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NOCERINA: non cedere alla rassegnazione

“A cosa è dovuto quel lasciarsi andare che ogni tanto ci coglie, quella spossatezza, quel cedere volontariamente e voluttuosamente alla propria rassegnazione, se non a un pressante bisogno di riposo da una continua e faticosa tensione verso una felicità così difficile da raggiungere, ma che, nonostante tutto, si vuole raggiungere?” un aforisma scritto dal celebre Vannuccio Barbaro che pone un interrogativo che sembra essere proprio, in questi giorni, di tutti i tifosi della Nocerina.

L’UMORE DELLA PIAZZA. Girovagando per le strade di Nocera, si sentono tante opinioni, gridate a voce alta, sussurrate tra i denti, celate dietro ghigni beffardi, tutto quello però che sembra collimare tra i tanti “malati” di Nocerina, è un sentimento estraneo ai molossi: la rassegnazione. Un impulso quest’ultimo forse giustificato dopo che si è stati costretti a viverne di cotte e di crude in poco meno di dodici mesi. Nessuno avrebbe osato spingersi così oltre, nemmeno con la fantasia. La disorganizzazione e la poca lucidità avuta da tutti gli addetti ai lavori in occasione del derby dell’Arechi ha tirato un brutto scherzo ad un’intera comunità, che si ritrova adesso a dover sovvertire non solo le condanne arrivate con il primo grado di giudizio dalla Commissione Disciplinare ma anche le accuse mosse dai media, che quando si tratta di sbattere il mostro in prima pagina non se lo fanno ripetere due volte.

LA SPERANZA. E’ questo quello che sta maggiormente a cuore ai nocerini, salvare la dignità ed uscire puliti dalle accuse mosse. La perdita della categoria, per chi ama la Nocerina paradossalmente sarebbe il male minore, cosa che, anche ribaltando la sentenza di primo grado, potrebbe comunque concretizzarsi, viste le difficoltà in cui versa il club rossonero. Gino Benevento, pur dimissionario, al momento è rimasto l’unico a mettere mano al portafoglio e a far fronte alle spese correnti. Degli altri non vi è traccia. Le prime scadenze, intanto, incombono. A metà febbraio dovranno essere pagati stipendi e contributi fino al 31 dicembre 2013, anche quelli dei calciatori andati via da poco. Poi ci saranno le scadenze successive. Tutto quello che non verrà onorato si ripercuoterà giocoforza sulla fideiussione che rischia seriamente di essere depauperata per buona parte.

Il futuro per ora, insomma, non sembra promettere nulla di buono. Tra una mancata iscrizione ed una retrocessione d’ufficio, con tutti gli annessi e connessi, sembra davvero di essere tra l’incudine e il martello.

Fabio Vicidomini, ForzaNocerina.it

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