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FOCUS. Nocerina senza mordente. Gubbio, minimo sforzo massimo risultato

Settima sconfitta consecutiva per la Nocerina di Gaetano Fontana, oggi guidata in panchina dall’allenatore in seconda Salvatore Fusco per la squalifica del tecnico calabrese conseguenza dell’espulsione maturata a seguito di alcune proteste verso la terna arbitrale nel finale a Pontedera. I rossoneri cedono per 1-2 al Gubbio, che passa al San Francesco grazie a due calci piazzati e senza fare troppa fatica, proponendo un gioco ordinato ma nulla di più. Per i molossi si tratta della settima sconfitta consecutiva, un ciclo terribile aperto con la manita di Pisa e non ancora concluso. Guardiamo insieme gli episodi chiave di questa ulteriore disfatta, la seconda consecutiva di fronte al proprio pubblico, se non contiamo lo 0-4 subito dal Catanzaro a porte chiuse.

TRAGICOMICI. Passano…due, forse tre secondi la Nocerina si produce subito in un episodio quantomeno grottesco: calcio d’inizio battuto verso l’out di destra dove è posizionato Cremaschi, il terzino destro rossonero commette un errore davvero marchiano, tentando senza successo un banale stop con la suola. Perdonate il sadismo che ci porta ad analizzare un episodio che non può certo dirsi fondamentale per il prosieguo del match, ma un orrore del genere è davvero assurdo, non tanto per il gesto tecnico (?) in sé, quanto per l’evidente mancanza di concentrazione che lo ha prodotto. In Prima Divisione, dopo sei sconfitte, una più bruciante dell’altra, non ci si può permettere questa sufficienza, specie se sei un calciatore giovane e dovresti avere infinita bramosia di combattere. Logicamente l’invito a battagliare non è rivolto solo e unicamente all’esterno classe ’92, specie in vista di una sfida sentita come quella di Salerno.

KAMANA, CHE INGENUITA’. Il primo episodio davvero rilevante (e non meno increscioso) arriva al minuto numero 27. Palla in area di rigore rossonera, spiovente che capita sul piede destro di Kamana, il difensore centrale camerunense sbaglia il controllo e regala palla a Longobardi, l’attaccante degli umbri si prende il fondo, va verso la porta e viene atterrato da un ingenuo tackle dello stesso Kamana. Calcio di rigore solare e prima opportunità per il Gubbio. Dal dischetto si presenta Ferrari che calcia alla sinistra di Esposito spiazzandolo per il vantaggio eugubino. Primo goal in campionato per l’attaccante rossoblù.

I molossi cercano subito di recuperare, e al 32’ ci prova di testa Sabbione avventandosi su una punizione battuta dalla trequarti sinistra da Rizza, Pisseri respinge, sul tap-in arriva Lepore che calcia a botta sicura, ma la sua conclusione viene respinta ancora, stavolta da due difensori in collaborazione con lo stesso portiere degli umbri, strepitoso in questa circostanza. Finisce il primo tempo con una Nocerina non esattamente arrembante, di contro il Gubbio capitalizza al massimo il vantaggio cercando di gestirlo difendendosi con ordine.

ESPULSIONE POCO INTELLIGENTE, IL GUBBIO RADDOPPIA. Nella ripresa non ci sono particolari emozioni, fino ad un altro episodio che peserà tanto sulla gara, con ancora una volta protagonista il coloured rossonero Kamana. Palla verso la trequarti per Falconieri, il subentrato attaccante dei rossoblù cerca di controllare la sfera portandosela in avanti ma il centrale camerunense lo scaraventa giù con poca intelligenza tattica, per usare un eufemismo. Rosso diretto e Nocerina in dieci per tutta la seconda metà della ripresa.

Della conseguente punizione si incarica lo stesso Falconieri, gran bel sinistro a giro e palla alla sinistra di Esposito. Perfetta l’esecuzione del numero 18 rossoblù che calcia ad effetto all’angolino basso, Esposito poco reattivo e troppo lontano dal palo che ha lasciato alla custodia della barriera. All’81’ il Gubbio è avanti 0-2.

I molossi non lottano con la consueta grinta ma provano, seppur sporadicamente, a far male al Gubbio. Prima un cross in mezzo deviato con la testa da Danti richiama all’ordine il numero 1 umbro Pisseri, che si ripete su una conclusione al tritolo dai trenta metri di Remedi.

SEGNA LEPORE MA E’ TROPPO TARDI. Il match scorre inesorabilmente verso la fine quando appena prima del recupero Lepore batte una punizione dai venticinque metri, sull’out di sinistra della trequarti, più o meno la stessa posizione del calcio piazzato battuto da Rizza nel primo tempo; destro a giro, palla respinta dalla difesa che capita sui piedi dello stesso numero 10 della Nocerina, controllo e destro fulmineo che batte un incolpevole Pisseri, autore di una prova comunque ottima. I molossi accorciano le distanze ma è davvero troppo tardi, i cinque minuti di recupero servono infatti soltanto ad allungare uno spettacolo non proprio all’insegna del bel calcio.

LA GRINTA DOV’E’?. Il gol dell’ 1-2 rimane uno dei pochi, isolati lampi di questa Nocerina, che per la verità qualche sporadica occasione per far male l’ha creata, salvo poi gettarla miseramente alle ortiche, sia per demeriti propri che per meriti altrui. Il problema non è tanto in errori individuali sottoporta, quanto nel fatto che si denotano mancanze gravi: non c’è sufficiente grinta e le idee, superate la metà campo, sono molto confuse, la manovra è risultata davvero troppo compassata e approssimativa per provare ad imbastire una ed una sola verticalizzazione, non si vedono tagli degli esterni che sarebbero fondamentali in un 4-4-2 come quello imbastito da Fontana, non si cerca mai l’uno-due. Questa confusione in avanti ha contribuito a rendere la gara piuttosto noiosa per i sostenitori di casa, figurarsi ad un ipotetico spettatore neutrale. La partita che si preannuncia è molto importante per blasone e campanilismo dell’avversario, c’è un derby che nelle due Nocera si aspetta da un quarto di secolo e va affrontato con tanto animus pugnandi, al di là del risultato che potrebbe venir fuori.

Marco Stile, ForzaNocerina.it

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