La vittoria nei play-out contro il Francavilla deve essere un monito: adesso bisogna tornare grandi
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NOCERINA: una salvezza che spiana il futuro

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La Nocerina non muore mai. È questo il verso che attraversa ogni tifoso molosso, che tutti stanno scrivendo sui social e recitando a voce alta per le strade delle due Nocera. È vero, la Nocerina non muore mai, perché quando è la stessa città a darti per morta e tu non ti arrendi, allora vuol dire che hai nel tuo DNA qualcosa di speciale, una scintilla che appartiene solo ai nomi destinati a fare storia, in questo caso lunga centotredici anni e con ancora tante pagine da scrivere.

L’ultima è andata in stampa nel pomeriggio di ieri. Stadio “San Francesco” a decibel altissimi, play-out contro il Francavilla per non retrocedere in Eccellenza, la partita più importante degli ultimi dieci anni. È il finale thrilling di una stagione dannata, maledetta, sfortunata ed estenuante, programmata in maniera scellerata da improvvisati avventori italo-americani dediti alla promozione della pizza con l’ananas negli Stati Uniti, allenatori decaduti da anni che predicano unione e lotta prima di prendere un treno con “Destinazione Paradiso” e, infine, da amministratori che hanno lasciato senza pietà la Nocerina sul lastrico.

Ma torniamo subito alla sfida, iniziata nel peggiore dei modi per i molossi, già al 10’ sotto per via di una perla di Gentile dai venti metri che lascia pietrificato Stagkos e i cinquemila del “San Francesco”. Come se non bastasse, su Nocera e i suoi calciatori si abbatte un diluvio che rende impossibile anche una semplice transizione offensiva.

Negli occhi di tutti c’è delusione, frustrazione, ma soprattutto paura, quella paura di retrocedere in Eccellenza mista alla consapevolezza che un nome come la Nocerina non può permettersi un fallimento del genere. Ma nella ripresa cambia tutto. Sul “San Francesco” smette di piovere e la Nocerina pareggia con un destro di rabbia di Nicola Talamo, che come i suoi compagni di squadra scoppia di furor e di una tremenda voglia di andare a mettere subito il pallone al centro per segnare il secondo gol. Perché il pareggio basterebbe solo al termine dei tempi supplementari, e gli uomini di mister Erra hanno fin troppa fretta di chiudere il discorso. Al minuto numero 72 arriva il gol salvezza di Maletic, un colpo di testa di giustezza che dà un bacio al palo e finisce in rete.

È il colpo del k.o. per il Francavilla, è il gol della liberazione per la Nocerina. Il “San Francesco” adesso non ha più paura, vuole solo trasformarsi in un inferno e spingere i suoi ragazzi verso il traguardo. Al triplice fischio si abbracciano tutti, tutti tirano un sospiro di sollievo e si godono una spettacolare batteria di fuochi griffata dagli ultras della Curva Sud, meravigliosamente encomiabili, e ovviamente non solo ieri pomeriggio. Si accettano volentieri testimonianze da chi in questi anni ha macinato chilometri di autostrade e di infinito pathos.

Vinto lo spareggio, la nuova società molossa festeggia pensando già al futuro. Le parole di Raffaele Stella e Rosario Stanzione nel post-gara sono inequivocabili: “L’anno prossimo lotteremo per vincere il campionato”. Qualcuno già direbbe che ogni promessa è un debito, ed è vero, ma dopo questo spavento appena passato basterebbe anche solo mettere su un impianto e una programmazione esemplare; insomma, il lavoro quotidiano fatto di quelle piccole cose, quelle minime attenzioni che prima o poi fanno decollare qualsiasi squadra. La vittoria di ieri ha insegnato a tutti che si può e che si deve tornare grandi, e la cura dei dettagli, la visione e le idee dovranno essere le componenti principali per puntare al riscatto. Insieme a questi, non si può non richiedere la presenza del pubblico visto quest’oggi, che non può essere numeroso solo quando il biglietto è gratis.

Tornare ai fasti di un tempo comporterà un cambiamento da parte di tutti, perché troppe sono state le volte in cui i tifosi non hanno remato dalla stessa parte. Nel pomeriggio di ieri è avvenuto esattamente quello che dovrà accadere nell’immediato futuro: il popolo molosso ha portato a casa l’obiettivo diventando il dodicesimo uomo e deve assolutamente tornare ad esserlo dalla prossima stagione. La Nocerina si sceglie e si ama tutti i giorni, in ogni partita. Fino all’ultimo respiro.

Domenico Pessolano

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