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DA ZERO A DIECI: i terra-aria di Vecchione, gli spalti vuoti e l’assenza dello speaker

La Nocerina torna alla vittoria contro un Lavello ben messo in campo da mister Zeman. Bravi i rossoneri a indirizzare l’inerzia della gara a loro favore nel momento migliore degli ospiti. Ma l’eco della debacle di Alberobello è ancora forte. Lo stadio vuoto e silenzioso è il risultato di una contestazione civile. Tutta la delusione del pubblico nocerino da… ZERO A DIECI. 

ZERO la voglia di scrivere questa rubrica da parte del sottoscritto. Raccontare lo stato d’agonia della società rossonera e rimarcarne continuamente le mancanze ha un po’ stancato. “Ogni limite ha una pazienza”, diceva il grande Totò, ma in questo caso non c’è limite alla decenza, riescono a stupirci sempre di più, ovviamente per le loro mancanze. Disgustato.

UNO o poco più, i minuti di tensione vissuti nel secondo tempo sulla tribuna dello stadio. Alcuni sostenitori rossoneri hanno manifestato in maniera poco urbana rimostranza contro dei tesserati ospiti, il tutto sotto lo sguardo poco vigile del patron rossonero, seduto davanti a loro. La dinamica non è stata chiarissima, di certo qualche parola di troppo è partita dagli ospiti, ma il comitato d’accoglienza riservato ai sostenitori del Lavello è il segno tangibile di una tensione troppo forte nell’ambiente rossonero. Per fortuna tutto è rientrato senza problemi nel giro di pochi minuti.

DUE i missili terra-aria sparati da Francesco Vecchione che hanno indirizzato la gara a favore della Nocerina. Due bellissimi gol, nel giro di pochi giri di lancette, che hanno cambiato l’inerzia della partita. Infatti, nella ripresa il Lavello stava ancor più facendo la gara, ma ci ha pensato il centrocampista rossonero a mettere le carte a posto.

TRE al silenzio del San Francesco, non quello dovuto all’assenza dei tifosi, ma alla mancata lettura del comunicato anti violenza, delle formazioni, delle sostituzioni etc. In pratica, tre al silenzio dell’assente speaker, segno evidente della gestione societaria  improvvisata sotto ogni punto di vista. Chi poteva mai immaginare che lo speaker andava sostituito? Approssimazione.

QUATTRO i gol rifilati al Lavello che riportano la Nocerina alla vittoria. Tre punti che fanno respirare la squadra rossonera, che nelle precedenti quattro uscite ne aveva conquistati solamente uno.

CINQUE alla scelta di Riccardo Bolzan di sedere in panchina accanto al suo amico allenatore. Un modo elegante per sfuggire a qualsiasi forma di protesta nei confronti del suo operato da parte del pubblico rossonero. Tifosi che non discutono le scelte tecniche, ma l’assenza dignità palesata insieme a tutto lo staff tecnico.

SEI la pappine prese ad Alberobello la scorsa settimana che, evidentemente, non sono bastate per un cambio di passo. La proprietà non ha la forza di fare cambiamenti e così come la gestione tecnica, che non ha fatto nessun passo indietro. La dimostrazione che entrambi le parti non hanno né dignità né rispetto verso il popolo rossonero. Inqualificabili.

SETTE le reti viste ieri al San Francesco, che fanno il pari con quelle dello Scianni-Ruggieri della scorsa settimana. Di sicuro i taccuini dei corrispondenti sono pieni di appunti. Scommettiamo che vedremo tanti gol in questa stagione?

OTTO al manto erboso del San Francesco, cosa già risaputa. Ieri ha superato la prova alla grande dopo un’intensa settimana di copiose piogge. Diametralmente opposto il giudizio per la tribuna “coperta”…. forse un po’ troppo corta, che fa acqua da tutte le parti.

NOVE e sette = novantasette gli spettatori paganti di ieri per la sfida tra Nocerina e Lavello, con gran parte di essi provenienti dalla Lucania o parenti dei calciatori. Difficile trovare numeri simili per le gare interne dei molossi. Dato che dovrebbe far riflettere chi pensa di gestire in questo modo il sodalizio rossonero, ma è inutile dilungarsi, sarebbe fiato sprecato.

DIECI alla compattezza della protesta degli ultras che ha coinvolto buona parte dei sostenitori rossoneri. Curva deserta, così come quasi tutto lo stadio, zero striscioni. A differenza di altri protagonisti rossoneri, gli ultras mantengono la parola data. Encomiabili.

Francesco Cuomo

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