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ALESSANDRO ERRA: “Nocerina, ricordi indelebili”

Centrale di difesa roccioso e dalle spiccate doti tecniche, sei stagioni alla Nocerina vissute tutte a buoni livelli, tre promozioni conquistate ed un ricordo indelebile della piazza nocerina, stiamo parlando di Alessandro Erra, difensore arrivato giovanissimo a Nocera e che grazie alle sue qualità è riuscito ad ottenere traguardi importanti nel mondo del calcio. Gli anni sono passati ma l’ex stopper segue ancora i molossi e anche nell’ultima stagione non era difficile intravederlo sugli spalti del San Francesco: “Nocera mi ha dato tanto e quella maglia, quei colori, ti restano dentro a vita”.

L’arrivo a Nocera nel ’92, poi sei stagioni tutte d’un fiato con i colori rossoneri tranne una breve parentesi a Caserta…

«Giunsi a Nocera giovanissimo, avevo appena diciannove anni, e riuscimmo in breve tempo a compiere il salto dalla D alla C2, ma un grave infortunio mi bloccò per l’intero campionato di C2 che vincemmo».

Cosa ricordi di quegli anni?

«Sono stati anni di grandissima crescita per me sotto tutti gli aspetti. Ricordo il mio esordio in C1 ad opera di Gigi Del Neri che poi si è confermato come tecnico ai livelli che tutti sappiamo, ma la cosa che ricordo con maggiore partecipazione era il tipo di calcio differente che si respirava: non c’erano obblighi, non c’erano gli under, non c’era il minutaggio, se si avevano le qualità si faceva strada».

Insieme a Pallanch e Siviglia rappresentavi un po’ la vecchia guardia, quelli che dalla D erano arrivati alla C1…

«Ho avuto degli ottimi compagni di squadra, che sicuramente hanno inciso positivamente sulla mia carriera. L’esperienza in maglia rossonera, è servita appunto a farmi crescere come uomo e come calciatore, regalandomi una vetrina importante per mettere in mostra le mie doti».

Vetrina importante ma con una piazza calorosa, come è stato il rapporto con il pubblico?

«I tifosi della Nocerina hanno sempre apprezzato chi lavora sodo e soprattutto suda la maglia, e devo dire che in quegli anni a Nocera eravamo in tanti a giocare sempre con il coltello tra i denti e a dare l’anima partita dopo partita, tutto ciò è stato apprezzato e ha fatto si che nascesse un ottimo rapporto con i tifosi».

Alessandro tu che segui ancora da vicino la Nocerina come hai vissuto i fatti del post derby all’Arechi?

«Si è detto tanto e si è scritto troppo, sicuro è che sono state fatte delle scelte fuori dal comune, prendendo delle decisioni mai avallate in precedenza. Beh… dispiace, il mio augurio è che quanto prima si possa rivedere la maglia rossonera in campo».

Negli ultimi anni hai intrapreso la carriera da allenatore, oggi alleni la Gelbison in serie D, se arrivasse una chiamata da una nuova Nocerina?

«Questa è una domanda che non vale – ammette sorridendo – sapete benissimo l’amore che nutro per quei colori, a caldo ti dico subito “perché no!”, a mente fredda, invece, valuterei le persone che compongono la società, il calcio di oggi fa un po’ paura per i tanti avventurieri, ma Nocera è da sempre nel mio cuore…».

Fabio Vicidomini, ForzaNocerina.it

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