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UNA STORIA FA, quel bomber che si presentò a Trani

Uno dei più grandi rammarichi della mia “carriera” di tifoso molosso è quello di non aver potuto veder giocare insieme Lorenzo Battaglia ed Emanuele Cancellato.
Nella prima metà degli anni Novanta del secolo scorso la Nocerina indovinò un “filotto” che, in tre anni, la portò dall’Eccellenza alla C1. Lo spareggio di Napoli, il ripescaggio in C2 e la grande squadra di Delneri, fecero riabbracciare la squadra rossonera e il calcio di terza serie.
Si racconta, da parte di coloro che sanno, che il ripescaggio del 1994, quello dal Campionato Nazionale Dilettanti alla C2, fu caldeggiato da un certo Gabriele Gravina, all’epoca presidente del Castel di Sangro e consigliere della Lega di Serie C. La dirigenza molossa, in cambio di un forte appoggio alla sua domanda, avrebbe “liberato” gli abruzzesi da un giocatore “scomodo”. Fortunatamente per noi, quel calciatore era Emanuele Cancellato.

I molossi esordirono in C2 il 4 settembre 1994. La prima giornata di campionato li portò a Trani. E, come spesso capita, quando la Nocerina va da qualche parte, tantissimi tifosi la seguono. La bellissima città pugliese fu invasa da centinaia di tifosi molossi che si assieparono nella piccola curva dell’impianto. Un settore basso, lontanissimo dal terreno di gioco nel quale stavamo stretti. Stavamo stretti e cantavamo. Stavamo stretti, cantavamo… ed esultammo.
È il 29° del primo tempo. La squadra di Santosuosso sta reggendo bene il campo. Ma l’equilibrio del match sta per essere irrimediabilmente spezzato. Colletto, dalla destra, lascia partire un bel cross diretto al centro dell’area di rigore. Pastore non riesce a bloccare la sfera, ma, dalla sinistra accorre Cancellato. Purtroppo per i padroni di casa, è Emanuele che conquista la palla. Mette a terra, di potenza, il difensore avversario che tenta di marcarlo. Un passo, due, passi, cercando di non perdere un equilibrio precario e, quando capisce che è il momento, con una mezza girata, incrocia un tiro rasoterra che batte sul primo palo l’incolpevole portiere pugliese. È gol! E che gol! Lo sa bene anche il bomber, che esplode tutta la sua gioia correndo verso la curva festante. In piedi sulla recinzione, raccoglie l’abbraccio di una tifoseria in estasi.
Saranno quindici, quell’anno, le reti di Cancellato. Pesanti e sempre animate dalla voglia di sfondare le porte avversarie.
Al termine della stagione, Emanuele andò via. Tra rimpianti e domande ancora senza risposte. Andò a Carpi, per segnare ancora, poi a Ferrara, per continuare a farsi chiamare idolo.

Francesco Belsito, ForzaNocerina.it

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