Ultime news

L’ANALISI TATTICA: difesa colabrodo e attacco sterile, molossi bocciati

I segnali confortanti giunti da Benevento sono sati spazzati via come un ciclone dalla nefasta gara col Catanzaro. E’ chiaro che di fronte a debàcle del genere la causa difficilmente può essere una sola, indubbiamente qualche equivoco tattico c’è, ma la sensazione è che Fontana stia perdendo la squadra più sotto il profilo mentale.

IL PROBLEMA E’ ESSENZIALMENTE PSICOLOGICO. Al momento la sterzata dovrebbe arrivare principalmente sotto questo aspetto, non è un caso se la Nocerina, sistematicamente, subisce goal nei minuti iniziali. Iniziare in salita non è cosa semplice, allora è chiaro che poi, la voglia di reagire, di recuperare, quando, invece, occorrerebbe ragionare, porta a strafare e si finisce come contro il Catanzaro. Approccio alla gara sbagliato? Probabilmente sì, nell’attuale situazione i rossoneri dovrebbero badare prima a non prenderle, poi magari, una volta riusciti a tenere il match sul pari, tentare il tutto e per tutto nel finale. Questo, a nostro modesto avviso, il male principale di una Nocerina, che, comunque, non va escluso, denuncia anche notevoli lacune tecniche.

LE INCERTEZZE DI FONTANA. Per questo motivo in questo periodo disastroso occorre fare di necessità virtù, Fontana dovrebbe cercare di badare più al sodo, in attesa di tempi migliori. Il tecnico calabrese, in verità, qualche dubbio sta cominciando ad averlo pure lui, se si considera che era partito col classico 4-4-2, col reparto mediano in linea, salvo poi passare al centrocampo a rombo e per finire al 4-3-3, proposto da due domeniche. Anallizzando l’incontro col Catanzaro, cosa alquanto ardua, visto il naufragio generale, non si può non tenere conto del solito avvio negativo.

LE SCELTE DEL MODULO E DEGLI UOMINI SBAGLIATI. La Nocerina è partita, dunque, col 4-3-3, quando si subiscono 4 reti nell’occhio del ciclone finisce sempre la difesa ed in effetti questo reparto non è certamente immune da colpe. Imbarazzanti i due centrali difensivi Romito e De Franco, con quest’ultimo che ne ha fatte di tutti i colori. Meglio Cremaschi che Vitale, nel quarto d’ora che è stato in campo ha concesso dalle sue parti n paio di occasioni e poi si è fatto ammonire in maniera ingenua. Naturalmente è crollato pure il centrocampo, il meno negativo è stato senza dubbio Remedi, Sabbione ci ha provato di riffa e di raffa, male anche Palma. L’attacco ha visto uno Jogan inesistente, mentre Lepore è quello che più ha provato a trovare la via del goal, sia con tiri da fermo che in azione. Malcore ha spesso predicato nel deserto ed alla fine si è arreso pure lui.

LA RIPRESA E LE DECISIONI CHE HANNO LASCIATO PERPLESSI. Fontana lancia subito nella mischia Danti per Malcore, decisione che lascia più di una perplessità ed inizialmente il modulo rimane invariato. Con l’entrata di Evacuo al posto di Jogan, decisione molto tardiva, il trainer rossonero ha ridisegnato l’impianto tattico, proponendo un 3-5-2. Lepore spesso si abbassava sulla linea dei centrocampisti e Palma avanzava dietro le punte, ciò ha portato a qualche conclusione in più ma il gioco non è che sia migliorato, anzi sono arrivate altre due reti e il bottino poteva essere ancora maggiore se non ci fosse stata l’imprecisione degli avanti calabresi.

URGE UNA STERZATA IMMEDIATA. Come detto il problema maggiore è mentale, lo si sapeva, questo è ciò che si rischia quando la squadra è imbottita di giovanissimi. Non guasterebbero, però anche alcuni accorgimenti tattici, una squadra più coperta, che se non altro eviterebbe di subire valanghe di goal, in attesa di tempi migliori.

Roberto Errante, ForzaNocerina.it

Immagini collegate:

Back to top button