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DA ZERO A DIECI: la Nocerina si lascia alle spalle un’annata da dimenticare in fretta, ora tocca agli americani

Dopo tanto tribolare si è arrivati alla fine del campionato. Una stagione “molto particolare” che ha portato la società italo americana capeggiata da Giancarlo Natale alla guida del sodalizio rossonero. Adesso tocca riorganizzare il club e passare dalle parole ai fatti. Da zero a dieci…….

Zero. Eccoci finalmente, è finito il conto alla rovescia, così come il campionato 2021/22, forse tra quelli più assurdi della storia della Nocerina dal 1910 ad oggi. Ora si parte con il nuovo corso. La nuova società ha un compito ben preciso, fare meglio della gestione che l’ha preceduta. Ci vuole davvero zero impegno per migliorare una situazione al limite del paradosso. Ma saranno i risultati a parlare e a decretare, non certamente le chiacchiere, che in questi mesi hanno circondato, insieme a tanti figuranti la nuova proprietà. Restiamo fiduciosi ed in attesa che venga finalmente dato seguito, con fatti tangibili ai tanti bei propositi ascoltati in questi mesi.

Uno spazio a fine stagione in questa rubrica lo merita l’infaticabile “nocerino”, che dallo scorso mese di luglio si sta prodigando, sudando tutte le sue belle camicie, per il bene della squadra della sua città. Lo ha fatto prima senza apparire, poi a mezzo servizio, poi sbattendo la porta, poi ritornando in pompa magna all’arrivo della nuova società, ma lo ha fatto e sottolineiamolo senza scopro di lucro. Un eroe d’altri tempi. Il suo ruolo non è ben chiaro, c’è confusione. Infatti, varie componenti societarie gli attribuiscono ruoli differenti, chi ben definiti, chi da premio nobel, per la tanta abnegazione. Nessuno lo mette in dubbio, a chi lavora va dato merito e quindi va ringraziato, per tutto quello che ha fatto in questi mesi. Soprattutto per la caparbietà e la sfrontatezza, di aver proposto, con diversi incarichi e differenti coinvolgimenti la stessa persona a due differenti proprietà. Alla fine è riuscito nel suo intento, ha portato alla Nocerina l’ennesimo “avvocato”, che stranamente da alcuni anni ha a cuore le sorti della società rossonera, anche non essendo del territorio. Evidente ha trovato terreno fertile in questa zona, insieme a compiacenti soci, per lavorare ad un progetto tutto suo. Al momento, in modalità riservata, sembra sia a lavoro per allestire un fantastico settore giovanile, come già successo qualche anno fa in penisola sorrentina. Magari in qualche conferenza stampa ci spiegheranno anche il tanto amore verso una piazza che gli è ostile da tempo.

Due stagioni e più alla guida della Nocerina. Questo il bilancio dell’ex capitano rossonero Giovanni Cavallaro, che ha iniziato la sua carriera da allenatore, nella città che lo ha adottato, calcisticamente e non solo. Rapporto finito bruscamente a meno di un mese dal termine della stagione appena conclusa. Il bilancio, fermo restando la prima esperienza da “abusivo”, è sotto gli occhi di tutti. Alla prima vera stagione da allenatore, conquista un buon piazzamento playoff. La stagione successiva, con una squadra in gran parte riconfermata, e rinforzata almeno sulla carta, con l’arrivo di pedine importanti, di categoria superiore, vedi Bruno, Mazzeo, Bovo, oltre che Simonetti e qualche buon under il risultato è lo stesso, ma non certamente il budget spesa. Sarà facile ricordare il mese di black-out dovuto alla situazione societaria, ma in realtà non è così. Basti guardare al girone d’andata, dove la squadra di Cavallaro ha perso tutti o quasi i confronti diretti, con le squadre più attrezzate del girone, ma non certamente meglio della Nocerina. Cosa che in gran parte si è ripetuta anche nel girone di ritorno, con la stessa guida tecnica. Ma alla fine ci può stare, l’esperienza nel calcio conta, e speriamo faccia tesoro di quella fatta con la Nocerina e possa spiccare il volo, lontano dalla piazza rossonera, verso più prestigiosi ed ambizioni lidi. Personalmente, non potrò mai dimenticare le tante partite alla guida della squadra indossando la maglia numero 18, togliendo spazio ai giovani che sudavano e lavoravano per una settimana intera. In bocca al lupo.

Tre gli anni e poco più alla guida della Nocerina, per l’ex patron rossonero. Scaraventato in un mondo che non gli è mai appartenuto, per finalità ed ambizioni extra calcistiche, è riuscito in circa mille giorni di presidenza a diventare il numero uno peggiore della storia del sodalizio rossonero.
Coadiuvato da figure al limite della decenza, in cerca di visibilità, hanno dato dimostrazione a più riprese della loro incapacità. Una collezione di figure meschine indimenticabili, che hanno fatto sprofondare il nome della Nocerina, venuto alla ribalta in questa gestione solo per cose negative. Fortunatamente dal febbraio scorso è stato accantonato nel libro degli incubi passati, anche se è riuscito a non cedere alle tentazioni delle sirene, che volevano farlo affiancare nella gestione da un suo collega ben noto nel mondo del calcio, c’è da riflettere.

Quattro più una le gare in panchina per Agostino Spica. L’ex attaccante avellinese, chiamato a sostituire l’esonerato Giovanni Cavallaro, in una situazione molto delicata, con una squadra che arrancava da qualche settimana, è riuscito ad ottenere il risultato prefissato, il raggiungimento dei palyoff. A quattro turni dal termine con un punto di vantaggio sulle dirette concorrenti, non era per niente scontato. Arrivato tra il malcontento generale, che ha accompagnato sia la scelta dell’esonero di Cavallaro, che la personale nomina, ha lavorato sodo e senza presunzione. Cambiando atteggiamento tattico alla squadra ed anche qualche pedina che nella gestione precedente, tra qualche scetticismo, sembrava inamovibile. Già nell’orbita societaria dallo scorso febbraio, poi improvvisamente scomparso dai radar, dovrebbe far parte del nuovo corso, con un ruolo ancora da definire. In bocca al lupo.

Cinque gli anni trascorsi, manca davvero poco, dal comunicato della Nocerina targata Padovano & C., che annunciava la non presentazione della richiesta di ripescaggio in Lega Pro. Correva esattamente il 12 giugno 2017. Le motivazioni “Le condizioni poste, rendono impraticabile, pur in presenza di posti liberi (situazione peraltro che verrà ufficialmente alla luce non prima di fine luglio), partecipare alla procedure di ripescaggio. Impraticabile tenendo conto di equilibri di natura economico-finanziaria, di programmazione seria e del paventato e progressivo aumento delle retrocessioni dalla Lega Pro per riforma ulteriore”.
La pista del ripescaggio, dopo la vittoria dei playoff, sembrava strada praticabile ed in discesa per raggiungere il professionismo, ma fu deciso diversamente anche dopo le dichiarazioni rilasciate appena un mese prima, dalla società, che andavano in senso contrario.
Si decise, per le ragioni esposte sopra di puntare alla vittoria del campionato, allestendo una squadra importante ed ambiziosa. Così fu, ma il risultato del campo, complice anche tante complicanze, fu differente e non si approdò al professionismo.
Probabilmente, a breve, con motivazioni differenti, almeno quelle rese pubbliche, in buona sostanza si arriverà alla conclusione che non si produrrà richiesta di ripescaggio, puntando sull’allestimento di una squadra altamente competitiva che punti senza mezzi termini alla vittoria del campionato.
Speriamo che non parleremo in seguito di corsi e ricorsi storici. In bocca al lupo alla proprietà, a mister Sannino e alla Nocerina.

Sei al lavoro svolto in due stagioni da Riccardo Bolzan. Un lavoro non facile visto l’appeal della società rossonera, dovuto alle gestioni degli anni precedenti. Allestite rose valide, con l’inserimento di giovani interessanti. Il voto è condizionato dall’ultimo anno, dove forse qualche contratto è stato strappato con cifre non proprio alla portata di una società che arrancava da tempo e con una situazione economica-finanziara davvero allarmante.

Sette, ma speriamo diventi subito un dieci con lode, alla scelta di Beppe Sannino alla guida della formazione rossonera. Nulla a che dire sulle qualità tecniche dell’allenatore nativo di Ottaviano e sulle potenzialità, che potrebbero rappresentare il valore aggiunto alla stagione che sta per nascere. Ma qualche perplessità lasciatecela passare. Probabilmente è un colpo ad effetto, per riaccendere l’entusiasmo che si stava sopendo nel popolo rossonero, ma è indiscutibile che Sannino è fuori dal contesto della quarta serie. Il calcio è sempre lo stesso, ci mancherebbe, ma alcune dinamiche del campionato di serie D sono particolari. Magari si poteva puntare su un allenatore navigato e vincente per la categoria, con un contratto meno importante, spostando parte di quell’esborso su un top player di serie. Ovvio siamo ben lieti e ci auriamo di tutto cuore, che già da domani arrivino gli annunci di giocatori importanti, che facciano sognare la piazza e che conducano, insieme all’ottimo allenatore la Nocerina nel calcio professionistico. Speriamo che fili tutto liscio fin dall’inizio, non osiamo immaginare la reazione della piazza ad una partenza frenata. Non crediamo che anche a questo tecnico venga concesso il tempo e non solo, come è stato per altri circolati per Nocera nel recente passato.

Otto ed otto. Ottantotto gli anni dell’immancabile tifoso numero uno Gerardo D’Aurelio, che come sempre ha vissuto questa annata calcistica accanto alla Nocerina. Le lacrime che gli abbiamo visto versare in questa stagione speriamo diventino presto uno sbiadito ricordo. Un impegno doveroso che deve assumersi la proprietà a stelle e a strisce, che dovrà onorare sempre il nome della Nocerina in qualsiasi occasione. Siamo sicuri che il peggio è alle spalle, forza don Gerardo ci aspetta un nuovo campionato, ma ancor prima il ritiro estivo.

Nove all’aspettativa che i sostenitori rossoneri riversano nella tanto attesa conferenza stampa di presentazione di Sannino e Zavettieri, Oltre ad essere il momento ufficiale di presentazione per la nuova gestione tecnica, sarà l’occasione per rivedere ed ascoltare il patron Giancarlo Natale e Raffaele Scalzi. Purtroppo la data è slittata di qualche settimana, complice qualche impedimento del patron. Sarà l’occasione per sentire direttamente dalla società cosa intende fare per il futuro del sodalizio rossonero e magari perché no, annunciare anche qualche colpo di mercato che possa infiammare la piazza.

Dieci alla passione del tifo rossonero, nonostante tutto sempre viva e forte. In una stagione costernata da episodi disdicevoli, appena si è avuto il cambio societario tanto auspicato, il calore ed il colore della passione rossonera non si è fatto attendere. Durante i mesi di nuova gestione, il cuore del tifo rossonero, ha dimostrato anche tanta maturità, accantonando momentaneamente qualsiasi polemica sulla gestione del club. Ora finita la fase di transizione, la fiducia va conquistata con i fatti e non con i proclami. Al di là di tutto, al di là dei risultati che verranno, loro saranno sempre là ad incitare al maglia rossonera e a difendere con orgoglio il nome di Nocera.

Francesco Cuomo

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