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NOCERINA: una tenuta che scricchiola

La voglia di rivalsa di una comunità, quella rossonera, non deve mai e poi mai offuscare la realtà; la tangibilità dei fatti però dice che forse la smania o la sindrome da prestazione, in questo caso da risultato, può portare autolesionismo ,e perché no, alla distruzione di un progetto longevo, ma che non per forza è da perseguire con determinati attori. Dopo la rivoluzione avvenuta a cavallo dell’anno nuovo, con l’allontanamento di presunti ”disturbatori”, sembrava esser ritornato il sereno, ma, come accade nei migliori thriller, il colpo di scena è sempre dietro l’angolo, e al primo mezzo passo falso ecco risuonare prepotenti le allarmanti sirene di fragili equlibri in seno allo spogliatoio, di mugugni di questo o quell’altro calciatore e tanto altro ancora. Argomenti futili, dar Bar, che lasciamo volentieri a chi si definisce tifoso ma che probabilmente non conosce nemmeno il significato del termine. Eppure, tralasciando alcune decisioni capotiche sul piano tecnico, che forse hanno contribuito in maniera evidente alla resa di Avellino, e le ultime performance sui rapporti con le giacchette nere di turno, appare evidente agli occhi di tutti, anche di quelli che fingono di non capire, che qualche problema deve pure esserci se si considera il dato oggettivo degli infortuni. Forse i metodi “scientifici” del tecnico di Floridia, osannato nelle due Nocera più di San Prisco e San Ciro messi a braccetto, tanto da essere assecondato in tutte le sue scelte, sono al momento diventati “pesanti” per la muscolatura dell’organico a disposizione del mister? Qualche dubbio ci sovviene se consideriamo che nella stagione in corso la Nocerina può “vantare” un primato, per niente da invidiare, che nemmeno l’Inter di Moratti può sognare di scalfire, quello del più alto numero di infortuni, spesso anche “nascosti” all’ opinione pubblica, non si sa bene per quale “strategia” informativa.

Ancora più allarmente è poi la gestione degli stessi. Non si capisce bene, chi come e quando decida sulla terapia di recupero degli infortuni, così come come sopratutto facciamo fatica a comprendere le ragioni per le quali giocatori infortunati, debbano essere per forza mandati in campo e portati allo spasimo. Forse un organico numericamente non competitivo, lo si è voluto per forza far passare per “l’armata rossa”? E allora, consentitecelo, non possiamo, vista la nostra veste prima di tutto di tifosi e poi di giornalisti che ci contraddistingue da sempre, non evidenziare certe situazioni, mai e poi mai possiamo essere omertosi sulla cosa che maggiormente ci sta a cuore, anche perché è evidente che da qualche mese, alcuni calciatori passano più tempo a fare terapie, che ad allenarsi sul campo.

Ci auguriamo che questa sosta oltre a far rilassare i muscoli, sia sufficientemente adeguata per far rilassare la mente e spolverare la stessa da deleteri preconcetti, a chi dovrà condurre nuovamente questa società nella categoria superiore, anche perché … se si ha tra le mani una Ferrari, con il serbatoio pieno, non si può guidare sulla corsia destra. Magari con questo appunto, porgiamo il fianco, per poter far sfogare eventuali crisi ipoglicemiche, che da qui a qualche ora inevitabilmente arriveranno.

Francesco Cuomo, ForzaNocerina.it

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