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«Nella ripresa sfiorata la svolta»

Gongola Fabio Fraschetti, allenatore della Sangiovannese: «Successo meritato, giá nel primo tempo la mia squadra ha mostrato una manovra ben articolata. Nella ripresa c’è stato un pizzico di fortuna sul palo di Palumbo, l’unico episodio a nostro favore. Per il resto, tre punti conquistati alla grande». La differenza, a ben vedere, l’hanno fatta gli episodi. «Il calcio d’angolo che ha prodotto il gol? Era angolo tutta la vita. Solo l’arbitro non l’aveva visto. L’assistente ha segnalato quel che aveva visto con esattezza e l’arbitro è tornato sulla decisione». Nemmeno sorpreso del colpaccio al San Francesco: «A Bassano avevamo perso in malomodo, per due gravi disattenzioni, mostrando però anche lì voglia di giocarcela sempre e comunque. Bravi tutti, anche il ragazzino Zane, subentrato ad uno come Bernini, costretto nell’intervallo ad arrendersi per infortunio». Ampia pausa d’attesa, poi arriva Matteo Pastore: «Abbiamo avuto problemi evidenti nel primo tempo ma nella ripresa la squadra stava interpretando diversamente il tutto. Il palo di Palumbo, il colpo di testa ravvicinato di Iannini. La svolta era ad un passo. Invece è arrivata l’autorete sul calcio d’angolo contestato. Era veramente angolo? Però l’arbitro era a centrocampo, la decisione di non concederlo l’aveva presa». Il tecnico rossonero cerca di tenere alto il morale generale: «Siamo alla terza giornata, non buttiamo via quel che è stato abbozzato, c’è tempo per lavorare sugli errori commessi». Battuta per sdrammatizzare: per la prima volta la maglia numero 9 è andata a Palumbo. Deve essersi emozionato il giovanotto, andando a fare il difensore autolesionista. Pastore sta allo scherzo: «Me l’ha chiesta lui la numero 9, io sono superstizioso al massimo, la dò ad un difensore centrale, ve ne siete accorti. Torneremo all’antico». Dintorni di mercato: è arrivato il transfer dalla federazione bulgara per il centrocampista Marco Iovine, ora regolarmente a disposizione di Pastore per alternative in zona nevralgica. Iovine, fin qui costretto a limitarsi ad amichevoli ed allenamenti, finalmente respira l’aria del debutto in gara ufficiale. Applausi al San Francesco per Sebastiano Siviglia, colonna della Lazio. A metá degli anni novanta del secolo scorso, fu proprio la Nocerina a lanciarlo, con Gigi Del Neri allenatore. Arrivò da esterno di centrocampo dal Parma baby. A Nocera diventò invece un difensore centrale coi fiocchi. Nell’intervallo scambio di doni e di maglie coi tifosi della curva e col magazziniere Giovanni Oliva. Sensazione nell’aria: quando Seba avrá voglia di smettere al massimo livello, la Nocerina potrebbe riaccoglierlo a braccia aperte. Il rapporto con la piazza e con l’attuale societá è ok. Se ne riparla l’anno prossimo, senza fretta ma con voglia di ritrovarsi.

 

Marco Mattiello, LA CITTA’ (Foto: Ciro Pisani)

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