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Nocerina, nel futuro c’é Auteri

E’ una panchina difficile, lo sa per primo Matteo Pastore, il nuovo-vecchio occupante, successore del dimissionario Pasquale Padalino, che aveva preso il posto suo un girone fa, dopo il pari col Celano. L’anno scorso: Ussia -Giugno- Pastore- Rigoli -Pastore. Quest’anno: Pastore-Padalino-Pastore. Ma se su otto nomi, fino ad oggi, ricorre per ben quattro volte Pastore, vuol dire che il diretto interessato, malgrado gli alti e bassi, gode di stima da parte della proprietà. Ed allora si ricomincia, gia da oggi, pur essendo la Seconda Divisione in regime di sosta campionato. Pastore, da nocerino oltre che da allenatore, non ha nascosto l’entusiasmo, parlando subito in tv: “Credo ancora nel progetto, sono stato sempre vicino alla società. In sette partite dobbiamo salvarci e dare soddisfazioni ai tifosi. Sette partite che per i calciatori conteranno tanto, in ballo c’e la riconferma. Parentesi opportuna sull’argomento. II contratto garantito, essendo pluriennale, l’hanno in pochi: Terracciano, Sannibale, Gaeta, lannini, Giraldi, Cavallaro e Babatunde. Altri aspirano ad averlo, partendo dai candidati più attendibili Cuomo e Giuliano. II resto ha chances ridotte, ma può sfruttare i rimanenti due mesi di campionato per convincere chi dovrà prendere le decisioni per il futuro. A proposito, chi le prenderà? Troppo presto per pronunciarsi. Domenica al San Francesco c’era Cocchino D’Eboli, alcuni hanno coIto una specie di segnale. In realta D’Eboli, almeno per domenica, era allo stadio per l’esordio di Laens, elemento che ha consigliato alla proprietà. Per l’allenatore che verrà, piace di sicuro Gaetano Auteri, primo in classifica col Catanzaro nel girone C. Indizi, idee. Si ritorna a Pastore. Portava avanti un 4-4-2 speciale, con esterni alti più punte che centrocampisti. E adesso? ” II materiale è talmente ricco e vario che mi può consentire qualsiasi tipo di scelta, pure il 3-4-3; Ne voglio parlare coi ragazzi, ci sarà un confronto per ascoltare anche il loro punto di vista”. Durante la sosta personale, ha vista qualche partita della Scafatese e diverse partite della Cavese. II suo modello per i tempi attuali e proprio Stringara, il nocchiero aquilotto: ” Mi piace come lavora, ha ridato alla squadra la giusta convinzione per migliorarsi e per dare un senso al cambio dell’ allenatore”.

 

fonte: Marco Mattiello, La Città

 

 

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