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Nocerina e Cavese non si arrendono

CAVA DE’ TIRRENI. Qualche speranza c’è. Ottimisticamente Citarella ha parlato del 50 % di giocarla a porte aperte. Cosa? La partita della pace, almeno quella istituzionale, tra vertici societari e amministratori: l’altra Nocerina-Cavese, andata positivamente in scena a Cava, sede istituzionale Palazzo di Cittá.
Padrone di casa il sindaco Marco Galdi, assieme all’assessore Carmine Adinolfi. Al tavolo della conferenza i presidenti Giovanni Citarella e Peppino Spatola, più il direttore generale rossonero Bruno Iovino. Prima fila per dirigenti delle due sponde (Della Brenda e Tamigi) e per una figura nel giorno dell’insediamento (Salsano, responsabile sicurezza e protezione civile del comune metelliano). Le speranze spiegate da Citarella: «Abbiamo il parere favorevole della Lega e credo del comando provinciale dei carabinieri. Nelle prossime ore si esprimerá la questura, quindi il Casms. Il ricorso nei confronti dell’ordinanza prefettizia è stato presentato. Tiene conto della legge, tiene conto che la tessera del tifoso è esente da ogni tipo di divieto. Dico 50% di possibilitá, vedremo. La diretta tv? La prefettura non la chiederá alla Rai ma dirá di sì ad eventuali nostri accordi con emittenti privati. Ma noi speriamo di non arrivare a questo». In vacanza Roca, a fine mandato: dará parere vincolante il vice questore vicario Moia, visto che il nuovo questore De Iesu si insedierá tra qualche giorno. Chi dovrá decidere, fará bene a valutare l’accorato appello del sindaco Galdi: «Una decisione abnorme, Nocera e Cava sono rappresentate da due tifoserie composte da gente civile nella stragrande maggioranza. A Nocera in questa fase manca la figura istituzionale del sindaco, mi sento di allargare per qualche minuto le mie competenze e di rappresentare, come giá fatto con la lettera inviata al prefetto, le ragioni di due cittá che non meritano il marchio di realtá violente, di realtá dove non si può giocare una normale partita di calcio. I precedenti? Eventi sporadici e superati». La pensa così pure Spatola: «A tutti capita di scivolare su una buccia di banana. Ma il passato è passato. Colpe noi non ne abbiamo. Il calcio ha bisogno della gente e le societá hanno bisogno degli incassi per andare avanti. No alle porte chiuse. Volete porre limitazioni? Al massimo divieto di trasferta per i cavesi a Nocera all’andata e per i nocerini a Cava il ritorno. Ma nell’attualitá perché mai i nocerini dovrebbero rinunciare domenica alla visione del derby? Nessuno potrá convincermi del contrario».
Fine conferenza: Galdi invita i tifosi ad una stretta di mano da immortalare. C’è una rappresentanza di tifosi Cavese. Mancano quelli della Nocerina, presenti in zona ma non nella sala della conferenza. Ed allora si rimedia così: stretta di mano tra la signora Carmela, storica tifosa della Cavese e Citarella, che poco prima aveva ribadito la necessitá di rapporti di pace anche nel calcio.

fonte: Marco Mattiello, La Città (FOTO: Carmine Apicella)

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