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Posticipo. Il palo dice ”no” a Neto: un punto per il Varese

Un punto per parte, certamente utile ma che forse serve di più al Verona che mantiene aperta una chilometrica striscia positiva rispetto a un bel Varese che però continua a non riuscire a vincere in casa. Con quella di oggi sono quattro le partite consecutive senza successo a Masnago (tre pareggi e un ko con il Cittadella): un cammino che ha impedito alla squadra di Maran di sedersi già al tavolo delle squadre “da playoff” in questo girone di andata che si concluderà il 6 gennaio sul nobile campo di Marassi. Se i risultati arrivano solo in parte, va comunque detto che il gioco al Varese non manca: anche contro l’Hellas sono stati Corti e compagni a condurre le danze grazie a una difesa senza incertezze e soprattutto all’ispirazione del duo d’attacco Martinetti-Neto, a lungo capaci di tenere sotto pressione la retroguardia di Mandorlini. Del brasiliano l’azione migliore, quella conclusa al 28′ con un clamoroso tiro sul palo interno (foto di S. Raso) che per pochi centimetri non ha cambiato volto alla gara. Bravo anche Bressan: con i veronesi costretti a provarci solo da lontano, il portierone si è sempre fatto trovare pronto all’intervento. Con il pareggio di Masnago dunque il Verona mantiene il secondo posto solitario a tre soli punti dal Torino; il Varese raggiunge invece Grosseto e Juve Stabia a quota 28, con i playoff distanti due lunghezze.   COLPO D’OCCHIO – Bella cornice di pubblico al “Franco Ossola” che torna a ospitare il Verona a trent’anni dall’ultima volta. Oltre cinquemila sugli spalti nonostante l’orario (12,30) del calcio d’inizio, con un migliaio di sostenitori gialloblu a gremire la curva sud. Bello anche l’effetto cromatico, coi il Varese che ripropone la classica maglia rossa con pantaloncini bianchi come richiesto da tantissimi tifosi. Verona in giallo a bordi blu, anche qui nel solco della tradizione.   CALCIO D’INIZIO – Pucino e Cacciatore terzini, Nadarevic e Carrozza a spingere sulle fasce: queste le decisioni di Maran maturate nelle ore precedenti al match di Masnago contro il lanciatissimo Verona. Mandorlini deve fare fronte ad alcune assenze importanti ma può comunque disporre di un undici di tutto rispetto, con Bjelanovic lasciato in panchina per dare spazio a Ferrari e all’intoccabile Pichlmann.   IL PRIMO TEMPO – La frenata di Torino, Sassuolo e Padova nelle zone alte della classifica spinge Varese e Verona a cercare tre punti pesanti fin dalle prime battute. Le reti bianche al termine dei primi 45′ infatti sono ingannevoli visto il numero di azioni confezionate sui due fronti, con il Varese che tende maggiormente a fare gioco anche con scambi rapidi e il Verona molto ben disposto in campo che non disdegna di affacciarsi al limite dell’area avversaria. Si comincia subito con due corner biancorossi con Terlizzi pericoloso, si prosegue con la sfida a distanza tra i due numeri 10: al 7′ bordata di Hallfredsson che Bressan neutralizza in tuffo, al 10′ Neto viene lanciato da Martinetti, dribbla due rivali ma non riesce a dar forza al tiro. Nella prima parte del tempo piace anche Carrozza, poi calato alla distanza: l’ala pugliese al 17′ si inventa uno slalom a sinistra con un cross che Ceccarelli sventa di un soffio, preludio a un altro traversone (di Cacciatore) su cui Martinetti non arriva per poco. L’Hellas, come detto, trova il modo di farsi notare in attacco con Jorginho che al 20′ chiama Bressan al volo d’angelo e con un contropiede sviluppato a sinistra che per fortuna si perde senza altri pericoli. Ma è Neto l’uomo più in palla e lo dimostra al 28′ quando si lancia in velocità, dribbla Mareco che non riesce nemmeno a trattenerlo per la maglia e scaglia un destro violento sul primo palo che batte sul montante ma non entra in rete. Il Verona si rifà vedere con un bello scambio a destra tra Russo e Jorginho e con un altro tentativo da lontano di Hallfredsson che Bressan controlla; poi l’ultimo spunto di Neto – difende palla come un leone e fa partire Carrozza – non si concretizza perché l’ala non chiude il triangolo.   LA RIPRESA – Dopo una prima frazione giocata a ritmi alti non basta l’intervallo per ritemprare i ventidue in campo. Al rientro quindi è un’altra partita, molto più cauta e manovrata ma con emozioni decisamente inferiori sul terreno di gioco, anche se una arriva dopo pochi minuti. E’ il 7′ infatti quando il Varese disegna un’avanzata sulla zona destra che coinvolge Nadarevic, Neto e Martinetti il quale serve di tacco l’attaccante brasiliano su cui devono fare muro in due per evitare la battuta a rete. Poco dopo, sulla fascia opposta, è il guardalinee a fermare Carrozza ben servito ancora da Martinetti (più rifinitore che centravanti): fuorigioco che però pare molto dubbio. L’elenco delle occasioni si chiude poco dopo quando Pucino scarica un destro di prima intenzione che finisce di poco alto per una deviazione. La partita a questo punto cala definitivamente di ritmo anche perché l’uomo mandato in campo per tenere sulla corda i veronesi – Zecchin – non riesce a confezionare le proprie specialità, ovvero corsa e traversoni morbidi. Mandorlini sta a guardare e tiene la squadra coperta, Maran prova allora De Luca alla mezz’ora ma il giovane attaccante si vedrà solo in un’azione nel recupero. E appaiono quasi frutto del caso due occasioni pericolose di marca gialloblu: al 32′ Hallfreddson apre a destra per Russo e il suo cross pesca Pichlmann vicino alla porta, bravo ad anticipare Pucino ma pessimo nel mettere alto di testa. Pochi minuti dopo un pallone che filtra tra Nadarevic e Cacciatore costringe quest’ultimo ad abbattere Russo: cartellino giallo pesante per il terzino che salterà la partita di Genova contro la “sua” Samp. Nessuna conseguenza sulla gara però, perché la punizione di Hallfredsson finisce parecchio alta. Gli ultimi cambi della gara (Cellini e i tre dell’Hellas) servono solo ad allungare un recupero nel quale si vede solo un tentativo di De Luca. Finisce senza reti e con un punto per parte che chiude un anno solare ottimo per entrambe le società. Va bene così, pur con un filo di rammarico per la quarta partita interna che il Varese non riesce a vincere.

 

Damiano Franzetti, varesenews.it

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