Brescia: galletti indigesti, e’ un digiuno senza fine
Brescia. Altro che pranzo gustoso, quello di questa domenica è l’ennesimo pasto indigesto. Crolliamo anche contro il Bari (1-3), nella riprova delle riprove, e tutto si tinge di tinte fosche. Bocche cucite nel post gara, pensieri a dir poco mesti e piccole certezze (o presunte tali) che si trasformano in un’altra disillusione. Mister Scienza, che voleva i suoi con la bava alla bocca, si ritrova ancora a cercare di capire, o forse a prendere atto di una situazione che precipita sempre più, come le sue probabilità di permanenza. Perchè, se di errori ne ha fatti, sono certo di più le giustificazioni, ma come sempre pesano meno quando si tratta di pagare per tutto e tutti…
I suoi ragazzi pare abbiano scelto l’intermittenza di carattere. A volte c’è, a volte (spesso) no. Chiamatela paura, chiamatela ansia da prestazione (calcistica), chiamatela come vi pare: resta comunque difficile giustificare un primo tempo che, cinque minuti all’inizio e cinque alla fine da salvare, ha lasciato ancora tutti delusi. E sì che il rigore decretato nei minuti di recupero della prima frazione, con tanto di rosso per il pugliese Borghese, pareva un segno benevolo del destino: destro di Jonathas a spiazzare Lamanna e 1-1 che rimetteva in piedi una partita che, da lì in poi, pareva imboccare una discesa. Con l’uomo in più, in effetti è un’altra gara, ma, nonostante due/tre palle gol non sfruttate (ma va?), il match riserva un’altra faccia. Doppio giallo per Paghera (71′) e lì cambia ancora tutto. Scienza fa probabilmente l’errore di non intervenire immediatamente in correttivi e il Bari ne approfitta senza pietà: Stojan, entrato da pochi minuti, piazza il colpo del k.o.(74′) e per il Brescia calano le ombre della notte, alla faccia dell’ora di pranzo.
Confermate le previsioni della viglia per quanto riguarda i ventidue in campo. Scienza piazza Vass dietro la coppia Jonathas-Juan Antonio, Paghera a destra e Budel a sinistra di Salamon, Mandorlini presidia la mancina in luogo dell’infortunato Daprelà.La prima occasione è di marca bresciana: azione insistista di Zambelli che s’accentra, tocca d’esterno sul limite per Juan che fa sponda per il destro secco di Jonathas, in volo con i pugni respinge Lamanna. Dopo una buona partenza, il Brescia si sgonfia.I lanci sono fuori misura, gli inserimenti latitano. Il Bari alza il baricentro e alla prima vera occasione passa: Caputo trova il fondo e la mette rasoterra per Marotta, destro da distanza ravvicinata su cui Arcari fa il miracolo, palla che schizza a Bellomo che mette il tap-in vincente. Ed è una mazzata per i nostri che restano in trance per qualche minuto. Li ‘sveglia’ Scienza che richiama Vass in panchina (e quando esce, Adam si becca un rimbrotto a muso duro dal tecnico) e inserisce Feczesin che si piazza come spalla del brasiliano, riportando Juan trequartista. E’ il 39′ e qualcosa si muove. Guadagnamo metri e profondità e il lancio di Salamon per lo scatto di Jonathas è di quelli che lasciano il segno: è il secondo dei tre di recupero e Borghese toglie con la mano la palla allo stop di Jon. Rigore netto con rosso per il barese: dal dischetto, Jonathas non sbaglia e fa l’1-1 benedetto.
Subito uno spavento al 1′ della ripresa, ma la rovesciata di Claiton trova il balzo in corner di Arcari. Da lì, è solo Brescia con il Bari in dieci che arretra. Dopo un destro al volo di Paghera respinto da Lamanna, cambia lo schema in campo del Brescia: fuori Mandorlini e dentro Scaglia con squadra ridisegnata in un 3-4-1-2. Salamon scende fare il centrale, Budel e Paghera si piazzano davanti alla difesa come coppia di mediani. Spingiamo di più e si vede, ma, come al solito, fatichiamo a buttarla dentro: prima Feczesin non trova lo specchio da pochi passi, poi Scaglia trova l’opposizione dell’estremo barese con Jonathas anticipato in extremis sul tap-in. Aumentano i calci d’angolo, Scienza a bordocampo fa segno al pubblico d’intensificare il tifo, ma la svolta dietro l’angolo è di quelle che non ti auguri. E non t’aspetti: cross di Paghera dalla destra ribattuto, ripartenza veloce dei galletti con Fabrizio che rincorre Stojan lanciato sulla fascia e lo stende. Doppio giallo, parità numerica ristabilita, partita cambiata. E infatti, passano solo tre minuti e Stojan vince il rimpallo con Martinez, avanza e spara il destro che spacca il match. Arcari non ci può arrivare e il raddoppio del Bari è servito. La reazione dei nostri arriva, ma l’idiosincrasia per la porta avversaria resta. Così, Feczesin non arriva ancora ad un paio di ribattute di Lamanna e Salamon manda fuori di testa un cross di Zambelli. Prima dell’ormai ‘scontato’ finale: riparte ancora il veloce Stojan, salta secco il Tuma e fulmina con un delizioso tocco sotto in diagonale di sinistro l’uscita dell’incolpevole Arcari. Non c’è più nemmeno il tempo di ribattere il centro. Non c’è nemmeno più il tempo per digerire un altro pasto. Andato di traverso, come questa parte di stagione. Urge un digestivo. Prima che sia troppo tardi.
Fabrizio Zanolini, www.bresciaingol.com