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NOCERINA, un crollo che vale la prima in casa

Era una gara importante quella di Sorrento, una di quelle in cui “Parigi val bene una Messa”, una di quelle in cui Auteri ha deciso che non poteva permettersi molte defaillances in seno alla formazione, che pure contava gente importante ad alto tasso di squalifica in proiezione immediata.

Ha rischiato, è andata male. Non per le ammonizioni, ma per risultato e prestazione, che sfortunatamente – cosa senz’altro peggiore – hanno intaccato il posizionamento in graduatoria.

Una maggiore vigilanza di cumulo sui propri affari e interessi è evidentemente servita, sicchè nonostante campo (storicamente un “mastrillo”) e polemiche sui biglietti, sul fronte – tifosi tutto è filato liscio (si badi bene, la “normalità” è questa) in fase di trasmigrazione per mare (wow) e per terra, con buona pace della festosa collettività rossonera, la quale però si è dovuta sorbire la Nocerina che non ti aspetti, pressochè impalpabile durante l’arco del match.

Con l’orecchio teso alla radiolina in attesa di buone nuove da Carrara, dove si disputava un beffardo scontro in stile “ingorgo a croce uncinata” (a proposito, sugli altri campi, di terza serie ma non solo, tutto ma proprio tutto secondo copione…), i rossoneri hanno scordato di adempiere il proprio dovere contro un Sorrento, non in formazione – tipo, che non vinceva in casa da 8 (otto!) mesi, diventato d’improvviso il Bayern Monaco.

Una gara altamente sottotono quella dei nostri (specie nel primo tempo, nell’arco del quale è lecito parlare di squadra non pervenuta contro i modesti, seppur motivati avversari, magari distratta dalle bellezze paesaggistiche circostanti lo stadio), in particolar modo con mente e corpo di alcuni già proiettati verso gli spareggi e volti a evitare cartellini. A tal uopo, col senno di poi il punteggio del campo indica che forse meglio sarebbe stato non schierarli, in virtù di tale e tanto autocondizionamento. Ma tant’è. Troppo facile parlare ora.

Ripresa solo vagamente più reattiva: ore 16, la Nocerina inizia a giochicchiare, tuttavia la verve è ancora poca e il risultato compromesso. I più ottimisti auspicano un buon segnale, se si considera che le gare dei play – off iniziano proprio a quell’ora, magari i rossoneri – pensano loro – vi si sono già uniformati, anticipandosi un po’. Macchè.

Anziché la rimonta dei molossi arriva quella del Latina, che da quinto diventa terzo, scavalcando pure la Nocerina in virtù del vantaggio negli scontri diretti. E così, mentre si sfoglia la margherita se organizzare torpedoni per Pisa o Latina, succede che i laziali pareggiano e saranno dunque loro a scendere al San Francesco, con tutti i potenziali vantaggi che la terza posizione potrebbe comportare.

La giornata di festa si rivela tale, pertanto, solo per il Sorrento, che evita la retrocessione diretta e se la giocherà agli spareggi. Per la Nocerina, gara incommentabile, da dimenticare in tutta fretta.

Unica nota positiva (tifosi a parte): si sono rivisti in rosa Negro e Pepe, e questo è un bene in vista delle gare che avranno inizio tra 13 giorni. I nerazzurri sono squadra tosta e ben organizzata, che dopo aver dominato il girone d’andata è andata scemando sul fronte fisico e delle convinzioni, sino al clamoroso avvicendamento tecnico nelle ultime gare della stagione regolare.

Persa la possibilità del doppio risultato contro una formazione che darà il tutto per tutto tra le mura amiche, occorrerà ora incanalare, con raziocinio e intelligenza tattica, la sfida sui giusti binari già al “canile”.

Dal canto proprio, i molossi (recriminazioni a parte, in virtù di punti variegatamente dilapidati che avrebbero quanto meno consentito il raggiungimento di un miglior piazzamento in graduatoria) hanno convinzione e potenzialità per fare bene in questi spareggi, premesso comunque il fatto che vittorie e promozioni (trattandosi gli spareggi storicamente di “terni al lotto”) vanno conquistate sul campo, coi fatti e non con le chiacchiere. E fermiamoci qui. Ad maiora.

 

Roberto Alpino, ForzaNocerina.it

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