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UNA STORIA FA, quando san Francesco si travestì da san Paolo

Chissà se qualcuno lo racconterà ai propri figli (ne dubito), ma qualche appassionato di storie potrebbe narrare di quella volta in cui il buon San Francesco si travestì da San Paolo. No, non si tratta di una notizia biografica (o agiografica, per usare il termine tecnico) sulla vita del santo di Assisi, ma di una curiosità molto più attuale e assolutamente reale. Per verificarla, basta guardare con attenzione alcuni episodi della fiction che Amazon ha dedicato alla storia di Diego Armando Maradona.

MARADONA SOGNO BENEDETTO La prima stagione della serie tv argentina “Maradona sueño bendido”, trasmessa in Italia sul catalogo Prime Video col titolo “Maradona sogno benedetto”, tratta la storia del pibe de oro dall’infanzia all’infarto che lo colpì il 4 gennaio del 2000 nella sua residenza di Punta del Este (Uruguay). Alcune puntate sono ambientate nella Napoli degli anni Ottanta. È qui che entrano in gioco san Francesco e san Paolo, anzi… il San Francesco e il San Paolo. Nell’ottobre del 2019, lo stadio di Nocera fu occupato per diversi giorni dalle telecamere e dagli attori della fiction sudamericana. Il regista degli episodi ambientati in Italia, Edoardo De Angelis, scelse l’impianto nocerino per simulare il prato e gli spalti dello stadio napoletano (e non solo). Le immagini registrate nella città capofila dell’Agro sono state modificate in post produzione in modo da eliminare (quasi del tutto) gli spalti del piccolo San Francesco per inserire quelli del grande San Paolo. 

NON SOLO NAPOLI Agli spettatori italiani della serie, tuttavia, non saranno sfuggiti i diversi errori di cui è piena la sceneggiatura. Al di là di quelli relativi all’esperienza napoletana di Maradona, si vedono i tifosi partenopei esultare sotto la copertura della tribuna del San Francesco per le tre reti che, il 24 febbraio 1985, il numero 10 realizzò alla malcapitata Lazio. Un po’ tutti sanno che il San Paolo fu coperto solo molti anni dopo (in occasione dei lavori per i mondiali di calcio italiani del 1990). Se questo svarione è veniale, l’abbaglio successivo è clamoroso. La storia del calcio narra che il 3 novembre 1985 il San Paolo ospitò la Juve. Al 27° della ripresa, al Napoli fu assegnata una punizione indiretta nell’area di rigore juventina. Eraldo Pecci sfiorò il pallone per Diego Armando Maradona. Il sinistro del fantasista argentino disegnò una parabola incredibile che batté Tacconi all’incrocio del primo palo. Nella serie tv si vedono i tifosi napoletani in festa sugli spalti coperti del San Francesco. La parte assurda della storia, è che la fiction ambienta quella celeberrima punizione a Torino… e, come se non bastasse, la colloca al Delle Alpi, uno stadio che nel 1985 non era neanche in progettazione (fu realizzato per Italia ’90 e demolito dopo neanche 20 anni di vita). 

SAN FRANCESCO, ORA TOCCA A TE! Le favole, di solito hanno il lieto fine. Vedremo se, dopo aver prestato erbetta e spalti a un irriconoscibile San Paolo e a un Delle Alpi (ancora) inesistente, il San Francesco saprà tornare protagonista diretto nel panorama calcistico italiano. In questi ultimi anni, tra un finanziamento del CONI, un’iniziativa dell’amministrazione comunale e un Universiade, qualcosa si è mosso, ma non bisogna fermarsi: le opere di restyling devono andare avanti! Prima o poi, bisognerà recuperare gli spalti ed eliminare quella lamiera indecente che copre la tribuna. Ma, prima di tutto, serviranno una squadra, una società e una categoria in grado di riportare i colori rossoneri dove meritano. 

Francesco Belsito

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