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CHIACCHIO: “L’obiettivo è scongiurare la radiazione della Nocerina”

“Sull’esito della sentenza non mi sbilancio” così l’Avvocato Eduardo Chiacchio al termine della due giorni di processo che hanno visto sul banco degli imputati la Nocerina e diciassette tra calciatori, dirigenti e medico sociale della società rossonera dopo i fatti del derby tra i molossi e la Salernitana. “L’essere riusciti dimostrare con dati di fatto che una volta stralciata la posizione di Giovanni Citarella non può essere valutata quella del club – spiega il legale entrando nel merito del punto focale della sua arringa dinanzi alla Commissione Disciplinare – potrebbe essere decisivo per le sorti della Nocerina”.

Le richieste del Procuratore Federale Stefano Palazzi sono state però pesantissime. Quattro anni e sei mesi di squalifica per Benevento, tre anni e sei mesi per gli altri dirigenti, i tecnici ed i calciatori; mano pesante anche per la società: richiesta l’esclusione dal campionato di competenza con assegnazione da parte del Consiglio Federale ad un campionato inferiore più diecimila euro di ammenda. Roba da far tremare i polsi anche al più ottimista dei tifosi. “È stato facile per tutti individuare nella società rossonera l’agnello sacrificale del calcio italiano”, continua Chiacchio, “la Procura ha chiesto di distruggere la vita dei calciatori e del club, lo ha fatto senza considerare i volti atterriti, la paura dei calciatori che chiedevano aiuto, e senza considerare la violenza dei tifosi nei loro confronti; è necessario estraniarsi dalla volontà mediatica: la richiesta di Palazzi è, di fatto, una richiesta di radiazione, è inutile nascondersi”. Ma l’avvocato non si arrende: “il codice sportivo è chiaro, al massimo può essere prevista l’applicazione dell’articolo 1, inteso come norma in bianco.” Ed è a questo che punta la strategia difensiva dei legali del club: “sarebbe un grandissimo risultato, frutto di un lavoro duro e faticoso. Il nostro obiettivo è quello di scongiurare la radiazione della Nocerina, questo è quanto ci è stato chiesto al momento del conferimento, sicuramente tardivo, dell’incarico”.

Di certo il futuro dei molossi è ora tra le mani del presidente della Commissione, Sergio Artico, e dei suoi collaboratori; la sentenza di primo grado, però, a prescindere dalle eccezioni sollevate dai legali rossoneri, potrebbe essere durissima, con la temporanea estromissione dei molossi. A quel punto si proverà a giocare la carta del ricorso, provando a trasformarla in una semplice, seppur pesante, penalizzazione.

Andrea D’Amico, ForzaNocerina.it

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