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IL PROSSIMO AVVERSARIO: il Lavello di Karel Zeman

Il sofferto successo per uno a zero rifilato alla Virtus Matino ha rilanciato le ambizioni di alta classifica del Lavello, che mancava all’appuntamento con la vittoria da quattro partite. Il quinto posto con 21 punti resta, comunque, la piena conferma di un’ottima prima parte di stagione. Per poter davvero sognare in grande, alla squadra lucana serve sicuramente il colpaccio in trasferta allo stadio “San Francesco”, dove domani affronterà una Nocerina in piena crisi di risultati e pesantemente contestata dai propri tifosi.

LA SQUADRA. Allenato da Karel Zeman, figlio dell’iconico e mai scontato Zdenek, il Lavello è una squadra forte, composta da giocatori di esperienza e dalle grandi qualità, uniti a un pacchetto under che sta facendo intravedere delle ottime doti. Guardando alla rosa, di fatto, si capisce che la compagine lucana può tranquillamente lottare per le prime posizioni. Tra i pali c’è il classe ’03 Alfio Luca Amata, che guida la difesa a quattro formata dai centrali Domenico Brunetti e Tom Syku. Sugli esterni, giocano l’italo-brasiliano Ugo Dell’Orfanello e Ferdinando Vitofrancesco, esperto terzino trentatreenne con un passato tra Serie B e C con le maglie di Grosseto, Cremonese, Cittadella, Perugia e Lecce. Le chiavi del centrocampo sono affidate all’estro del panamense Eric Herrera, ex Paganese e proveniente dal Sorrento. Le due mezzali sono il diciannovenne Placido Marcellino e Luca Mercuri (’01). In attacco, mister Zeman può contare su un tridente molto prolifico e versatile formato dal cubano Samuel Reider Rodriguez, lo scorso anno al Casarano, da Giuseppe Statella e da Lorenzo Liurni, il grande ex di giornata. L’attaccante lucano ha vestito la maglia della Nocerina nella stagione 2019/20, trascinandola a suon di gol verso una salvezza quasi insperata.

I PRECEDENTI. Il primo e unico precedente tra Nocerina e Lavello allo stadio “San Francesco” risale al campionato di Serie D 1972/73. I rossoneri impattarono su un due a due che fu deciso dalle reti di Roberto Chiancone e di “Bicicletta” Antonio Devastato.

Domenico Pessolano

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