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Nocerina, basta con le distrazioni. E’ tregua tra Cavallaro e Pastore

Indietro coi programmi, basterebbe questo a sintetizzare il momento della Nocerina, a 5 giornate dal termine della stagione. Fuori dal campo tutto fila liscia, societá modello per pagamenti e scadenze. In campo, però, si accentuano problemi e malesseri. L’obiettivo era e resta la salvezza senza playout. Ma di sicuro la societá si aspettava qualcosa di meno preoccupante a 5 dalla fine: più volte, nel corso dell’annata, patron Citarella ha dichiarato di voler affrontare l’ultimo tratto della stagione con un margine di sicurezza di 5 o 6 punti sulla zona calda della classifica, per avviare il prima possibile la cantierizzazione del futuro. Invece così non è. La sconfitta casalinga con la Sangiustese ha riportato la situazione sotto monitoraggio. Son pochi 3 punti di vantaggio sull’attuale griglia playout per potersi distrarre. Anzi è scattato il momento se non dell’allarme almeno della concentrazione massima per non cadere ancora più in basso. Il calendario restante da trasferta (San Marino, Pro Vasto e Fano) sconsiglia l’ottimismo mentre quello casalingo (Carrarese e Poggibonsi) appare accessibile a patto di evitare altri scivoloni. Da oggi, in poi, insomma, vietato sperimentare o avventurarsi. C’è bisogno di concentrazione e soprattutto di concretezza: enormi gli sprechi contro la Sangiustese a livello di occasioni gol. Concentrazione e concretezza, nello stesso tempo abbasso la confusione, tattica soprattutto ma anche di scelte iniziali e di scelte a partita in corso. Ci deve essere una sola Nocerina come assetto, il più possibile equilibrato, e come uomini, salvo contrattempi. E ci deve essere il capitano. Giovanni Cavallaro godrá di un giorno in più di permesso, giá concordato in precedenza. Rientrerá dalla Sicilia nella giornata di domani e si rimetterá regolarmente agli ordini dell’allenatore. Ha sbollito l’ira, ha smaltito la rabbia. La sostituzione nel secondo tempo con la Sangiustese proprio non gli era andata giù. Evidente il dissenso con la scelta fatta da Pastore, partendo dal gesto, poco nobile, di buttare a terra la fascia all’atto della sostituzione ed arrivando alla voglia, subito accantonata, di restarsene in Sicilia. Una conciliazione giá avvenuta ? Sembra una tregua firmata, ascoltando le parole del capitano: «Ognuno si assume le responsabilitá delle scelte che fa, volevo restare in campo proprio per rimediare ai tanti errori fatti. L’opportunitá non mi è stata concessa». Cavallaro da gran spreco contro la Sangiustese, calcio di rigore compreso. Ma Cavallaro in ogni caso l’uomo più pericoloso (le azioni sprecate in pratica le aveva costruite in proprio) , che poteva servire fino all’ultimo istante della partita per agguantare il pari. Non è un insostituibile il capitano ed ha sbagliato tanto nella sfida pre-pasquale. Però senza uno come lui, addio luce ed addio occasioni (salvo il palo di Rana). Basta rivedersi il secondo tempo dalla sua uscita in poi.

fonte: Marco Mattiello, LA CITTA’ (FOTO: CARMINE APICELLA)

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