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DA ZERO A DIECI: i guanti immacolati di Amabile e la sesta sinfonia di Carotenuto

Il Città di Nocera chiude la pratica San Tommaso già nel primo quarto di gara, amministrando così uomini e forze in vista del retour match di Coppa Italia contro l’Fc Sorrento e portando a casa un successo che consente di riconquistare la vetta della classifica, in condominio con costieri e Us Scafatese. Doppio Carotenuto, Marcucci, Di Pietro e De Liguori…da zero a dieci.

ZERO le reti subite finora in campionato dal portiere rossonero Luigi Amabile, domenica annoiato spettatore di una gara che l’ha visto uscire a guanti immacolati. Il primo pallone girato verso la sua porta arriva infatti al minuto ottantasette e termina la sua corsa a non meno di tre metri dalla traversa, rendendo la presenza del portiere di Bracigliano meramente scenografica, al pari dell’elegante impermeabile sfoggiato a bordo campo dal direttore Prete a contrastare il primo freddo autunnale.

UNO come la prima volta in panchina da allenatore capo per Felice Scotto, vice dello squalificato Pasquale Esposito. Gara filata liscia dal primo all’ultimo minuto, senza eccessivi sussulti e alchimie tattiche da elaborare, contro un avversario apparso sin da subito in balia delle volontà rossonere. La soddisfazione, mista ad emozione, mostrata ai microfoni nel dopo gara ne è solo il naturale coronamento.

DUE anni e nove mesi erano trascorsi dall’ultima delle quattro reti firmate prima di domenica in maglia rossonera da Vincenzo De Liguori, capitano della Nocerina nell’annata meravigliosa della promozione in serie B, prima di cedere, per cause di forza maggiore, i gradi al collega di reparto Alessandro Bruno. Quella realizzazione del mediano di Ponticelli inaugurò un 4-2 casalingo al Prato, mentre il rigore di domenica è servito a chiosare un più roboante ma meno nobile 5-0 al San Tommaso. La temporanea fascia di capitano, ceduta dal sostituito Cuomo, contribuisce a chiudere il cerchio. Ogni cosa a suo tempo.

TRE almeno le occasioni nitide fallite davanti al portiere ospite da parte di Danilo Scibilia. L’esterno siciliano, instancabile pendolino sulla fascia, salta uomini come birilli, fornisce assist d’oro ai compagni ma proprio non riesce a buttarla dentro. Considerato che al Città di Nocera le bocche da fuoco non mancano, va benissimo anche così.

QUATTRO alla staticità della difesa del San Tommaso tutta. Il capolavoro è collettivo quando assiste in modalità rallenty alla prima rete di Carotenuto il quale, circondato in area da ben sei uomini in maglia gialla, ha tutto il tempo di colpire il portiere, riconquistare palla e spedirla in rete di controbalzo alla velocità di un metro al minuto. Il protagonista del gol del 3-0 è invece l’esterno destro Tucci, con geniale retropassaggio corto a tagliare fuori tutti i suoi compagni, compreso l’estremo difensore Formisano costretto all’uscita disperata, ed a premiare l’inserimento di Scibilia e Marcucci che confezionano la rete che mette definitivamente in ghiaccio la gara a metà primo tempo.

CINQUE su cinque le gare di campionato sbloccate praticamente subito dal Città di Nocera, ormai specializzato nell’indirizzare fin dal principio le partite a proprio favore, scombussolando immediatamente i piani di squadre votate alla strenua difesa del risultato ad occhiali. Un valore aggiunto prezioso da perpetuare fin quando possibile.

SEI le reti segnate da Pasquale Carotenuto nelle prime cinque giornate, esibendosi in tripletta, doppietta e rete singola. Il fantasista rossonero, vero uomo in più a disposizione di Esposito, segna in tutti i modi, risultando determinante anche per la fluidità di manovra della squadra. Vederlo destreggiarsi con eleganza tra avversari impotenti è qualcosa che ha davvero poco a che fare con la categoria.

SETTE i secondi che impiega, ad inizio ripresa, il centrocampista avellinese Salvatore Di Maio a realizzare che il cartellone delle sostituzioni esposto in quel momento a bordo campo, riportante il numero quattro, è stato alzato da un membro della panchina del Città di Nocera e chi deve uscire non è lui ma il rossonero Cuomo. Con buona pace di una disillusa e bruscamente interrotta corsa liberatoria verso gli spogliatoi.

OTTO al maltrattato manto erboso del San Francesco che, nonostante quarantotto ore di pioggia costante interrotta solo due ore prima della gara, resiste stoicamente ai novantacinque minuti disputati delle due squadre. I fasti di un tempo sono lontani ma, dopo un anno e mezzo di sostanziale abbandono, si sta lavorando anche su questo.

NOVE al coraggio sfoderato da Sebastiano Giannino, ventisettenne difensore centrale e capitano del San Tommaso, in occasione del plateale fallo commesso in area su Fonzino, che porta al calcio di rigore del 2-0 al diciannovesimo del primo tempo. Prima va in soccorso del giovane collega Tornatore sferrando un memorabile calcione al terzino del Città di Nocera, per poi istantaneamente disperarsi, con tanto di mani portate alla testa, nel correre verso il direttore di gara a protestare animatamente. Negare, negare sempre.

DIECI a chi, sui gradoni di tribuna e distinti, riesce a contrastare l’incedere di un più che giustificato abbiocco postprandiale nei quaranta minuti racchiusi tra 6’ della ripresa ed il triplice fischio dell’arbitro Mauro, in assoluta assenza di azioni di gioco di alcun tipo. A gara già decisa e con un San Tommaso assolutamente inerme e non motivato ad offendere, gli smartphone e le sempreverdi boccette di Borghetti diventano gli unici antidoti alla capitolazione da sonno.

Salvatore Alfano, ForzaNocerina.it

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