DA ZERO A… ZERO: Nocerina umiliata, tutti colpevoli!











La Nocerina viene umiliata dal Fasano. Sul neutro di Alberobello finisce 6 ad 1 per i padroni di casa. Sconfitta senza attenuanti per i rossoneri. Tutti colpevoli… da zero a zero.
ZERO e forse siamo anche benevoli, alla dignità e all’attaccamento mostrato ieri dai calciatori rossoneri in quel di Alberobello, forse affascinati dai trulli, hanno dimenticato che si trovavano in Puglia per una partita di calcio e non per fare una gita di piacere. Cosa ancor più grave, se hanno pensato di mandare un messaggio al tecnico e alla società facendosi travolgere in una maniera così netta dagli avversari, hanno dimenticato che stanno indossando una maglia che rappresenta da oltre cento anni la passione rossonera.
ZERO, il rispetto evidenziato per l’ennesima volta ieri, da parte della società che attualmente gestisce le sorti del sodalizio rossonero. Dopo la mortificante prova espressa in campo, a nessuno è stato concesso di parlare con la stampa. Ancora una volta, una dimostrazione di arroganza verso chi macina chilometri e fa enormi sacrifici per non far mancare mai il sostegno, siano essi tifosi encomiabili o a giornalisti al seguito.
ZERO, le parole pronunciate durante le oltre tre ore di viaggio che separano Alberobello e Nocera, dall’inossidabile Gerardo D’Aurelio, come sempre presente ovunque giochi la Nocerina. Conoscendolo bene, cosa mai capitata prima. Durante le trasferte delizia i suoi compagni di viaggio con racconti che fanno venire i brividi sulle storie vissute accanto alla squadra rossonera. Un silenzio che vale più di tante parole.
ZERO ma anche meno, la dignità mostrata dal tecnico rossonero Giovanni Cavallaro, dopo la mortificante prova offerta ieri dalla “sua squadra”. Un segnale molto forte, quello visto allo “Scianni Ruggieri” di Alberobello, che avrebbe dovuto sortire effetti immediati. Invece dopo circa ventiquattro ore, nessun gesto è arrivato. Forse, ma davvero forse, è iniziato il balletto tra le parti, con gli attori interessati a tutelare i propri interessi, alla faccia della tanto decantata nocerinità del tecnico siciliano.
ZERO di accompagnamento al punto precedente, per il “direttore sportivo” Riccardo Bolzan, artefice in solido con Cavallaro delle scelte tecniche per l’allestimento della rosa. Forse sarà sfuggito qualche dettaglio, così come qualche bonifico, come spesso capita a questa società.
ZERO, sotto zero, a una società, che definire tale è un eufemismo, che da tre anni sta mortificando in lungo ed in largo la storia ultracentenaria del club rossonero. Improvvisati dirigenti, direttori o pseudo tali, avallano la faciloneria ed un evidente dilettantismo di un patron che con il calcio non ha nulla a che vedere, famoso più per le vertenze ricevute dai propri ex tesserati che per l’individuazione di un fuorigioco. Una scelta, quella di entrare nel mondo del calcio, dettata da ambizioni diverse, forse politiche, che a ora hanno riportato le stesse soddisfazioni calcistiche, ovvero zero. Farsi da parte potrebbe essere un atto di dignità estremo, per chi ha mostrato davvero di non averne. La speranza è l’ultima a morire.
ZERO alla stampa, che non conoscendo i fatti, che riportando cose scritte da altri, ha sparato titoloni pesanti per l’episodio pacifico e civile accaduto ieri all’uscita del casello autostradale di Castel San Giorgio. Come sempre, qualcuno evidenzia la sua pochezza in poche parole, solo per fare qualche click sul web.
DIECI, alla civilissima contestazione dei tifosi rossoneri. Ieri, i supporters molossi hanno atteso i calciatori all’uscita dell’autostrada A30. Invitando il bus che li trasportava a fare una sosta, hanno preteso che tutti gli occupanti scendessero, per manifestargli il loro dissenso, sia alla prestazione fornita poche ore prima, sia di una gestione societaria e tecnica che sta mortificando giorno dopo giorno la storia ed il blasone del club rossonero. Nessuna parola fuori posto, nessun problema. Solo, un’esposizione decorosa del disgusto di una piazza, principalmente verso la società e la guida tecnica e man mano a scendere, coinvolgendo tutte le componenti dell’attuale sodalizio rossonero. Il ritiro delle maglie rossonere, il bicolore che appassiona da oltre cento anni questa comunità, è sembrato un atto di decoro verso chi, in maniera ignobile fuori e dentro al campo, sta gestendo le sorti del sodalizio sportivo da qualche anno, così come l’invito a farsi da parte, sia rivolto alla società che allo staff tecnico. Applausi a chi ricorda ad improvvisati dirigenti e a gestioni mortificanti che la NOCERINA È UNA COSA SERIA!
Francesco Cuomo