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DA ZERO A DIECI: la contestazione a metà, tra improbabili fantasie e dura realtà

La seconda sconfitta consecutiva in casa pesa come un macigno su una squadra che ha palesato evidenti limiti contro le compagini di alta classifica. Se i molossi devono recitare un ruolo da protagonista nel campionato c’è bisogno di rinvigorire la rosa. Riviviamo la gara col Cerignola… DA ZERO A DIECI.

ZERO Gli striscioni, le contestazioni, gli accenni di insofferenza all’ennesima mortificazione subita dal club rossonero, in settimana, con la vicenda oramai nota dei contributi erogati ai calciatori della Juniores. Tra le righe del dispositivo della Procura Federale sono riportate frasi che fanno accapponare la pelle, ma la platea presente al San Francesco ha forse dimenticato. O, peggio ancora, è subentrata la fase di rassegnazione nei confronti di una gestione societaria indicibile che mortifica ogni giorno il blasone ultracentenario del club rossonero. Noi non dimentichiamo.

UNO All’assembramento che si crea subito dopo il duplice fischio che decreta la fine del primo tempo, in sala stampa. L’ottima organizzazione del buffet, gestita dall’area comunicazione, tozza con le elementari norme anticovid e, maggiormente, non permette agli operatori della stampa di svolgere in tranquillità il proprio lavoro. Soluzione cercasi.

DUE Le sconfitte consecutive casalinghe. È bastato incrociare gli scarpini con compagini ambiziose per far ritornare tutti con i piedi per terra. O forse no? Due gare, sei reti subite e la classifica si allunga. Certo, siamo ancora all’undicesima giornata e può succedere di tutto. Scommettiamo?

TRE I gol realizzati da Felice Simonetti in altrettante partite giocate con il Formia. Forse l’attaccante di Nola è stato fatto andar via troppo velocemente. Ci diranno che è andato via volontariamente. Certo, probabilmente il buon Felice aveva capito di non essere tra le priorità del tecnico rossonero, che stravede per altri, cosa evidente.

QUATTRO A Nicolò Donida, atleta sempre corretto e disponibile, che perde le staffe a fine partita verso un tifoso in tribuna, buttando via una buona prestazione con una ingiustificabile reazione alla contestazione civile del pubblico rossonero. Forse, la tanto decantata tranquillità sta scricchiolando. Forza, Nicolò, fai parlare sempre e solo il campo!

CINQUE I minuti che son bastati per offrire la prima frittata di giornata. L’accanimento della ripartenza dal basso, forse l’unica strategia di gioco rossonera, ha regalato di fatto il calcio di rigore agli ospiti. Il Cerignola ringrazia e si porta avanti con la trasformazione dagli undici metri di Palazzo.

SEI Il numero di maglia di Giacinto Alllegrini, capitano del Cerignola, che ha siglato il goal vittoria sfruttando al massimo una dormita collettiva della difesa rossonera. Lo stesso calciatore, nel primo tempo, aveva toccato in maniera decisiva la sfera calciata da Mancino, regalando ai rossoneri il momentaneo 1-1. Goleador di giornata.

SETTE, ma anche otto, le palle gol smarrite (chiedo per un amico). Tanto decantate nelle settimane scorse dal tecnico rossonero, al dire il vero, nelle ultime uscite non riusciamo a mantenere il conto… ma non ne abbiamo viste in quantità considerevoli. Forse serve maggior umiltà e concentrazione e, perché no, come diciamo da tempo, un vero finalizzatore per una manovra non tanto convincente a dire il vero. Lavorare sodo.

OTTO Al tecnico del Cerignola Michele Pazienza che ha letto bene la gara, tirando fuori al momento giusto Achik, che fino a pochi minuti prima è stata una vera lama nel fianco per centrocampo e difesa rossoneri, inserendo il più esperto Nicola Loiodice, forse la mossa che ha definitivamente segnato la distanza tra le due squadre. Ci vuole Pazienza.

NOVE Il bomber che la piazza rossonera si aspetta per quantomeno iniziare a competere con le squadre più attrezzate del girone. Probabilmente, al di là degli schemi e delle alchimie tecniche, ci vogliono gli euro per portare alla corte di Giovanni Cavallaro un attaccante di razza, che potrebbe servire al tecnico siciliano per provare qualche differente schema di gioco. C’è da scommettere che il tecnico siciliano non rifiuterebbe un cecchino DOC.

DIECI alla fantasia dei molossi che riesce a sognare sempre e comunque basta veder giocare la SUA maglia rossonera. Certo, si è davvero fantasiosi se si pensa che con una gestione come quella attuale si possa pensare di arrivare al professionismo. Al di là dei mezzi tecnici, occorrono tante altre capacità che sembrano molto distanti dall’attuale società. Restando sobri, auspichiamoci quantomeno di non continuare a collezionare pessime e meschine figure.   La NOCERINA È UNA COSA SERIA!

Francesco Cuomo

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