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AMARCORD. NOCERINA-GIUGLIANO 2-2, la rimonta del San Francesco

Nocera, il San Francesco in particolare, è un po’ lo specchio del tifoso italiano medio. Contestare spesso, sostenere raramente, consolare mai. Il tifoso nocerino contesta spesso e volentieri gli attori in campo, quelli con la maglia rossonera in particolare. A volte usa toni bonari e scherzosi, altre volte toni aspri e sferzanti. Ci sono pochissime eccezioni a questa regola. Cento partite buone non salvano dalla critica del pubblico competente, in particolare quello lato tribuna. C’è anche il rovescio della medaglia.

Il San Francesco, quando è coinvolto, è uno dei pochi stadi d’Italia dove si gioca veramente in dodici, alle volte anche in tredici. Il cuore della gente mette le ali ai piedi dei molossi e gli permette di ribaltare il più netto dei pronostici. L’ho visto accadere tante volte. Campionato 2005-06 Serie C2, sulla panchina della Nocerina c’è Roberto Chiancone, una vita in rossonero. Di fronte il Giugliano dei fenomeni con l’ex Delli Santi in panchina. Il divario tecnico è importante. Flauto, l’ex Di Rocco, Vives, Cejas, Carloto, Ciotola e Chigou sono un lusso per la categoria.

I napoletani macinano calcio ed i gol sono una naturale conseguenza. Prima Cejas e poi ad inizio ripresa Chigou mettono una pietra tombale sulle speranze della Nocerina. Sono in tribuna, davanti a me c’è una signora di Giugliano, probabilmente la mamma di un calciatore ospite. Tenetela da parte servirà più tardi.

La gara procede senza sussulti, il tifo è costante ma quasi distratto. Per accendere il fuoco più grande, però, basta anche una piccola scintilla. Un contrasto a centrocampo, una parola di troppo, qualche spinta e scocca la scintilla. Il San Francesco entra in gioco. Non ci sono più contestazioni, non c’è più tifo distratto, c’è una sola voce. Enorme, possente.

La partita cambia. I giovani di Chiancone sembrano rivitalizzati e sono su ogni pallone. La classe di Fabio Mazzeo accorcia le distanze, mancano dieci minuti. Ormai si gioca in una vera e propria bolgia. La tecnica sopraffina dei palleggiatori napoletani è un lontano ricordo, si combatte con la grinta e i polmoni.

Novantesimo. Bagnara Giovanni, difensore centrale col vizio del gol, si concede una puntata in avanti e sull’ennesima mischia in area è suo il tocco vincente. E’ una gara di inizio stagione eppure c’è gente che salta in campo, che si abbraccia sugli spalti. E’ il gol di tutti. Il Giugliano rischia addirittura di capitolare nel recupero ma sarebbe stato troppo.

Mentre lascio il mio posto per tornare a casa mi ripassa davanti la signora e sento che dice alla nuora o forse alla figlia, “Questo hanno, la squadra non è gran che ma il pubblico fa la differenza. Lo sapevo che avrebbero pareggiato. A Nocera è sempre così”. Non lo dimentichiamo mai.

 Fabio Pagano, ForzaNocerina.it

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