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NOCERINA, un progetto che non decolla

Dopo circa otto mesi dall’arrivo della nuova proprietà, in casa rossonera sono molte più le ombre che le luci. Il tanto decantato progetto a stelle e strisce sta prendendo le sembianze di una grossa bolla di sapone.

L’attenzione del pubblico rossonero, come è ovvio che sia, è focalizzata principalmente sulle sorti della prima squadra. Il campionato di serie D, appena iniziato, sembra molto più ostico di quanto previsto. I vari campanelli di allarme, lanciati da più parti, ( o da una sola?), prima e dopo il 19 luglio scorso, data dell’inizio ritiro pre-campionato si sono rivelati sensati. Le prime uscite, con avversari ampiamente alla portata, hanno evidenziato il reale valore della rosa messa a disposizione di Beppe Sannino.

In corso d’opera si sta cercando di correre ai ripari, mettendo toppe ad un abito lacerato. Si è già provveduto con qualche innesto e sicuramente arriveranno altre pedine. Da valutare se l’arrivo dei nuovi elementi sarà di qualità e congeniali al modulo di gioco o solo un arricchire numericamente una rosa evidentemente incompleta. Il tempo ci dirà.

Sul banco degli imputati, c’è la gestione tecnica. Scaraventati in pasto ai leoni, troviamo il duo Sannino-Zavettieri, che hanno la loro buona parte di responsabilità. A questi, si possono imputare alcune scelte e soprattutto l’aver avallato, a spada tratta, da subito ed in corso d’opera il budget e le scelte societarie, che sembrano non consoni. Ma il problema sembra di breve, anzi brevissima durata. Le sirene estere potrebbero dare la giusta spinta per cambiare aria. Già da tempo i rapporti sembrano lacerati, e sono evidenti problemi di comunicazione, tra lo staff tecnico e la “proprietà”. Il tempo ci dirà.

L’altra parte di responsabilità, sicuramente la maggiore, è chiaramente imputabile alla società. Partendo innanzitutto dalla poca chiarezza su chi è la società e a chi spettano decisioni vitali. Nunzio Grasso nei fatti sembra defenestrato, mentre salgono le quotazioni e le decisioni di un altro irpino, che da subito, in maniera offuscata, si è “fuso” con la proprietà.

Ma i problemi non sono solo ed esclusivamente legati al terreno di gioco e alla prima squadra. Anzi paradossalmente, dopo il repentino cambio di obiettivi e strategia, la società ha chiarito, a più riprese, ma questo sembra non sia di facile comprensione, che il progetto è a medio-lungo termine. Ovvero che si punta ad arrivare tra i professionisti tra 3/5 anni. Quindi poco importa, (loro), se si disputi un campionato anonimo, ma di fatto è stato dichiarato che non si punta da subito alla vittoria.

Le perplessità maggiori invece sono proprie intrinseche al famoso “PROGETTO”, quello di valorizzare i giovani, ovvero quello di creare un settore giovanile all’avanguardia.

Tante situazioni evidenziano che al di là dei proclami, delle belle parole e delle splendide locandine, è stato fatto davvero poco o nulla.

Tralasciando la Juniores Nazionale, squadra dovuta per evitare corpose sanzioni in caso di mancata partecipazione, la base è niente o poco più.

Una scuola calcio da numeri irrisori, e costi proibitivi per le famiglie. Tutto il resto, forse sarà una rabberciata Juniores Regionale, con evidenti problemi di organico. Dato confermato ieri, dal post ,, sui social, del responsabile tecnico dove ricercava giovani under 18 per tale campionato, a meno di dieci giorni, (salvo slittamenti), dall’inizio della stagione. Ragazzi dirottati un po’ in giro sui vari campi dell’Agro, con abbigliamento a piacere. E poi qualche altro campionato provinciale a cura sempre del famoso responsabile del settore giovanile.

Un progetto che stenta a decollare e che da un sogno sembra stia prendendo le sembianze di un incubo. Il tempo ci dirà.

Francesco Cuomo

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