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10 anni da quel maledetto 10 novembre: ha pagato solo la NOCERINA!

Il tempo trascorre inesorabile ma certe ferite, quelle più profonde e dolorose da digerire, sono destinate a condizionarti per tutta la vita. Una delle ferite più dolorose per un tifoso della Nocerina è certamente legata a quel maledetto 10 novembre 2013: il derby farsa, come i giornalisti che si definiscono bravi e imparziali hanno scritto sui loro quotidiani o per televisione.

Qualcuno che ancora oggi lavora per la tanto declamata tv nazionale, battibeccò col sindaco dell’epoca di Nocera Inferiore Manlio Torquato (qui), che scese in strada in mezzo ai tifosi ed indossò gli abiti eleganti per difendere a spada tratta il nome della sua città in qualche trasmissione, probabilmente organizzata senza neppure aver raccolto le informazioni sufficienti per descrivere l’accaduto.
Lo abbiamo detto: è una ferita troppo grande e quindi sprecare troppe parole fa male, anche a distanza di dieci anni. Di una cosa siamo certi, anche considerando il corso della giustizia ordinaria: l’unica ad aver pagato è stata la Nocerina. E non solo con l’esclusione da quel campionato (da cui non si retrocedeva) per illecito sportivo: il danno di immagine è stato enorme, incalcolabile e probabilmente pende sulla testa del club rossonero ancora oggi.
Tornando indietro di due lustri, anche per dare la possibilità ai tifosi molossi più giovani di sapere ed essere informati, riproponiamo un articolo scritto nell’immediato post Salernitana-Nocerina e ripreso addirittura da Panorama (qui)e Tuttocampo (qui). Perché noi, come al solito, eravamo sia all’esterno dell’hotel che ospitava il ritiro della squadra allora allenata da tal Gaetano Fontana, sia all’Arechi, quando qualche giornalista di quelli “bravi” di mamma RAI vide un corteo di persone in protesta con le bandiere granata e urlò al suo microfono che i sostenitori nocerini erano giunti all’esterno dello stadio!

Vi auguriamo una buona lettura dell’articolo (qui) di dieci anni fa, nell’auspicio che mai più dovremo vivere un 10 novembre!

«Salernitana-Nocerina è una partita destinata a far discutere. Lo sta già facendo a poche ore dalla triplice fischio di una partita durata appena venti minuti ma l’impressione è che la caccia allo scoop dei principali organi di informazione nazionali sia appena iniziata. I tifosi che avrebbero “minacciato di morte” i calciatori per impedirgli di giocare la partita regolarmente è una notizia troppo ghiotta per lasciarsela scappare, che poi sia vera o frutto di fantasia o meglio ancora una distorsione mediatica della realtà, poco importa.

Noi questa mattina all’esterno del San Severino Park Hotel c’eravamo e possiamo assicurarvi che nessuno ha minacciato di morte nessuno. È stato semplicemente chiesto al mister e alla squadra un gesto eclatante, che facesse parlare l’Italia intera, un gesto che desse voce all’ingiustizia subita dai tifosi molossi a cui preventivamente e senza alcuna prova d’appello, è stata negata la trasferta dell’Arechi.

Tutti tifosi, è bene ricordarlo, muniti della “tessera del tifoso” e quindi con il totale e sacrosanto diritto di assistere a questa partita. I calciatori hanno accettato, indossando di loro spontanea volontà una maglietta al loro ingresso in campo che recava la scritta “RISPETTO PER NOCERA” su fondo bianco, il resto è cronaca.

Le motivazioni di quanto accaduto oggi allora vanno cercate altrove, sicuramente non fra i tifosi della Nocerina o della Salernitana che contemporaneamente protestavano per la stessa ragione. Perché quelli all’esterno dell’Arechi che esplodevano qualche petardo e intonavano cori contro la tessera del tifoso prima dell’inizio della gara erano i tifosi granata e non quelli rossoneri che a Salerno non ci sono mai andati, capito mamma RAI?

Probabilmente, e su questo siamo d’accordo con il Questore De Iesu, non bisognava proprio arrivarci a questo punto, gironi diversi e tutto sarebbe filato liscio. Atto estremo? Atteggiamento da Ponzio Pilato? È probabile ma se poi dobbiamo ascoltare i padroni del vapore Macalli e Ghirelli dichiarare a più riprese che se fosse stato per loro, Salernitana-Nocerina si sarebbe giocata a Bolzano, lontano da tutto e tutti e che la Lega si costituirà parte civile, beh, scusateci, ma noi non ci stiamo. Da quale pulpito viene la predica, quello di chi, non più tardi di qualche mese fa, ha preferito chiudere un occhio pur di non rinunciare a qualche biglietto venduto in più e alla visibilità che solo il tanto vituperato sud riesce a dare con il suo calore, il suo tifo e la sua passione all’assurdo campionato messo in scena quest’anno, e ora grida allo scandalo. Perché se quest’estate, in barba agli “alert” dell’Osservatorio, si è deciso diversamente allora è giusto che ognuno, per quanto di competenza, si assuma le proprie responsabilità.

Se si è deciso diversamente Salernitana-Nocerina si sarebbe dovuta giocare perché le condizioni di sicurezza e di posizione dell’impianto salernitano garantiscono la disputa di tutte le gare, perché l’hanno sempre fatto in occasione delle gare con Napoli, Verona, Cavese e tante altre e non si vede il motivo per cui non avrebbe dovuto farlo anche oggi. E soprattutto perché se limiti in qualche modo le partite allo stadio Arechi si dovrebbe farlo in quasi tutti gli stadi d’Italia, quantomeno in quasi tutti quelli di terza serie.

Questa è la verità, la nostra verità, la verità di quelli che hanno assistito, la verità di quelli che c’erano».

Redazione

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