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CURVA SUD: 15′ di silenzio per i DASPO, poi va in scena lo spettacolo del tifo

Poca gente sui gradoni, nessun coro, tanta rabbia e la consapevolezza di non essere i soli ad aver sbagliato, inizia così la partita Nocerina-Frosinone sugli spalti del San Francesco. Nella settimana appena trascorsa sono piovuti sui supporters rossoneri svariati D.A.SPO. per gli accadimenti avvenuti alla prima giornata di campionato, allorquando si verificarono scontri tra tifosi della Nocerina e quelli del Perugia.

Provvedimenti restrittivi che hanno decimato ulteriormente le presenze allo stadio in un settore che rappresenta il fiore all’occhiello delle due Nocera. Quello che non va giù ai tifosi però, è che qualcuno ha sbagliato nell’organizzazione del servizio d’ordine, ma gli unici a pagare sono stati loro. La violenza va sempre stigmatizzata e condannata ma va anche ricordato che i tifosi del Perugia arrivarono in pieno centro città privi di scorta, e diedero inizio ai disordini, generando la reazione degli ultras rossoneri. Tanti striscioni, tanti cori e più di qualche petardo durante la gara, come per voler ricordare a tutti che questi ragazzi mancheranno solamente per un breve periodo dal loro posto in curva e che prima o poi torneranno per tifare la loro squadra del cuore, come prima più di prima.

Superata la fase di protesta, il “tifo” rossonero si è dimostrato ancora una volta unico, cantando a squarciagola fino all’ultimo dei minuti di recupero concessi dall’arbitro, quando ormai il risultato era inevitabilmente compromesso. Tifosi vicini alla squadra, ma anche calciatori vicini ai tifosi, è il caso di dirlo: bellissimo il gesto del calciatore Malcore che ha indossato una t-shirt in cui esprimeva la vicinanza sua e dell’intero gruppo a due tifosissimi, Salvatore e Carmen, colpiti nella settimana appena trascorsa da un evento tragico.  Un gesto nobile  così come le lacrime di Franco Lepore a fine partita.

Se sugli spalti, il tifo colleziona un altro voto con lode, non si può dire che altrettanto avvenga in campo in merito a correttezza e lealtà, il finale di partita prevede un parapiglia generale e focolai di rissa in più parti del campo con i tesserati di ambedue le società che vengono più volte alle mani. Situazione che porterà inevitabilmente conseguenze.

Il calcio è pur sempre un gioco e la violenza non dovrebbe mai comparire, cominciando dal rettangolo verde… per finire agli spalti.

Fabio Vicidomini, ForzaNocerina.it

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