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UNA STORIA FA, quando Siviglia annullò Bokšić

La stagione 1993-1994 fu positiva per la Lazio di Cragnotti. La compagine biancoceleste aveva conquistato (a pari merito con la Sampdoria) il terzo posto in un campionato dominato dal Milan di Fabio Capello. Tuttavia, Beppe Signori, con 26 reti, aveva portato in quella sponda della Capitale il titolo di capocannoniere.
La Nocerina di Lamberto Leonardi, invece, nel Campionato Nazionale Dilettanti, aveva conquistato un secondo posto che, in estate si sarebbe rivelato decisivo ai fini del ripescaggio in C2.
Insomma, fu sereno il clima che accolse i laziali al San Francesco quel mercoledì 11 maggio del 1994.
Nonostante si fosse solo all’inizio del quinto mese dell’anno, entrambi i campionati si erano conclusi. In particolare, Serie A si era anticipata parecchio in vista del mondiale che sarebbe andato in scena negli Stati Uniti d’America.
La Lazio affrontò l’amichevole di Nocera come preludio a una tournée in Sud America. La dirigenza rossonera, dal canto suo, volle organizzare la gara per regalare ai tifosi molossi un assaggio di grande calcio (di lì a poco, sarebbe toccato anche al Napoli di Marcello Lippi).

Gli ospiti arrivarono al San Francesco in formazione quasi tipo. Mancava, tuttavia, l’allenatore in prima Dino Zoff . L’ex portiere della nazionale era impegnato a Roma in un vertice societario che l’avrebbe portato alla presidenza del club. In panchina, fu sostituito dallo storico “vice” biancazzurro Giancarlo Oddi. Furono assenti anche alcuni titolari, come Luca Marchegiani, Pierluigi Casiraghi, Beppe Signori e Aron Winter (tutti convocati per le rispettive nazionali in vista del Campionato del Mondo).
Curiosamente, per Pierluigi Casiraghi, sarebbe stato un ritorno al San Francesco. Il forte attaccante di Monza aveva disputato qui, non tantissimo tempo prima, un’amichevole con la Nazionale militare (una gara cui prese parte anche un giovanissimo e ancora poco conosciuto Fabrizio Ravanelli).
Al netto delle assenze, i biancocelesti scesero in campo con: Orsi (poi Mordenti), Corino (poi Cesaretti), Negro, Bonomi, Luzardi, Cravero, Fuser, Bacci, Boksic (poi Grasso), Di Mauro (poi Cristiano) e Sclosa.
La Nocerina rispose con Faenza (poi Pepe), Siviglia (poi Carrozzo), Perrotta (poi Scarano), Luciano, Cappuccio (poi Di Chiara), Califano (poi Serafino), Pallanch, Treglia (poi Copertino), Zottoli (poi Landolfi), Vastola (poi Berisatto) e Pastore (poi Achetta).
La gara, arbitrata dal signor Neri della sezione di Viterbo fu disputata davanti a più di 4000, incuriositi, spettatori.
Il match fu vibrante. Ci pensò, subito, la Nocerina ad aprire le danze, con una rete di Zottoli al 4° minuto. La Lazio spinse sull’acceleratore e trovò il pari, al 17°, con l’ex Torino Cravero e il vantaggio, al 35° con Fuser. L’inaspettata doppietta di Landolfi, 50° e 55°, riportò avanti i molossi. L’immediato pareggio, al 56°, di Cristiano e la rete all’83° di Negro portarono il match sul risultato finale di 3-4 per i più quotati avversari.
Particolarmente bella la rete di Diego Fuser, classico “eurogol” (gran sinistro da fuori area). Furono meno fortunati Paolo Negro e Alen Bokšić, fermati dalla traversa.

Una nota a margine riguarda proprio il talentuoso croato, forse uno dei migliori assist-man del calcio di tutti i tempi. Una delle cronache della gara specifica che “È stato reso del tutto innocuo da un grande Siviglia”. Non poteva sapere, quel giornalista, che il biondo Sebastiano, da lì a dieci anni, sarebbe diventato una bandiera proprio della sua squadra.

Francesco Belsito, ForzaNocerina.it

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