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CESSIONE NOCERINA: trattativa al fotofinish?

Sembra che più si scoprano le carte e più diventi difficile la cessione del sodalizio rossonero. Al di là delle pretese di chi vende, a preoccupare e, probabilmente, a far chiudere in maniera negativa l’operazione sono i documenti contabili a corredo del club, quelle che raccontano tutta la situazione debitoria.

In verità non scopriamo l’acqua calda. Negli anni si sono sommate perdite ad altre perdite. Qualcuno è stato così convincente da far credere a degli sprovveduti che con qualche fusione si sarebbero estinti tutti i debiti e così questi hanno continuato a cantare sempre la stessa filastrocca all’infinito. Ma la realtà è ben diversa. Sbattuta in faccia questa realtà, anche se a pillole e ancora in maniera non totale, rappresenta un ingente fardello, pesante da digerire per chiunque.

I professionisti che stanno accuratamente spulciando numeri e dati sembra abbiano espresso pesanti perplessità sulla opportunità di concludere la trattativa. A questo quadro, già imbarazzante, va aggiunto, per complicare ancor di più la stessa, la pretesa di una lauta buonuscita dell’attuale proprietà. La frittata è dunque servita. Le probabilità che si compia il passaggio sembrano davvero ridotte al lumicino.

Purtroppo adesso, come accade spesso nella nostra comunità, si scatenerà la macchina del fango.
E così a finire dietro la lavagna saranno gli acquirenti che verranno additati come sprovveduti e squattrinati, da chi da tre anni continuamente sta disonorando quasi tutti gli impegni. Circostanza emersa in diverse occasioni dalle vertenze e dalla carte della Procura Federale. Così come ha raccontato di un ripescaggio, mai nemmeno tentato, o di tante e tante altre cose, che in una piazza assetata di pallone, come quella rossonera, è facile far passare per speranze o verità.

La realtà è dura, molto dura. Questo cambio di proprietà poteva e può rappresentare l’ancora di salvezza di un sodalizio che sta sprofondando in un mare grosso e burrascoso.
Questa ostinazione a voler gestire in questo modo il club, che a giorni compirà 112 anni, non è comprensibile. Sicuramente le responsabilità non sono ascrivibili solo alla proprietà ma a tutti quelli, tesserati e non, che hanno banchettato ed illuso lo sprovveduto. Qualcuno magari mosso dal desiderio, seppur breve, di notorietà, qualcun altro per il raggiungimento di obiettivi ed interessi personali, alle spalle del club.
Il presente è questo: una società allo sbando che avrà serie difficoltà a finire in modo dignitoso il campionato. Il futuro, con questi attori, si prefigura disastroso, se futuro ci sarà.
Dobbiamo avere il coraggio di liberarci di questa società. Abbiamo il diritto ed il dovere di guardare altrove, oggi non a luglio, quando ormai avremo l’acqua alla gola. La rinascita può avvenire solo se si risveglia l’orgoglio molosso.

Francesco Cuomo

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