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NOCERINA, parla Andrea Bovo: “Che bello ritrovare l’entusiasmo della gente!”

L’arrivo della dirigenza americana ha portato una ventata di entusiasmo nella Nocerina. Ne abbiamo parlato con Andrea Bovo, centrocampista dai “piedi buoni” e dal curriculum infinito.

“Il nostro spogliatoio è sempre rimasto unito. Se è cambiato qualcosa, è la serenità che adesso è molta di più. La differenza maggiore è all’esterno, nell’entusiasmo dei nostri tifosi. Giocare in uno stadio grande e vuoto era deprimente come fare un’amichevole infrasettimanale. La gente ci ha dato una spinta in più e vincere aiuta a vincere. Sicuramente, l’arrivo della nuova società ci ha dato qualcosa in più”.

Domenica abbiamo visto una Nocerina nuova, brava a gestire palla e non costretta ad attaccare dall’inizio alla fine. Potrebbe essere questo il segreto per andare avanti da qui al termine della stagione?

“Quando le partite si incanalano bene è molto più facile gestire la gara. Domenica siamo stati bravi a trovare il gol alla fine del primo tempo e a raddoppiare subito a inizio ripresa. Stiamo migliorando nella qualità di palleggio e stiamo tornando a fare quello che facevamo a inizio campionato. Venivamo da un periodo in cui tra infortuni e ragazzi che non ci stavano con la testa era difficile anche afre le cose più semplici. Oggi prepariamo le partite con più serenità”.

Ma ci credete ai play-off? Se ne avessimo parlato un mese fa sarebbe stata follia. Adesso, sono lì a quattro punti.

“Io credo che porsi degli obiettivi sia sbagliato. Prima che succedesse quello che è successo stavamo a quattro punti dalla prima e avremmo anche potuto provare a vincere il campionato direttamente. In questo momento, dobbiamo mantenere questi ritmi e continuare a giocare bene. Poi vedremo quello che succederà. Dobbiamo ragionare una partita alla volta”.

A livello personale, una stagione condizionata da continui infortuni e da una posizione inedita in campo. Peccato per domenica quando la squalifica ti costringerà a rimanere a casa, in una delle gare più delicate di questo mini-ciclo, contro un Nardò alla disperata ricerca di punti.

“Giocare nei tre dietro è una novità per me. Non credo che sia una cosa impossibile da fare in questa categoria. Mi permette anche di gestire un po’ le forze perché a una certa età non si può andare sempre a tremila. Certo, ho avuto anche degli infortuni, ma la gestione dal punto di vista medico della società non era ottimale. Era difficile curarsi come si deve e un minimo problema si ripresentava dopo un po’. Come avete visto, è successo a tutti, ciclicamente, quest’anno”.

Redazione

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