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Padalino: ”Tifo Foggia, ma la Nocerina mi appartiene ancora”

Ex giocatore del Foggia di Zeman, dalla fine degli anni ’80 sino alla metà degli anni ’90, Pasquale Padalino, che nella sua carriera di calciatore ha raggiunto la massima serie giocando non solo con i satanelli, ma anche con Lecce, Fiorentina, Bologna e Como, è stato pure allenatore della Nocerina. Dopo aver maturato esperienze di vice allenatore sulle panchine di Verona e Pisa, Padalino fu chiamato dal presidente Giovanni Citarella il 2 novembre del 2009 a rimpiazzare Matteo Pastore. La Nocerina in quella stagione giocava in Seconda Divisione, ma i risultati faticavano ad arrivare ed il cambio di guida tecnica apparve l’unica soluzione possibile per cercare di risalire la china in classifica. L’avventura molossa di Padalino durò però pochissimo: in seguito alla sconfitta interna col Bassano del 14 marzo 2010, il tecnico nativo di Foggia rassegnò le dimissioni rinunciando al suo incarico.

 

Padalino, sono passati tanti mesi dall’infausta gara dei molossi col Bassano. Ci racconta cosa la spinse a dimettersi? Coi vertici societari andava d’accordo, in fondo.

 

“Sin dai primi giorni a Nocera non ho avuto un buon rapporto con parte della tifoseria ed ancora non riesco a capire perchè, anche se un’idea me la sono fatta e preferisco tenerla riservata. La squadra stava raggiungendo l’obiettivo salvezza, ma alcuni calciatori venivano sempre insultati e presi di mira da qualche tifoso. Sembrava una cosa pilotata. Ho capito, per il bene della Nocerina, che era meglio farmi da parte per restituire all’ambiente la giusta calma e serenità, quindi andai via col mio staff”.

 

Conserva un ricordo positivo della piazza di Nocera?

 

“A prescindere dalla mia situazione, posso dire che Nocera riesce a caricare tantissimo i calciatori. Se avessi giocato con la Nocerina, sicuramente mi sarei sentito stimolato a dare sempre il massimo. Da allenatore ho comunque provato grandi emozioni, peccato solo per quelle vicende vissute con alcuni tifosi. Mi sono sentito spiazzato. Ad ogni modo, l’esperienza di Nocera mi ha dato tanto ed anche io ho dato qualcosa in cambio, suggerendo alla società il cammino da intraprendere per essere vincenti”.

 

Nel giro di poco più di un anno sono cambiate tante cose. La Nocerina è in serie B. Un traguardo sicuramente impensabile mesi addietro.

 

“Impensabile fino ad un certo punto. Conoscendo il presidente Citarella ho compreso subito quali fossero le sue reali ambizioni. Già l’allontanamento di Pastore e l’arrivo di Auteri ha significato affidarsi  professionisti che conoscevano bene il campionato di Lega Pro”.

 

Domenica la stagione dei molossi riparte con la Coppa Italia. L’avversario è il Foggia, la squadra della sua città, la squadra che lei, da calciatore, ha portato molto in alto. Per chi farà il tifo, Padalino?

 

“Essendo foggiano di nascita è giusto che abbia un occhio di riguardo per i rossoneri pugliesi. Devo ammettere, però, che la Nocerina mi appartiene ancora: in rosa c’è Cavallaro, uno della vecchia guardia”.

 

La Nocerina ambisce a disputare un campionato tranquillo. La società ha puntato sulla riconferma dei protagonisti della vittoria della scorsa stagione, ampliando l’organico con giovani promettenti, uno su tutti Farias, l’anno passato proprio al Foggia. Giusta, a suo avviso, questa decisione della società o rischiosa, tenendo conto del fatto che tantissimi calciatori non hanno mai disputato la serie B?

 

“I momenti difficili ci sono per tutti. Anche il Foggia, l’anno scorso, era composto da un gruppo di giovani validi, ma ancora inesperti, e le difficoltà non sono tardate ad arrivare. La Nocerina potrebbe soffrire, il rischio c’è. L’esperienza è necessaria quando si va ad affrontare un campionato nuovo, ma penso che i molossi di Auteri riusciranno subito a mettere in mostra il loro bel calcio e ad ottenere risultati positivi.

 

Dall’alto della sua lunga carriera di calciatore, come inquadra questa Nocerina nel campionato cadetto?

 

“Ci saranno dei problemi in alcuni momenti della stagione, ripeto. L’importante è che, in caso di qualche risultato negativo, non ci sia la rivolta della piazza. La società è seria, sa quello che vuole. I tifosi devono stare tranquilli”.

 

In conclusione, si congeda con un saluto rivolto a quel nutrito gruppo di tifosi ed al presidente Citarella che l’hanno tanto stimata e sostenuta.

 

“Un saluto particolare lo rivolgo a Giovanni e Christian Citarella, a Federico Marrazzo ed al magazziniere Giovanni Oliva. Auguro loro di percorrere una strada spianata verso innumerevoli successi e di dare esempio a tutti su come si deve lavorare per ottenere risultati rilevanti.

Un saluto ai tifosi che mi hanno apprezzato ed anche ai contestatori: è grazie a loro che ho compreso cosa significa lavorare in una piazza calda”.

 

Pasquale Ruotolo, ForzaNocerina.it

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