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DA ZERO A DIECI: Gli sprechi di Sorgente e l’incoscienza di Leone

Nocerina-Foggia si conclude con uno 0-2 all’inglese. I pugliesi, con un gol per tempo, regolano una volenterosa ma inconsistente truppa di Di Costanzo, che non può far altro che registrare la seconda sconfitta di fila, guardando già alla prossima sfida di Nardò…da zero a dieci.

ZERO i calciatori rossoneri, visti finora in campo, apparsi in grado di prendere per mano la squadra, orchestrando una manovra che non sia fatta solo di lanci lunghi intenti ad innescare alla meno peggio gli attaccanti. I vari Lava, Sorgente e compagnia sono così costretti a rincorrere la sfera in lungo e in largo, con innaturale dispendio di energie, che va fatalmente ad incidere sulla lucidità negli ultimi sedici metri. La sensazione, più generale, è che si sia deciso di fare a meno con troppa leggerezza dell’ossatura dell’anno scorso, che pure aveva garantito buoni risultati.

UNO il ragazzo che si piazza per gli interi novanta minuti nello spazio compreso tra tribuna stampa e nuovi banchetti riservati agli operatori dell’informazione, sottolineando con schiamazzi improvvisi e imprecazioni varie ogni errore di arbitro e calciatori di casa. Con cristiana rassegnazione viene ignorato da tutti, suscitando un isolato moto di nervosismo nel sottoscritto quando, in pieno recupero, chiede visione della distinta delle formazioni, non prima di aver frantumato senza senso la bandierina fornita in dotazione per la coreografia.

DUE le clamorose occasioni fallite dalla Nocerina ad inizio secondo tempo, entrambe giacenti sulla coscienza di Simone Sorgente. Il giovane attaccante rossonero, imitando il Poziello delle prime due giornate, conclude una fuga solitaria in contropiede ciabattando di destro su Fumagalli in uscita per poi ripetersi qualche minuto dopo in azione fotocopia, stavolta contrastato dall’esperto regista arretrato foggiano Viscomi. Quando sono palesi le difficoltà a produrre gioco e azioni offensive manovrate, risulta peccato mortale mancare certe occasioni.

TRE gli uomini inizialmente scelti da Di Costanzo per comporre l’inedita linea difensiva, spesso diventati cinque con il naturale abbassamento degli esterni di centrocampo Poziello e De Siena. Il prudente atteggiamento, al netto di ineliminabili carenze individuali, riesce a tenere a bada le iniziative foggiane per gran parte del match, pur in presenza di un divario tecnico e fisico evidente tra le due compagini. La sensazione, però, è quella di un tecnico che non ha ancora individuato la soluzione tattica più congeniale alla sua squadra. Tollerabile a metà settembre.

QUATTRO i documenti che il sottoscritto, così come tutti i colleghi della stampa, porta con sé in direzione San Francesco per poter ritirare l’accredito al botteghino. Come da indicazioni della società rossonera mi munisco di richiesta di accredito, comunicazione di accettazione dello stesso, carta d’identità e tessera di iscrizione all’albo giornalisti della Campania, cui affianco, spinto da un dannoso eccesso di zelo, anche la patente di guida con foto a testimonianza della capigliatura un tempo esistente. Arrivo così al gabbiotto senza nulla temere. Mi affaccio e una voce amica, prima che io riesca a proferire verbo o esibire documentazione, mi porge il biglietto esclamando: Alfano, prego. Fatica sprecata.

CINQUE in totale, i cartelloni pubblicitari presenti lungo i bordi del terreno di gioco del San Francesco, di cui quattro residui della scorsa stagione, a testimonianza dell’attuale scarso appeal della società molossa presso imprenditori della zona e attività commerciali in genere. Si spera che la situazione migliori nelle prossime settimane, magari anche grazie alle ormai istituzionali interviste presidenziali a reti unificate.

SEI, nel complesso, alla partita del Foggia che viene al San Francesco consapevole della propria maggiore caratura. Ritmi compassati in un primo tempo spezzettato da molte interruzioni e vantaggio raggiunto grazie a calcio di rigore. Pochissime le occasioni create e gol della tranquillità segnato a dieci dalla fine, con Nocerina da poco in dieci e colpevole di aver sprecato tanto a inizio ripresa. Per puntare al salto di categoria, come da intenzioni societarie, serve qualcosa in più.

SETTE i secondi di speranzosa ovazione riservati al coloured attaccante Joel Tshibamba! nel breve tratto percorso tra serpentone degli spogliatoi e comoda seduta in panchina, prima dell’inizio della gara. Ottenuto finalmente in settimana il transfer internazionale, l’attaccante giramondo non viene rischiato subito e potrà iniziare a dare il proprio contributo alla causa dalla prossima giornata, sperando non sia arrugginito dalle tante stagioni con presenze a singhiozzo.

OTTO all’adolescenziale incoscienza che spinge Lorenzo Leone, mingherlino portiere diciannovenne della Nocerina, ad abbandonare la propria porta per dirigersi furiosamente verso i propri compagni impegnati, verso il decimo del primo tempo, in un accenno di rissa con i calciatori del Foggia nei pressi di una delle due panchine. Resosi però conto dell’inutilità della propria azione, ragionando probabilmente anche sull’evidente inferiorità fisica, il numero uno rossonero ritorna quasi immediatamente tra i propri pali, pronto a vivere una domenica in cui verrà raramente impegnato.

NOVE gli anni trascorsi dall’ultimo Nocerina-Foggia di campionato al San Francesco. Si era a fine girone d’andata dell’annata trionfale degli uomini di Auteri poi promossi in cadetteria. I padroni di casa spazzarono via i talentuosi ma inesperti ragazzi di Zeman con reti di Castaldo e doppietta di Negro, esprimendo gioco e combinazioni da categoria superiore, così come in quasi tutte le gare di quella stagione. Per i satanelli di Insigne e Sau stretti nell’infernale morsa Nigro, Pomante, Di Maio, gol della bandiera firmato dal centrocampista Salamon in pieno recupero.

DIECI al tifo messo in scena dai supporters della Nocerina i quali, gremendo ancora la tribuna e stimolati anche dal confronto a distanza con i tifosi foggiani, supportano la squadra per tutto l’incontro, non abbattendosi di fronte alla pochezza tecnica della stessa, accompagnandone l’ingresso in campo con una bella coreografia. Cori di incoraggiamento anche al termine del match, con la squadra che in gruppo va a raccogliere applausi di consolazione. Sorvoliamo volutamente su quanto accaduto all’esterno dello stadio.

Salvatore Alfano, ForzaNocerina.it

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