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DE FRANCO: da comprimario a capitano

Essere un calciatore della Nocerina, prescindendo dagli obiettivi stagionali, non deve essere semplice. Non fosse altro per una piazza che comunque fa avvertire quotidianamente una notevole pressione, cosa normale in una città dove si vive a pane e pallone. Essere capitano della Nocerina poi è ancora più complicato. Responsabilità ma anche orgoglio, oneri ed onori per i galloni di colui che deve comandare il gruppo con cararattere e carisma. Capitano della Nocerina 2013/2014 se non altro per “anzianità di servizio” dovrebbe essere Ciro De Franco. Arrivato alla Nocerina nell’estate del 2010 dopo poche apparizioni nel Catanzaro in seconda divisione, Auteri lo portò con se dopo il suo campionato in Calabria comprendendone più di tutti le sue doti. Da panchinaro in seconda divisione a punto inamovibile della squadra delle meraviglie. Al termine di quella stagione arrivarono le chiamate importanti, quelle che possono dare la svolta alla carriera ma Ciro rimase in rossonero per giocarsi le sue carte in cadetteria. L’impatto con la serie B non fu dei migliori e l’infortunio che lo tenne lontano dal rettangolo di gioco per molto tempo non lo aiutò di certo. Arriva la retrocessione e le sirene delle squadre blasonate sono oramai lontane, ma la coppia centrale De Franco-Di Maio è il punto da cui ripartire per la stagione 2012/2013. Di Maio va via subito, dopo la prima partita, De Franco si porta ancora dietro i postumi e i fantasmi dell’infortunio di qualche tempo prima. Poche partite, prestazioni deludenti e una posizione all’interno della rosa sicuramente non di rilevo. Viene dato in prestito al Cuneo in seconda divisione. Lì trova un altro ex molosso a fargli compagnia in difesa, l’esperto Simone Loria. Poche presenze anche in Piemonte macchiate dalla retrocessione ai play out contro la Reggiana. De Franco ritorna alla base e il resto è storia recente. La firma sul contratto, l’abbraccio ad un progetto ridimensionato e la voglia di dimostrare che quelle “chiamate importanti” e quel campionato giocato ad altissimi livelli, senza paura e senza alcun timore riverenziale nei confronti di giocatori importanti che spesso non hanno toccato palla se marcati da Ciro De Franco, non sia stato solo un caso. Testa, grinta e cuore, questa è la differenza fra chi indossa un accessorio sul braccio e chi è davvero un capitano.

In bocca al lupo Ciro.

Carmine Apicella, ForzaNocerina.it

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