ASG Nocerina 1910

L’Associazione Giovanile Nocerina  nasce il primo febbraio del 1910 per iniziativa di Carlo Cattapani. Si tratta di un sodalizio che si impegna nel tessuto sociale più che nel pallone (teatro, podismo, ciclismo). Il primo incontro con il giuoco del calcio avviene solo l’anno successivo, in un’amichevole al Piazza D’Armi (comunque il primo campo di calcio regolare della provincia), contro una formazione della vicina Pagani (Pagani F.B.C.). I nocerini vincono per 1 a 0. Se la squadra fosse stata subito rossonera non è dato saperlo. Ma i giornali riportano una vittoria dei “rosso e neri” di Nocera (2 a 0) nella successiva sfida a Nola.

Si va avanti per amichevoli fino al 1921. Da registrare, nel 1919, il primo derby con la neonata Salernitana: 2 a 1 per i rossoneri (“con assist del pubblico per il gol decisivo” secondo i giornali di Salerno; “punto validissimo” secondo invece le cronache dei padroni di casa).

I primi campionati

Nel 1921 nasce a Roma la Federazione Calcio Sud Italia. La Nocerina vi si affilia subito chiedendo l’ammissione alla I Divisione che verrà negata. Servirà uno spareggio con la U.S. Cavese. L’andata si gioca a Nocera e si conclude 3-1 per i padroni di casa. Il tumultuoso ritorno termina 2-2 con rete del 3-2 annullata ai padroni di casa dopo l’invasione di campo degli ospiti. La Nocerina sarebbe ammessa alla I Divisione ma ne viene allontanata “per non aver disputato, l’anno precedente, il campionato di Promozione”. L’anno successivo è ancora spareggio e avversaria ancora la Cavese. Pareggio a Nocera e pareggio a Cava (dove le due tifoserie se le danno di santa ragione per tutti i novanta minuti). L’incontro, anche sospeso per 8′ dall’arbitro Reicklin per invasione di campo, termina a reti inviolate. Sarà un nuovo spareggio a decidere la vincente. Ma a Bagnoli la Nocerina, a causa di un rifiuto nella concessione dei giocatori da parte del Distretto militare, non si presenta e rimedia la sconfitta a tavolino per 2 a 0.

Le prime soddisfazioni per gli appassionati arrivano solo nel campionato di II Divisione 1923-24: la Nocerina, infatti, lo vince. I rossoneri sono un rullo compressore e possono vantare anche il record di imbattibilità del portiere Ugo Bartoli, che mantiene inviolata la sua porta per 1029 minuti.La squadra si laurea: “Campione del girone B di II Divisione”, accedendo al torneo per acquisire il titolo di Campione di II Divisione.

Nella stagione 1927-28 i rossoneri sono ancora in II Divisione. La squadra porterà a termine una onorevole salvezza. È l’anno della prima associazione della squadra al simbolo dei molossi. Da segnalare le prime partite ufficiali tra Nocerina e Salernitana: le gare termineranno con due pareggi.

Nella stagione 1928-29 i rossoneri, curiosamente soprannominati orsacchiotti, disputano un campionato esaltante. Arrivano vittorie a Castellammare e sulla Salernitana (di fronte a 3000 spettatori!). Alla fine del girone di andata i rossoneri sono secondi dietro il Vomero. Storica la vittoria nella partita di ritorno con lo Stabia, nella quale i rossoneri consacreranno il molosso a loro simbolo. La Nocerina, battendo anche i napoletani del Vomero, si laurea “Campione di Prima Divisione Campana”, consacrandosi come seconda squadra della regione (dopo il Napoli) e guadagnando l’accesso alle finali promozione, la vittoria delle quali spetterà però al Gargallo.

La stagione 1929-30 è quella che vede la Nocerina guidata dal mito: Ernest Erbstein. Le avversarie si chiamano Palermo, Ternana, Messina, Cagliari. E i molossi ottengono un onorevolissimo quarto posto (dopo essere stati a lungo in lizza per la promozione). Indimenticabile il 3-2 a Salerno contro i granata. La stagione trionfale, però, è dispendiosa e la Nocerina deve accontentarsi di campionati in tono minore, fino a scomparire per qualche anno.

Gli anni 2000

Purtroppo i primi anni del 2000 si aprono amaramente per la Nocerina con una doppia retrocessione: campionati 2000/01 e 2001/02 sempre dalla C1 perchè intervallati da un ripescaggio nell’agosto del 2001; retrocessioni frutto di due spareggi play out persi rispettivamente contro Viterbese e Benevento. Nel 2000/2001 viene costruita una formazione giovane, l’ obiettivo è conservare la categoria e l’ incarico di guidare i molossi viene dato all’ ex trainer della Paganese Franco Villa. Nella prima parte di campionato la squadra svolge il suo compito restando al di fuori della zona play-out, grazie anche a qualche giovane promettente che viene fuori come Aurino e D’ Alterio. Ma un mancata campagna di rafforzamento fa cadere le già vacillanti gambe dei rossoneri che nel girone di ritorno non sanno ripetere quanto di buono fatto in quello di andata. Villa viene esonerato, al suo posto arriva Donato Anzivino ma la Nocerina chiuderà al 15° posto e perderà ai play-out con la Viterbese, con Zeoli sulla panca(allenatore della berretti) la permanenza in C1. In estate però vi è una gioia per il popolo rossonero che vede ripescata la Nocerina in seguito a dei fallimenti di squadre di C1. Nel campionato 2001-02 la squadra inizialmente veniva costruita per vincere il campionato di C2 ma alla luce del ritorno in C1 il presidente Gambardella tenta di ridare slancio alle sorti della Nocerina ingaggiando giocatori esperti come Caputi, Pilleddu e Barbera. La panchina è affidata a Piero Cucchi. Nel corso del campionato vi è il ritorno di Belmonte che tanto bene aveva fatto qualche anno prima. Ma la Nocerina con molti nomi arranca sul campo, la piazza incomincia ad esprimere il suo malumore e nonostante l’ avvicendarsi di più tecnici sulla panchina rossonera (Dellisanti sostituisce Cucchi, che poi ritorna ma alla fine sostituito da Paolo Virdis) la Nocerina chiude addirittura in zona play-out la sua stagione. Al secondo anno consecutivo ai play-out la Nocerina fallisce ancora perdendo contro il Benevento. Dopo la seconda angosciante retrocessione il patron Mario Gambardella vuole riportare prontamente la Nocerina in C1 allestendo una squadra di prim’ordine per il campionato di C2 2002/03: Campo, Lazzaro, Barone solo alcuni nomi e con alla guida il tecnico Eziolino Capuano. La stagione vede la Nocerina tra le prime fino al girone di andata per poi cedere terreno rispetto alla corazzata Foggia e chiudendo al 3° posto la regular season, nonostante arrivi del calibro di Bigica, Balli e Marino. Si tenta il tutto per tutto nei play-off ma i sogni di un pronto ritorno in C1 si fermano nella semifinale play off, in casa, contro il Catanzaro, gettando ancora una volta nello sconforto il popolo rossonero. Ma non le ultime di pene, perchè le troppe spese dell’anno calcistico appena conclusosi portano alle dimissioni di Mario Gambardella e lasciano in piena crisi la Nocerina che rischia così il secondo fallimento della sua storia. Viene nominato amministratore unico delegato l’avv. Francesco D’Angelo che con una intelligente operazione di rateizzazione dei debiti e l’aiuto di imprenditori locali riesce a regalare miracolosamente la salvezza sia sul campo (con acquisti mirati), che fuori, in termini debitori: sono le stagioni 2003/04 con il tecnico Ussia che con una squadra costruita a soli pochi giorni dall’inizio di campionato riesce a regalare miracolosamente una salvezza anche con qualche giornata di anticipo. Segue poi una disastrosa stagione calcistica, quella del 2004/05 con il tecnico Provenza, che sarà sostituito poi dal giovane Fabbris, ex molosso, che riesce ad evitare l’ ultimo posto alla Nocerina per poi portarla alla salvezza vincendo i play-out contro il Morro D’oro. La stagione 2005/06 vede il ritorno in panchina di Roberto Chiancone, bandiera della Nocerina, che con molti giovani promettenti, Mazzeo e Ramora su tutti, e qualche uomo di esperienza quale il già rossonero Giovanni Piemonte riesce nell’obiettivo di regalare l’ennesima salvezza ai molossi.

Stagione 2006/07

L’estate incomincia con i soliti problemi d’iscrizione, il patron Gambardella non vuole più impegnarsi economicamente nella Nocerina, il che fa ripiombare la tifoseria nell’incubo di un nuovo fallimento. Ma entrano a questo punto nuove forze, uno su tutti l’ imprenditore Giuseppe De Marinis che rileva il 22% delle quote e con l’aiuto dei piccoli soci ancora presenti e la partecipazione dell’ancora patron Gambardella si riesce a scongiurare il pericolo. Tutto ciò però fa slittare di molto i tempi per la costruzione della squadra. L’allenatore scelto, Raffaele Sergio, a cui si darà anche la delega per l’acquisto di giocatori non può che portare molti giovani, a causa anche del budget comunque minimo. Ed è in tale situazione, con pochi uomini e poca preparazione, che la Nocerina 2006-07 è costretta per l’ennesima volta ad iniziare il campionato. Il capitano Rocco conferma quanto di buono fatto l’anno prima e un giovane su tutti spicca, grazie alle sue reti, Nicola Falomi che sembra reggere da solo le sorti dell’attacco nocerino. Ma ben presto la poca preparazione e l’ inconsistenza di alcuni giocatori portano la mancanza di risultati che fa sprofondare la Nocerina sempre più in basso. Viene esonerato Sergio e viene preso Paolo Specchia. Con l’inizio dell’anno nuovo avviene anche una svolta importante a livello societario e cioè l’acquisizione del pacchetto di maggioranza da parte di De Marinis che diventa così nuovo patron della Nocerina. Viene ingaggiato Nicola Ferrante come DS ma nonostante i grossi investimenti per una campagna acquisti di gennaio la Nocerina non riesce a risalire la china, viaggiando sempre a ridosso della zona play-out suscitando grossi malumori. Avviene ad otto giornate dalla fine del campionato un nuovo cambiamento che
si rivelerà nefasto per le sorti della Nocerina. A Specchia subentra Pasquale Casale voluto fortemente dal DS Ferrante ma la squadra invece di riprendersi sprofonda fin quasi l’ultimo posto e solo grazie alle vittorie delle ultime tre giornate si evita l’ultimo posto agguantando i play-out. Ma sono spareggi amari per
la Nocerina, contro il Melfi, che non va oltre lo 0-0 in casa e perdendo poi in quel di Melfi, partita (2-1) e categoria. All’indomani della retrocessione il presidente De Marinis promette di far di tutto per riportare la Nocerina il prima possibile di nuovo nel calcio professionistico.

Stagione 2007/08

Il presidente De Marinis come promesso incomincia ad allestire una squadra da vertice, con il riconfermato Nicola Ferrante come DS. L’allenatore scelto per riportare la Nocerina nel calcio che conta è Silvio Paolucci, proveniente dal Campobasso. Arrivano a Nocera giocatori di talento come Benedetto Mangiapane, Fabio Di Domenico e i ritorni di giocatori di esperienza come Giovanni Piemonte e Domenico Colletto, questi affiancati da giovani promettenti quali Cirilli, Spicuzza e Lattanzio; come vuole anche la norma federale della serie D in cui si obbliga le società a schierare un ’87 due ’88 e un ’89. L’inizio del campionato è però altalenante, ad una vittoria non ne segue mai un’altra e ciò far perdere terreno rispetto a battistrada come Cosenza, Sibilla e Siracusa. Dopo l’ennesima opportunità fallita per riprendere le squadre di testa Paolucci viene sostituito dall’ allenatore in seconda Erra che ben si comporterà, ottenendo ben 19 risultati utili consecutivi. Alcuni dei quali pareggi, che non gli permettono mai di inserirsi nel discorso della promozione diretta ma che gli valgono la terza posizione in classifica. La Nocerina tenta quindi di giocarsi ai play-off la possibilità di un eventuale ripescaggio in C2. Avversario di turno è il Siracusa, in gara unica al S. Francesco. La Nocerina esce sconfitta in seguito ad una rete ottenuta dai siracusani, in barba al fair play tanto professato dalla lega, mentre la squadra rossonera si era fermata per un giocatore a terra. Si ferma, quindi, subito il cammino dei molossi ma non la società che già da tempo aveva incominciato a intavolare trattative e contatti per la Nocerina 2008-09: la Nocerina che non dovrà fallire l’obiettivo stavolta.

Stagione 2008/09

PREMESSA: NOCERINA – SIRACUSA 0-1

La stagione di Serie D 2008-09 comincia un anno prima. La retrocessione di Melfi fa male. Il ritorno al dilettantismo dopo 13 stagioni di professionismo sono un duro da digerire per la tifoseria rossonera. Ma si riparte! Si riparte dal presidente De Marinis, dal DS Ferrante. Le ambizioni sono tante, le aspettative pure. Ma il Cosenza è troppo forte. Sarà una stagione altalenante, ma non tribolata. Partita con Paolucci, la Nocerina arriva alla prima gara dei Play-Off di serie D con alla guida l’ex calciatore rossonero Alessandro Erra. Ben voluto dalla piazza e forte di una lunga striscia positiva interrottasi solo a Paternò (contro una formazione
che aveva necessità di vincerep er salvarsi), la Nocerina è pronta a giocarsi l’avventura ripescaggi contro un’altra nobile decaduta: il forte Siracusa di Auteri. Gli aretusei sono arrivati sotto i rossoneri, ma solo in virtù di una penalizzazione di sei punti dovuta ad un illecito sportivo compiuto nella stagione precedente. Si gioca a Nocera in una giornata senza sole. Il prologo alla gara è curioso. Un elicottero del 118 atterra sul prato dello stadio. Di fronte all’emergenza lo sport si mette da parte e tutti tifano per una persona che ha bisogno d’aiuto. Comincia la gara. In virtù dell’illecito si sa che i siciliani non potranno essere ripescati. Molti credono che la gara sia il prologo alla vera finale di girone a Bacoli (che avrà vita facile contro l’Adrano). Si parte! Tra una rabona di Mangiapane e un liscio di Mannone gli aretusei passano in vantaggio. Cirilli era a terra, ma l’arbitro non ha fermato il gioco. Il marcatore? Antonio Arcadio. Segnò nella finale di Ancona consegnando alla Ternana di Del Neri la serie B (altri tempi). Dal canto loro i molossi non sono in campo. La squadra della ripresa non impensierisce mai Siringo. Riserva più emozioni il dopo gara. Il fischio finale da il “la” ad una rissa che vedrà coinvolti anche i dirigenti. Ne fa le spese il presidente rossonero De Marinis squalificato per fino al 31 ottobre. L’attaccante Cirilli prende otto giornate e il San Francesco una. C’è tutto da rifondare e l’avvento di Citarella in coppia con De Marinis sul massimo scanno della società rossonera lascia volare la fantasia dei tifosi sulle nuove possibilità economiche della squadra.

USSIA E LE CHIAVI DELLO SPOGLIATOIO PER 3 ANNI

Il new deal della Nocerina passa da un rinnovamento completo. Della passata stagione restano in pochi. Cavallaro, Mangiapane, il giovane Giordano, Cirilli. Tutti nuovi! Ussia in panchina. Il tecnico di Cutro aveva fatto miracoli qualche anno prima in C2. Il secondo è il dottor Gaetano Montalbano, più volte sindaco di Nocera Superiore e allenatore della Virtus Fortitudo in Promozione (ex squadra proprio di Citarella). Montalbano porterà in dote due campi di gioco a Nocera Superiore (che saranno affidati al grande settore giovanile che Giovanni Citarella ha in mente). Direttore Generale è promosso Federico Marrazzo.
Il Ferguson di Cutro, come lo soprannomineranno i tifosi, fa incetta di giovani. È da febbraio 2008 che svolge il ruolo di osservatore per conto della Nocerina. Una leggenda popolare, mai smentita, vuole che tra i nomi fatti dal tecnico calabrese ci sia anche l’interista Mario Balotelli. Del resto è un ’90 e sarebbe un ottimo under. Balotelli non arriva, ma giungono: Roccisano, Romeo, Zappia, Casale, Ferretti, Mazzei. Galeano, De Fabiis, Ioffrida e D’Angelo li porta il DS, Massimo Mirabelli (che si divide tra Nocera e Cosenza).
Il parco under è completato dai consigli di Peppe Cannella: dal Verona arriva Francesco Giraldi. Da Udine la punta Giuliano Stheinhaus. I big sono di spessore: in attacco, fresco di promozione in B con la Salernitana arriva Roberto Magliocco. Punta di diamante della squadra. Gli altri over sono sempre frutto delle conoscenze di questo o quel consulente. Montalbano affida la maglia di terzo portiere al figlio Nello. In difesa arrivano Caridi, torna Capezzuto (pupillo del tecnico). A centrocampo arrivano l’esterno de Rosa e i centrali Basile e Parlagreco.
La rosa è nutrita, ma ancora incompleta. Serve qualcuno vicino a Magliocco. Del resto Marrazzo, in uno dei suoi quotidiani comizi per il corso Vittorio Emanuele ha promesso: “Una coppia di attaccanti che a Nocera non si vede da venti anni!”
Molti pensano che ad affiancare Magliocco sarà Gaetano Romano. Già del Barletta e autore di un gran gol a Foggia. L’accordo è vicino. De Marinis lascia intendere che è fatta. Ma l’esperto attaccante non arriva.

BRASILE E ARGENTINA

Prendere Cosa, Sarli, Tortora, cioè gente di categoria (come vorrebbe Mirabelli) sarebbe scontato. Allora Marrazzo ed Ussia si mettono in viaggio
verso quella terra di talenti che è il Sud America. Brasile e Argentina le mete. La caccia al fuoriclasse straniero è cominciata. Il soggiorno è offerto da Nocerina e Parma. Ussia è tecnico per una squadra, osservatore per l’altra. La ricerca durata un paio di settimane porta alla corte del tecnico due atleti: la punta Giancarlo Moro da Silva (brasiliano che giocava in Portogallo) e l’esterno di centrocampo Leandro Alberto Scornaienchi. Entrambi hanno passaporto italiano. Quello del brasiliano arriva subito. Per l’argentino ci vorrà qualche mese. Per Ussia Moro da Silva è cinque volte più forte di Castillo.

SI COMINCIA

Durante il ritiro pre campionato si mette in luce il brasiliano. La doppietta nell’amichevole con l’Arezzo sembra un ottimo biglietto da visita. Più in ombra Magliocco. La presentazione in piazza è incorniciata fuori dal palco dai fuori d’artificio. Sul palco dalle parole del presidente Citarella: il 17 maggio festeggeremo la serie C! L’assaggio del campo vero e proprio arriva in una piacevole serata estiva di mezza estate. Amichevole in un San Francesco curioso e speranzoso contro il Pescara dei Soglia. La Nocerina fa una buona figura e batte la squadra dei Soglia grazie ad una girata di testa del giovane Stheinhaus (gol che
alimenta speranze nei confronti del giovane). Magliocco fa una buona impressione; Scornaienchi sembra interessante. Cominciano le perplessità su Moro. Parte la Coppa Italia. Si va a Sapri. Moro, Mangiapane e Cavallaro firmano una vittoria di misura.
La gara di ritorno si gioca sul neutro di Lavello per la squalifica post Siracusa. Si sblocca Magliocco, ma il Sapri vincerà 4 a 2 dando il via alla cavalcata che lo porterà a vincere la Coppa Italia di Serie D. Ma la Coppa non conta.
Comincia il campionato. Si vince a Francavilla in Sinni. Magliocco spreca un rigore ma ci pensa Cavallaro servito da Capezzuto contro una squadra in 9. Il piccolo stadio lucano, assediato dai rossoneri, esplode. Arriva l’Ischia, che passa in vantaggio. Moro e Capezzuto ristabiliscono le distanze. Magliocco e Cavallaro espugnano Vallo della Lucania, campo storicamente ostico per i rossoneri.
De Rosa si presenta alla grande contro il Bacoli. L’ex torrese viene considerato, insieme al promettentissimo Giraldi, il miglior acquisto della società. La Nocerina va. Ma vanno anche il Brindisi di Galetti e Moscelli, il Matera dell’odiatissimo ex Albano e il Pianura di Tommaso Manzo. La stagione si rivela proprio a Pianura. Alla quinta giornata, infatti, il primo scontro diretto porta i molossi al Campo Simpatia di Napoli. La gara è off limits per i tifosi rossoneri. In campo è un monologo pianurese. Mazzei buon esterno ma gettato nella mischia come centrale di centrocampo, nulla può contro Marasco (uno che ha vinto campionati in B). La debacle è servita: 4-0.
Mirabelli se ne va, i rapporti con Ussia sono stati difficili fin dall’inizio . Si vocifera che i suoi giocatori si siano “impegnati poco” a Napoli. Del resto Caridi è poco impegnato e Parlagreco si fa apprezzare più la sera che in campo. La società fa da paciere e fa tornare il direttore sui suoi passi. Arriva il Brindisi e gli scossoni sono l’ultima cosa che serve. Ma la scossa arriva. È giovedì sera quando Ussia rassegna le sue irrevocabili dimissioni. I motivi sono familiari.

ARRIVA MISTER GIUGNO

Squadra a Montalbano? Massimo Mirabelli caccia da sotto la sedia Franco Giugno, tecnico cosentino, già vincente in Serie D ed ex tecnico proprio dei pugliesi. Lo stadio si riempie. Il Brindisi richiama alla mente diverse calde sfide del recente passato. Ma la squadra di Silva è troppo forte, e Giugno non conosce la squadra.
Lenti porta in vantaggio i suoi; Galetti raddoppia con Basile a terra. Chiede scusa, ma solo dopo il gol. La cosa sa di beffa quand’ancora bruciava il gol di Arcadio. Il gol di Maniapane serve solo a dimezzare le distanze.
Due scontri diretti due sconfitte. La Nocerina non va. Chi riesce ad arrivare a Genzano di Lucania trova la scossa che serve. A segno ancora Magliocco e il nigeriano Babatunde. È arrivato da poco con piccole credenziali: qualche presenza nelle serie A d’Eupora (Italia, Danimarca e, con ottimi risultati: Malta). Continuano le vittorie fino alla sfida del Liguori di Torre del Greco. Festa tra le due tifoserie che stringono gemellaggio. Ma in campo gli applausi sono tutti per la Turris che vince facile coi gol di Tortora (uno di quei giocatori che quando vede la Nocerina deve segnare) e Vitaglione.
In un ambiente deluso arriva l’Angri dell’ex Alessandro Erra. Sblocca Mangiapane direttamente da corner, ma Galdi (che provoca un autogol di Cirilli) e il bomber Della Femmina portano avanti gli ospiti. La ripresa è al cardiopalma. Stheinhaus pareggia al 74°. Il ragazzo riesce ad inquadrare la porta dopo aver fallito gol clamorosi. Magliocco con una spettacolare punione porta avanti i rossoneri. Dopo il gol l’attaccante palermitano zittisce il pubblico. Il gesto indispettisce lo stadio, ma negli spogliatoi chiarisce che ce l’aveva solo con uno. Il suo rapporto con la piazza è deteriorato. Ci si aspettava di più da uno che “ha strappato un
contratto di serie B per venire a Nocera”.
Si va a Grottaglie contro la grande delusione del campionato. La Nocerina espugna il campo puliese con Cirilli e il pupillo di Giugno: Riolo. L’esterno ex Rende sarà una delle armi in più dei molossi specie dopo l’addio di De Rosa (per mai ben precisati motivi).

NOCERINA – POMIGLIANO, UNA VERGOGNA STORICA

Al San Francesco è il giorno della terza sfida diretta. Arriva il Pomigliano di Bucaro. Finita la squalifica De Marinis torna in panchina. È arrivato il transfert di Scornaienchi e il centrocampista argentino è schierato titolare. Ma il suo connazionale Gasparini porta gli ospiti sul due a zero. La curva invade la tribuna. Scornaienchi esce dal campo terminando quattro mesi di permanenza a Nocera dopo solo 30 minuti di calcio giocato.
Mangiapane accorcia le distanze. Ventre fa l’1-3. Ancora Mangiapane: 2-3. Qualcuno ci crede, ma solo sugli spalti. La squadra no. Arriva il 2-4; poi il 2-5. L’ex Verolino firma, su rigore, il 2-6. È una sconfitta da annali. Solo la Scafatese seppe far meglio, imponendosi a Nocera per 7 a 1 nella stagione di I Categoria 1959-‘60.
I tifosi sono fuoriosi. L’ambiente accusa un colpo durissimo. Una gara ha umiliato le due città, una storia lunga e gloriosa. A Pomigliano si respira aria d’impresa. Aria viziata dall’odore di marcio di un gruppo di giocatori che non ha giocato la partita. Mirabelli rassegna le sue dimissioni definitive. Giugno lascia la squadra. Molti loro giocatori vanno via: la dirigenza chiede di restare solo a chi sia convinto, gli altri sanno dov’è la porta. Non se lo fanno dire due volte Parlagreco, Caridi e Basile. Vanno via anche quelli che non hanno mai convinto: Magliocco e Moro da Silva. Anche il gruppo di under è sfoltito.
I tifosi sono quelli che accusano più di tutti il colpo. I gruppi della curva annunciano una protesta civilissa, dierteranno ad oltranza gli spalti del loro stadio.

LA PRIMA PARENTESI PASTORE

I resti della squadra sono senza guida. Anche l’organico è monco. Arriva dal Neapolis il centrocampista centrale. Uno che la serie D non l’ha mai fatta e
dimostra subito di essere di categoria superiore.
Montalbano assapora la sua occasione, ma sulla panchina va Matteo Pastore. Tutti lo conoscono. È di Nocera Superiore, ha giocato nella Nocerina, guida
una Juniores che vola. Il terzo tecnico stagionale mette semplicemente le cose a posto. I difensori in difesa, secondo il loro ruolo. Il centrocampo è equilibrato. Babatunde lascia il posto di esterno e torna a fare la punta.
La prima gara post Pomigliano è a Bitonto. Riolo apre le marcature. Babatunde sigilla, tre volte. L’esterno rossonero, pupillo di Giugno e rimasto contro ogni aspettativa diventa uno dei motiva tori della squadra. Babatunde, finalmente nel suo ruolo, dimostra di vedere la porta.
Nella gara successiva arriva il Fasano. Segna Babatunde. Pareggiano gli ospiti. Riolo sfodera un sinistro magico e indovina ancora su punizione. Baba serve a De Fabiis la palla per il terzo gol. Il Fasano accorcia ma non raggiunge.
La gente è euforica. La Nocerina senza le “ricotte” e con un trainer che gioca semplice sembra una macchina da gol. Ma la stagione è assurda. In sala stampa Pastore annuncia le sue dimissioni. Vuole continuare il progetto con le giovanili.

DE MARINIS RADDOPPIA: LA DELUSIONE RIGOLI

Ancora uno scossone, inaspettato, e come sempre prima di una gara delicata. Il calendario porta i molossi a Matera. Una conferenza stampa fa sapere che i due presidenti si sono divisi i compiti. De Marinis voleva rilanciare. Citarella archiviare presto e pensare ai giovani. I patron decidono di portare avanti ognuno la sua strada.
Sulla panchina arriva Pino Rigoli. Porta con sé il secondo Vincenzo Milazzo. Allenatore dei portieri diventa l’ex gloria rossonera Antonio Bruno. Il debutto a Matera è amaro. La Nocerina perde. Vince solo Mangiapane al quale Rigoli cambia il ruolo quattro volte pur di lasciarlo in campo.
La pausa natalizia è lunga e impazza il mercato. Arrivano in rossonero, sotto l’egida del direttore del Siracusa che vola, Nicola Pannone la punta Roberto Palumbo, il difensore Maurzio De Pascale, il giovane De Pasquale, Ermanno Cordua. Rigoli chiama l’esterno Calà Campana e la punta Setaro. Graditi i ritorni di Filippo Tiscione e Mimmo Colletto.
Il calendario propone due partite in casa. Al San Francesco si arrendono Sant’Antonio Abate e Francavilla in Sinni. Vanno a segno i nuovi: De Pascale, Palumbo, ma anche Mangiapane e Cavallaro. Si va ad Ischia. Una vittoria rilancerebbe le speranze di acciuffare un Brindisi che ha rallentato. La squadra gioca una gran partita, subisce un rigore inesistente, le annullano un gol apparentemente regolare. Il Brindisi vince anche quando pareggia. Con la Gelbison risolve Cordua. Ma a Bacoli è una nuova sconfitta per la truppa di Rigoli. I tifosi giunti nella cittadina flegrea parlano con De Marinis. Il presidente conferma la sua intenzione di proseguire col suo progetto. Ma qualche sconsiderato graffia la sua macchina e quella del segretario Pratola (ex macchina di Citarella, vero bersaglio del gesto vandalico). De Marinis ci ripensa e rassegna le sue dimissioni. Ha paura che la situazione possa trascendere.

TORNA PASTORE

Le dimissioni del presidente non saranno mai ratificate. Ma la società vaga nell’incertezza. Intanto c’è il torneo di Viareggio. Giraldi ci va e la gara col Pianura viene rimandata. Tra due settimane si va a Brindisi. Rigoli va via. Con sé porta anche Setaro e Calà Campana. Viene rimandato a casa anche un delusissimo Tiscione. Sulla panchina prevale ancora una volta la soluzione interna. Torna Pastore. Va via anche Mangiapane, croce e delizia dei suoi supporters.
Si riparte con gli stipendi abbassati. C’è lo scontro diretto a Brindisi. La Nocerina perde. Il campionato è virtualmente in mano ai pugliesi. Palumbo si sveglia e abbatte il Genzano. Cavallaro segna il terzo gol ed emula Magliocco zittendo la tribuna, scatenando i contestatori. Si scuserà subito dopo adducendo scuse come la situazione sentimentale travagliata e un dolore alla schiena che non lo vuole lasciare. Si recupera la gara in casa col Pianura. C’è da mantenere almeno il secondo posto. Palumbo e Baba si intendono una meraviglia e firmano la vittoria.
Inizia un altro campionato. Si va a Venafro. Citarella non viene. Pastore per recuperare una gara dove era stato avanti due volte butta nella mischia un ’92. La sconfitta sul campo dell’ultima in classifica mette dei dubbi nella testa della tifoseria. Quindicimila dubbi per la precisione.

CIAO VINCENZO

Non si fa in tempo a metabolizzare la sconfitta di Venafro che un dolore ben più grande scuote le due Nocera. In serata si diffonde una notizia incredibile: Vincenzo Salzano è morto. Vincenzo è stato l’anima di una parte della curva. Un grande amico per tutti quelli che lo hanno conosciuto. Un malato assoluto dei colori rossoneri. C’era quando si doveva preparare una coreografia, c’era quando si doveva sostenere la squadra (anche portando una lavatrice nel ritiro di Polla, come fece qualche anno fa). Ora non c’era più. Una meningite fulminante l’ha sottratto all’affetto dei suoi cari. La curva e la società si mobilitano. Il feretro viene portato allo stadio. Tutti i suoi amici sono in curva, poi partono in corteo verso la bara. Al giro di campo partecipano anche i giocatori con il mister in testa. I funerali a Santa Maria Maggiore sono uno strazio. Un murales oggi lo ricorda all’esterno dello stadio. L’annata più assurda della storia della Nocerina sarà ricordata anche per i lutti. Infiniti minuti di raccoglimento hanno preceduto le gare della Nocerina quest’anno. Quasi tutte. Mi spiace non ricordare i nomi di tutte le persone che ci hanno lasciato

IL CAMPIONATO SI AVVIA ALLA FINE

La domenica successiva a Francavilla Fontana Riolo firma allo scadere il gol del 2 a 2. Primo pari per i molossi dopo 26 giornate di campionato. A Nocera torna Rai Sat e la Turris, in una giornata di festa sportiva è regolata per 3 a 2. Tortora, a luglio molosso mancato, riaccende le speranze per i corallini. Ma è fuoco di paglia.
Si va ad Angri, e si perde di nuovo. Un’altra doppietta di Palumbo regola il Grottaglie. Ma a Pomigliano la Nocerina perde sul prato e fuori, subendo una squalifica di Babatunde di sei giornate. Alla corte di Pastore resta un solo attaccante. Arriva il Bitonto che spaventa il San Francesco. Ci pensa Capezzuto a fare 2 a 2 e zittire il pubblico, come “si porta” in squadra. Sette giorni dopo è pari anche a Fasano. De Pascale firma il quinto gol, bottino invidiabile per un difensore. Il Matera è regolato da un gol di Riolo dopo una gara infinita condita da tre pali. Tegola per Pastore: Palumbo si fa male.

SANT’ANTONIO ABATE, LO SPARTIACQUE

Il Pianura arranca e la Nocerina pare tenersi stretta la seconda posizione. La piazza d’onore sarebbe fondamentale in chiave Play Off. La Nocerina sa vincere solo in casa. A Sant’Antonio Abate la matematica vuole ancora un punto. Ma per i padroni di casa serve vincere per evitare la coda Play Out. I molossi fanno onore al loro soprannome e conquistano il punto che gli serve. L’ambiente abatese è nero e la squadra ha paura di fare ritorno nello spogliatoio.
Qualche scaramuccia fuori allo stadio non sbiadisce la festa rossonera. Ce le giocheremo tutte e due in casa, se passiamo. L’avversario dei molossi si conoscerà solo dopo lo spareggio per il quinto posto tra Ischia e Turris. Intanto si spera che la squalifica a Babatunde sia accorciata. Le quattro giornate già scontate potrebbero essere sufficienti. Tuttavia le decisioni della Lega sono clamorose. A finale già spostata a mercoledì (per fare spazio allo spareggio), all’Ischia viene riconcesso un punto decuratole in campionato. Gli isolani sono l’avversario della Noceirna.

I PLAY OFF, SI VOLA

Inizia un tour de force fisico per i molossi. Partite a distante di tre, dieci, nove giorni… comincia un superlavoro per il preparatore atletico Esposito. La Nocerina giocherà contro l’Ischia senza attacco. Fortuna che le basterà il pari per passare. L’attesa è forte. Alcuni ricordano la semifinale contro il Siracusa. Altri pensano che non si passerà il Pianura o, se lo si farà, sarà solo per mettere fumo negli occhi dei tifosi. De Marinis ci crede. Convoca i giocatori. Li sprona. Il direttore Pannone fa qualche capatina al San Francesco. Qualcuno ci crede e lo stadio ringhia, non c’è gara. Riolo, due volte Cavallaro, Tiscione e finalmente il giovane Zappia regolano i gialloblù. Il quarto gol nasce da un assist di Impagliazzo che, ingenuamente, colpisce un pallone che era finito dalle sue parti. Il primo assistente non si avvede dell’uscita del pallone e fa continuare il gioco. La Nocerina conquista una punizione che Cavallaro spedisce in rete. “Vincerà chi avrà più birra nelle gambe” aveva detto Pastore prima della gara.
In città comincia ad impazzare il tormentone: “Il caccio è quesso qua”, come ripete sempre il mister. Tre giorni ed ecco Nocerina – Pianura. Manzo, come al solito, è dato per infortunato. Ma sulla distinta di gara il suo nome compare tra i titolari. Rispetto alla gara con l’Ischia c’è qualche spettatore e qualche nuvola in più. Il match è aperto. Nocerina e Pianura rischiano più volte di passare. Ma nessuno va oltre lo zero a zero. Nei supplementari un Cavallaro che sembrava volere uscire inventa un gran gol. La Nocerina è al triangolare.

IL TRIANGOLARE, BATTICUORE

L’urna decreta Nocerina, Gavorrano e Salò. La cittadina lombarda è famosa, mentre i tifosi scoprono che Gavorrano è in provincia di Grosseto. Si gioca prima Gavorrano – Salò. La gara va su RaiSat e molti a Nocera se la vedono. La perdente giocherà con la Nocerina il mercoledì successivo. In cità si apre il totorisultato! Per noi meglio il pari? No, meglio che il Salò perda così sarà fuori. Si conciene che l’1 a 0 sarebbe il risultato perfetto. A parità di gol assoluti passa la migliore differenza reti. A parità ancora passa chi ha fatto più gol. In caso di ulteriore parità passa la squadra più giovane. In tal caso la Nocerina batte il Salò, ma perde col Gavorrano. Mercoledì si gioca a Salò. Trecento nocerini si sobbarcano 1600 km totali per seguire la loro squadra nell’avventura play off. Cavallaro si procura un rigore e porta in vantaggio i suoi. Nella ripresa basterebbe amministrare ma mister Zanoncelli con due mosse cambia la sua squadra. Quarenghi, lo spauracchio dei lombardi, fa 1 a 1 su rigore. Ancora rigore, inventato stavolta e i padroni di casa vanno sul 2 a 1. Trovano anche il tempo di segnare il terzo gol.
La delusione è enorme. I pessimisti e i contestatori trovano pane per i loro denti. Serve vincere con tre gol di scarto per passare contro i toscani, cui
basterebbe il pari. La città, tuttavia ci crede. Il San Francesco si riempie. Il Gavorrano ha un’ottima difesa, ma lo stadio ringhia come ai bei tempi.
Fuoco di paglia: gli ospiti passano al quarto d’ora. La curva protesta, ma l’ulro di contestazione è soppresso dalla gioia per il pari immediato di Tiscione. Pochi minuti e Palumbo fa 2-1. Si va al riposo. Il tempo di tornare in campo e un tiro cross di Tiscione fa 3-1. Palla al centro, svarione della difesa ospite e per poco Palumbo non ne approfitta.
Passa un minuto, la sfera è tra i piedi di Cavallaro che alza la testa e serve Babatunde che supera un avversario, entra in area, una finta un’altra
ed è gol. Lo stadio esplode e trattiene il respiro fino al 40°, quando il Gavorrano smette di attaccare.

LA SEMIFINALE COL SAPRI

Altra urna. La Nocerina pesca il Sapri, l’avversario atleticamente più fresco. Ha vinto la Coppa Italia e accede ai play off direttamente dalle
semifinali. Ma il responso della Lega è beffardo: prima in casa, seconda fuori. Uno svantaggio per la Nocerina attuale.
L’andata si gioca di mercoledì. Un giorno lavorativo. Il San Francesco conferma, più o meno, le presenze col Gavorrano. Domenica ci sarebbe stato
qualche calciatore in più.
Il Sapri di Pignatta e Buttazzoni è una buona squadra. Pensabene è un tecnico preparato. La Nocerina parte bene ma passano gli ospiti. Solita disattenzione e
Pignatta, servito da Nigro fa 0-1. I molossi non mollano e Palumbo indovina una gran punizione che fa 1 a 1.
Nella ripresa vanno fuori Buttazzoni e Capezzuto per reciproche scorrettezza. La squadra di Pastore spinge. Troppo importante la vittoria in casa. Corre il 34° della ripresa quando Babatunde s’incunea nell’area ospite, Schioppa lo ferma in modo pulito. Ma Mangialardi di Pistoia assegna un rigore, tra lo
stupore generale. Cavallaro sul dischetto segna il quinto gol personale.
Il ritorno è caldo. Sarebbero migliaia le persone che vorrebbero andare a Sapri, ma i biglietti sono solo 486. Esauriscono prima ancora di essere messi in vendita. Per la cittadina costiera parte più gente del previsto. Fin dalla mattina coreografici e tranquilli tifosi nocerini colorano di rossonero il lungomare. C’è il sole e fa caldo. Quando le porte dello stadio si aprono entrano tutti, con biglietto buono, non buono, senza tagliando. A cinque minuti dall’inizio della gara si scatena un temporale che dura per tutto il primo tempo. Piove sul campo e sulla difesa rossonera che incassa l’1 a 0; il 2 a 0… il 3 a 0! E sono passati solo 32 minuti. Qualche tifoso la prende male, altri sono delusi. Ma Palumbo riapre i giochi. Nella ripresa esce il sole sul campo e in campo. Cavallaro mette a segno il 2 a 3. La gara finisce e la Nocerina passa. Qualche tifoso locale non la prende bene e provoca. Ne fanno le spese tre
tifosi rossoneri che vengono arrestati. Nell’anno assurdo una Nocerina che lontano dalle mura amiche aveva sempre
stentato fuori casa conquista la finale!

DOVE SI GIOCA LA FINALE?

Gli incidenti di Sapri e i conseguenti arresti indispetticono i Ptefetti e l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. Ma l’andazzo è da farsa: prima Avellino. La società si adopera per riattare un Partenio abbandonato (trova anche i giardinieri). Ma il Prefewtto irpino ha paura. Serve uno stadio, ed è gà venerdì.
La Lega impazzisce. Nessuno vuole ospitare la finale. Poi arriva la decisione: Campobasso, porte aperte! L’ambiente si tranqullizza, ma per poco. Di nuovo il Prefetto ha detto no! Si fa sabato. Si opta per Lamezia, Napoli, Matera, Potenza. Le ore passano e il campo non c’è. Le socieà disdicono alberghi su alberghi. Nel tardo pomeriggio si viene a sapere che il match di domenica 28 sarà rimandato a martedì 30 luglio. Si fa lunedì. La società va a prendere i biglietti per la prevendita (2000, 1000 per curva) quando si scopre che il prefetto di Rieti chi ha ripensato. Porte chiuse. I
tifosi rossoneri devono accontentarsi della diratta su Raitre. Ma anche la diretta salta. Nella stagione delle assurdità un disguido tra Lega e Rai non permette ai tifosi obbligati a rimanere a Nocera di godere dello spettacolo di una gara meritata. Le due società, la Lega e le emittenti presenti cercano una soluzione:
segnale trasmesso su Quarto Canale? Diretta tramite il canale satellitare di Metropolis TV? Alla fine sui televisori dei nocerini arriverà solo il collegamento audio.

LA FINALE

Lo stadio di Rieti è vuoto e silenzioso, ma si comincia lo stesso. La Nocerina e il Vico non si erano mai affrontate prima. La squadra di Ferraro fa girare bene la palla. È un bel gruppo. Ma è la Nocerina a fare la partita. Palumbo ci prova, ma ci riesce Cavallaro. Il vantaggio è sigillato nella ripresa dai gol di Palumbo e dalla perla di Riolo. Sul tre a zero si fa vedere il Vico. Accorcia le distanze. Coglie tre pali, ma non arriva al successo che è tutto della squadra e dei pochi fortunati presenti.
La festa è a Nocera. Per le strade si riversano cortei festosi di tifosi rossoneri. La voglia di gioire era tanta. Anche chi non ci aveva mai creduto ha voglia di esultare. Lo spogliatoio di Rieti è un delirio. I giocatori cantano a ripetizione tutti i cori della curva. Un coro è anche per Vincenzo, che non c’è più. Immancabile l’invito a saltare, per dimostrare di non essere di Salerno.
Il pulman della squadra arriva a via Matteotti circa a mezzanotte. I tifosi sono ancora tutti li ad aspettare i giocatori. L’Ivrea non si è iscritto, il ripescaggio è ad un passo. I ragazzi della squadra arrivano sotto al Municipio. Si affacciano dalle finestre dipensando docce di spumante. Tutti cantano, tutti ballano. Sciarpe e bandiere ce le hanno tutti. Nocera aveva proprio bisogno di gioire.

EPILOGO

STUDIO LEGALE BELLACOSA

Nocera Inferiore, il 4 luglio 2009
COMUNICATO STAMPA
Si comunica che, all’esito della adunanza tenutasi presso lo Studio dell’Avv. Adriano Bellacosa, si è deciso che il gruppo facente riferimento al signor Giovanni Citarella rileverà l’intero capitale sociale della A.S.G. Nocerina a r.l. dilettanti.
Il signor Giuseppe De Marinis ha infatti manifestato la propria volontà di continuare a dedicarsi, esclusivamente, alla “Formula 1”.
L’incontro si è svolto in un clima di assoluta concordia ed armonia, avendo le parti discusso e condiviso ogni decisione. Nel corso della settimana si procederà a dare corso a tutti gli adempimento necessari, tanto per il trasferimento delle quote sociali, tanto per la iscrizione della squadra al prossimo Campionato di “C 2” (lega-pro).

Gli anni 2010

Il ripescaggio in Prima Divisione ed il ritorno in Serie B

Il fallimento di numerose società calcistiche di Lega Pro apre le porte a numerosi ripescaggi in prima e in seconda divisione: la Nocerina, ottenuto il si della Lega disputa il campionato di Lega Pro Prima Divisione 2010-2011. Il presidente è Giovanni Citarella e il direttore sportivo è Ivano Pastore; il tecnico è Gaetano Auteri. Alla fine del girone di andata la Nocerina è campione d’inverno con un distacco notevole sugli inseguitori, che aumenta nel girone di ritorno. La promozione alla Serie B è ottenuto il 23 aprile 2011 grazie alla vittoria per 0-1 sul campo del Foggia, con tre giornate d’anticipo. Il campionato viene chiuso con 72 punti (21 vittorie, 9 pareggi e 4 sconfitte), record per il girone B da quando esistono i tre punti a partita.

Il campionato cadetto e la retrocessione

Confermata in gran parte la rosa del campionato precedente e in panchina Gaetano Auteri. L’incarico di segretario generale viene affidato all’esperto Giuseppe Iodice ex Salernitana e Napoli.Tra i nuovi acquisti arrivano i centrocampisti Luiz Gabriel Sacilotto e Alberto Giuliatto e l’attaccante Gianvito Plasmati.
Il 14 agosto 2011 in Coppa Italia viene superato il Foggia al primo turno (2-0), mentre il 20 agosto nel secondo al Ferraris il Genoa riesce ad evitare i supplementari proprio al 90′, in uno spettacolare 4-3.<
La squadra non parte male: vengono conquistati 13 punti nelle prime partite, di cui 8 in trasferta (prime due vittorie esterne in assoluto in Serie B, ottenute contro Livorno e Cittadella il 4 settembre e il 1º ottobre, pareggi a Bari e Verona), mentre in casa subisce alcune clamorose sconfitte (Ascoli e Juve Stabia).
Dopo l’ottima vittoria interna per 4-2 ai danni della Sampdoria del 29 ottobre 2011, la squadra inizia ad attraversare una crisi di gioco e risultati. La difesa traballa e la squadra subisce continue rimonte.
Alla fine del girone d’andata la squadra è relegata al penultimo posto con 16 punti, frutto di 3 vittorie, 7 pareggi e 11 sconfitte. Se l’attacco è tra i più prolifici del torneo (30 goal fatti), la difesa è la più battuta (40 goal subiti).
Il 7 gennaio 2012, all’indomani del 4-2 interno subìto dal Pescara, Auteri e il suo staff tecnico vengono sollevati dall’incarico e al suo posto viene chiamato Salvatore Campilongo, reduce da alcune esperienze nella serie cadetta. Ma la parentesi Campilongo dura due giornate (altrettante sconfitte). Oltre al suo staff, viene esonerato anche il direttore sportivo Ivano Pastore, cui subentra Marcello Pitino. Martedì 24 gennaio viene ufficializzato il reincarico ad Auteri. La squadra viene rinforzata con gli acquisti del centrocampista Andrea Parola dal Piacenza, dei difensori Angelo Rea e Lorenzo Laverone (entrambi dal Sassuolo), e del fantasista peruviano Roberto Merino (ex Salernitana). Tra le cessioni spiccano in particolare quella del portiere Piergraziano Gori, cui viene preferito Emanuele Concetti, in
prestito dalla Pergocrema e quelle di altri giocatori, tra i quali Plasmati, De Liguori, Cavallaro, Petrilli, Marsili e Filosa. Nell’ultimo giorno di calciomercato invernale, vengono acquistati il difensore Giuseppe Figliomeni (proveniente dal Varese), e i due centrocampisti Biagio Pagano (in prestito dal Torino) e Ahmed Barusso (in prestito dalla Roma); il 17 febbraio viene acquistato il trentaseienne portiere Gabriele Aldegani, svincolatosi dalla Cremonese.
La squadra inizia ad accennare segnali di ripresa. Arrivano punti in trasferta (Juve Stabia e Grosseto) e vittorie in casa (Gubbio, Verona, Empoli, Albinoleffe e Padova). Dopo la vittoria a Vicenza la squadra comincia a credere nei play-out. Ma le sconfitte contro Reggina (in casa) e Crotone (fuori), condannano la Nocerina al terz’ultimo posto in classifica e alla retrocessione in Lega Pro Prima Divisione. In estate scoppia lo scandalo del calcioscomesse,che vede coinvolte le compagini di Lecce e Grosseto con la Nocerina porsi come società terza interessata,nella speranza di poter usufruire di un ripescaggio in serie cadetta. In primo grado di giudizio sia Lecce che Grosseto vengono condannate ad una retrocessione diretta in Lega Pro. Tuttavia,le due società presentano ricorso ed il secondo grado vede un parziale
mutamento della sentenza con il Lecce ancora una volta retrocesso mentre la compagine maremmana viene riammessa nuovamente in serie B ma con 6 punti di penalizzazione da scontare nella prossima stagione. A questo punto si infrangono i sogni di ripescaggio della Nocerina nella serie cadetta:infatti il posto del Lecce viene preso dal Vicenza in virtù del miglior piazzamento rispetto ai molossi nella classifica della scorsa stagione.

Ritorno in Lega Pro

La squadra viene collocata nel girone B di Lega Pro Prima Divisione, ridotto a sedici squadre.

IL RESTO E’ STORIA D’OGGI …

La Casacca

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