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DA ZERO A DIECI: la furia di Auteri, Galabinov letale

Si consuma tra tanti rimpianti il pomeriggio di una Nocerina troppo sicura di aver chiuso in anticipo la pratica Gubbio, con l’avversario ridotto in dieci e sotto di un gol a mezz’ora dalla fine, ma mai rinunciatario. Ci pensa così Galabinov a punire la supponenza dei rossoneri ed a regalare ai suoi un importante punto salvezza. Il rigore reclamato da Mazzeo allo scadere non fa che aumentare l’amarezza…da Zero a Dieci.

 

ZERO le persone presenti al San Francesco che avrebbero scommesso su una mancata espulsione di Auteri dopo le vibranti proteste all’indirizzo del signor Pelagatti di Arezzo, arrivate già dopo venti minuti di gioco. Ed è così che l’allenatore rossonero vede materializzarsi al 28′ l’ennesimo allontanamento stagionale, condito da plateale protesta che si spera non gli costi più di una giornata.

 

UNO solo il gol che riesce a partorire la Nocerina, per giunta su rigore, come frutto della pressione esercitata nel primo tempo. L’ormai proverbiale supremazia territoriale che caratterizza la squadra di Auteri, anche oggi non si tramuta in adeguata produzione in termini di conclusioni e reti. Nel secondo tempo l’attenzione cala e si sa che quando le partite non vengono chiuse possono riservare sorprese.

 

DUE almeno gli interventi decisivi del rientrante tra i pali Alfonso De Lucia. Il portiere nolano è bravissimo ad opporsi ad una staffilata di Galabinov in chiusura di primo tempo, per poi ripetersi su Caccavallo poco prima del pari ospite, dove risulta incolpevole. 

 

TRE le partite di fila senza gol per il capocannoniere del torneo Felice Evacuo. A bersaglio in tutte le gare casalinghe del girone di ritorno prima di oggi, il numero nove rossonero conferma di non vivere un momento di grande feeling con la porta avversaria. La presenza decisamente effimera di Russo, così come a Viareggio, lo costringe anche oggi ad uno sfiancante lavoro sulla fascia che non può far altro che inficiarne la lucidità. La speranza è che stia conservando i colpi per i play-off.

 

QUATTRO all’atteggiamento mentale di una squadra che sull’1-0 in casa, contro un Gubbio ridotto in dieci uomini, decide di smettere di giocare e di attirare per forza d’inerzia l’avversario verso la propria metà campo. Il gol di Galabinov a dieci dalla fine è la naturale conseguenza di tale atteggiamento. Certe distrazioni nei play-off si pagano care…

 

CINQUE punti è il margine di vantaggio su cui gli uomini di Auteri possono contare nei confronti della sesta in classifica a tre partite dalla fine. Il fatto che questa sia il Benevento, cui i rossoneri dovranno rendere visita dopo la sosta, potrebbe causare una preoccupazione subito sedata dalla considerazione che le ultime due gare saranno contro Carrarese e Sorrento.

 

SEI al Gubbio che, così come all’andata, trae il massimo profitto dalle distrazioni rossonere e porta a casa, senza strafare, un punto tutto sommato meritato. In dieci nella ripresa, approfitta del rilassamento rossonero e crea un paio di occasioni prima di raggiungere il pari. Se poi il Venturi in vena di regali visto venerdi contro l’Avellino ritorna un portiere normale tutto diventa più facile.

 

SETTE gli angoli battuti dai molossi nei primi trenta minuti, di cui il primo dopo appena dodici secondi di gara. Il totale di dodici a fine partita, però, non farà scaturire sul taccuino praticamente nessuna azione degna di nota, come ormai consuetudine in casa rossonera.

 

OTTO allo stacco imperioso di Galabinov che, dopo aver impensierito già in altre circostanze De Lucia, approfitta di tanta libertà in area rossonera sovrastando il comunque positivo Scardina di giornata, punendo per la seconda volta tra andata e ritorno la Nocerina.

 

NOVE le gioie personali in stagione per Fabio Mazzeo. Sblocca il match su rigore e ne meriterebbe un altro in chiusura di una gara che l’attaccante rossonero condisce con le solite giocate di qualità. Pecca di cinismo in qualche occasione ma è praticamente il solo ad accendere la scintilla di un attacco in cui Evacuo spesso è costretto ad emigrare sull’esterno.

 

DIECI i minuti che intercorrono tra l’entrata in campo di Daffara e quella di Pepe tra il ventesimo ed il trentesimo della ripresa. Seicento secondi durante i quali Desiderio Garufo passa da esterno difensivo a centrale di centrocampo per poi chiudere da mezzala. Situazione simile alla gara di Avellino di tre settimane fa: allora tre cambi in pochi minuti non riuscirono a dare la svolta ai rossoneri, che anche oggi non hanno tratto beneficio dalle sostituzioni.

 

Salvatore Alfano, ForzaNocerina.it

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