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GIOVANNI PAGLIARI crede nella sua L’Aquila: “Questa squadra non molla mai”

Erano circa nove anni che, a causa di fallimenti vari e ripartenze inopinate dai gradini dilettantistici del calcio italiano, L’Aquila non tornava così prepotentemente nel panorama di terza serie. Una formazione, quella allenata dal tecnico Giovanni Pagliari, fratello minore di Dino, che ha quasi sovvertito ogni pronostico iniziale, autoproclamandosi concorrente principale nella lotta al primato. “E’ la forza del nostro gruppo, figlio di un sapiente mix di giovani ed esperti, a fare la differenza” – commenta l’allenatore abruzzese, da questa estate alla guida delle aquile – “La voglia di non arrendersi mai, di emergere al di sopra del grigiore generale, il continuo e pressante lavoro settimanale sono il pane ed il credo quotidiano della nostra squadra”.

ATTACCO STELLARE. Ventiquattro le lunghezze accumulate in queste prime tredici giornate, tredici come i punti conquistati fuori casa dai biancorossi, miglior rendimento del girone, e miglior attacco in coabitazione con Pontedera e Perugia: “La nostra caratteristica principale è quella di giocare sempre allo stesso modo indipendentemente dall’avversario” – puntualizza il trainer nativo di Macerata – “Non siamo la classica squadraccia che si adatta a seconda della disposizione di chi ci troviamo domenicalmente ad affrontare, bensì abbiamo una nostra mentalità”. Il 4-3-3 è il marchio di fabbrica di Pagliari, che da sempre lo ha accompagnato nelle proprie avventure in giro sulle panchine italiane: “E’, a mio modo di vedere, il modulo che maggiormente copre il campo” – ed i benefici, in termini realizzativi, sono evidenti – “Basti pensare che il nostro bomber è Del Pinto, un centrocampista, con ben cinque reti realizzate, un ragazzo di temperamento e grande disponibilità, molto importante nei nostri meccanismi”.

DIFESA SPESSO IN AFFANNO. Polveri bagnate, invece, per il centravanti scuola lazio Claudio De Sousa, fermo ancora a quota quattro da ben due mesi: “E’ più che altro un fattore psicologico” – commenta – “Non credo che all’improvviso si sia dimenticato di come si faccia gol. Sono momenti che capitano nella vita calcistica di un attaccante, l’importante è continuare ad allenarsi senza mai perdere di vista l’obiettivo”. E’, però, il reparto arretrato, vero tallone d’Achille della rosa abruzzese, il fattore limitante anche e soprattutto in chiave graduatoria: “Sicuramente qualcosina va sistemata là dietro” – ammette – “Di certo abbiamo subito un pò troppo rispetto a quanto creato dalle avversarie, ma contiamo di migliorare con il tempo ed il lavoro”.

GUARDIA ALTA CONTRO LA NOCERINA. Lo stop casalingo contro il Gubbio, di venerdì scorso, ha consentito al Perugia di scavalcare gli aquilani e balzare in testa alla classifica, ad una sola distanza: “Non ci è andato quasi nulla bene rispetto a quanto programmato” – chiarisce – “Prendere quel gol a freddo è stata una mazzata, e loro, poi, sono stati bravi a chiudersi, puntando molto sulla fase di non gioco. Contiamo, però, di rifarci immediatamente e di buttarci alle spalle questa brutta sconfitta”. Riflettori, quindi, puntati sulla prossima sfida in programma al San Francesco contro la Nocerina, reduce dal successo nel derby contro la Paganese: “Sono una squadra molto tignosa, propositiva, che ho avuto modo di vedere negli anticipi con Perugia e Frosinone” – riconosce – “Come noi, sono frutto di un mix di giovani ed esperti, che non hanno nulla da perdere. Dovremo stare molto attenti ai vari Evacuo o Lepore. Per me non esiste un avversario facile, vanno presi tutti con la giusta considerazione”. Quanto potrà giocare a sfavore dei rossoneri il fattore tifo? “Sarò sincero, il pubblico di Nocera è uno dei più magnifici del palcoscenico di Prima Divisione, e sarà una grave perdita per lo spettacolo” – ma puntualizza – “Però io non credo che i campionati li vincano i tifosi, sono gli atleti, alla fine, a fare la differenza”.

Gianluca Tortora, ForzaNocerina.it

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