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DA ZERO A DIECI: in otto sotto un tetto, le prodezze di Favetta e Chietti e la lasagna d’asporto

Si conclude con un pareggio il derby tra Casertana e Nocerina. I gol entrambi nella ripresa. Inspiegabile il divieto per i tifosi ospiti. La gara del Pinto…da zero a dieci

ZERO al nocerino che con tanta caparbietà è riuscito a riportare nella compagine rossonera l’avvocato Salvatore Napolitano, non proprio amato dalla piazza. Dopo i vari tentativi andati a vuoto la scorsa estate, è stato capace di sedurre, in poco più di un mese la nuova proprietà. Alquanto bizzarro l’incarico di responsabile marketing, quando il vice presidente Raffaele Scalzi è un leader affermato in quel settore. Il nostro augurio è che la seconda esperienza in rossonero di Napolitano possa essere migliore della prima.

UNO il punto conquistato nelle ultime due trasferte in quattro giorni. La montagna ha partorito il topolino. Regalato un tempo a Brindisi per preservare fiato e cartellini in vista del derby, si esce sconfitti dal Fanuzzi e non altrettanto dal Pinto, complice un pizzico di fortuna che non guasta ed i legni delle porte dello stadio casertano.

DUE come i carabinieri a fare da “cuscinetto” nel settore ospiti del Pinto vuoti, per motivi di ordine pubblico. Una decisione che tozza con quella diametralmente opposta presa per la gara d’andata, dove non si sono registrati momenti di tensione o problemi di alcuna sorta, con la presenza dei tifosi ospiti sugli spalti.

TRE i calciatori della Casertana, fermi a guardare, tra qualche rimpallo un tunnel e tanta caparbietà, Manuel Chietti liberarsi in area e scoccare un tiro che fa esplodere i tifosi rossoneri via etere. Una giocata che mantiene la Nocerina nel gruppo delle squadre in lotta per i play-off e i falchetti a debita distanza.

QUATTRO gatti presenti al Pinto. Un derby di alta quota merita altri palcoscenici. La delusione dei tifosi locali, per la rovente estate appena trascorsa e l’assenza forzata di quelli ospiti hanno fatto si che lo stadio fosse quasi deserto. Davvero un modesto colpo d’occhio

CINQUE i diffidati in casa rossonera. Con il generoso giallo, esibito dal signor Mazzoni di Prato, a pochi minuti dal fischio d’inizio a Ciro Palmieri per presunta simulazione in area avversaria. La lista si completa con Garofalo, Menichino, Cuomo e Vecchione. Ma la frittata Palmieri la fa a partita finita, litiga con il mondo intero e si becca un rosso diretto che gli costerà qualche giornata di squalifica.

SEI al picnic improvvisato dal nostro valido Francesco Ponticelli. Per la lasagna consumata al Pinto meritava un voto più alto, ma la monoporzione ha decisamente abbassato il voto. E’ reato prendere per la gola i compagni di squadra.

SETTE alla simpatica compagnia di Matteo Manzo, in trasferta con la nostra redazione al Pinto. Un collaboratore d’eccezione, non è la prima volta. Si adopera e si prende anche qualche “ramanzina” fuori luogo dal “fenomeno” di turno, pur di non perdersi una partita dal vivo della Nocerina. Molosso

OTTO i corrispondenti, di varie testate al seguito della Nocerina, stipati nella postazione riservata dalla società Casertana. Un po’ troppi se si considera il periodo pandemico ancora in corso. Da registrare la cordiale accoglienza riservata dalla società rossoblù.

NOVE le giornate del girone di ritorno disputate dalla compagine rossonera. Un punto in più, totalizzato, rispetto alle prime nove gare del girone d’andata. Sarà solo un caso o la seconda parte della stagione è molto più impegnativa della prima? Per raggiungere l’obiettivo dei play-off, bisogna migliorare lo score rispetto al girone d’andata. Visto i problemi attraversati dal gruppo rossonero, non dovrebbe essere impresa ardua, ma testa sotto e pedalare, l’arrivo è ancora molto distante.

DIECI alla sciarpa rossonera di Gerardo D’Aurelio in tribuna centrale al Pinto di Caserta. Come sempre il MOLOSSO DOC ha sfoderato la sua eleganza e il vessillo rossonero. Quattro anni fa, alcuni pseudo tifosi rossoblù, gli portarono via la sciarpa, con un atto vile nei confronti di una persona amabile come Don Gerardo, che anche questa volta vince la sua partita per manifesta inferiorità degli avversari.

Francesco Cuomo

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