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FOTO | DA BORDOCAMPO: Nocerina-Ugento 1-0

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Riparte il campionato e ritorna la nostra rubrica che ci aiuta a rivivere la gara da bordo campo, con le emozioni vissute da protagonisti sul rettangolo di gioco e dai tifosi sugli spalti!

BUONA LA PRIMA. Campionato nuovo, vita nuova per la “nostra” Alessia Orefice che dopo aver svolto il “riscaldamento” in Coppa Italia ha iniziato la sua nuova avventura nell’ufficio stampa della Nocerina. Una trottola impazzita prima dell’inizio della gara, ha accolto giornalisti e ospiti sempre con un sorriso che nascondeva l’ansia da prestazione che l’ha accompagnata nelle ore che hanno preceduto il fischio di inizio. Al minuto 86 l’urlo liberatorio per bagnare il debutto con una vittoria. Una foto che lascia a … bocca aperta!

NON È IMPORTANTE, È  L’UNICA COSA CHE CONTA. L’imperativo categorico assoluto per chi indossa la maglia della Nocerina è VINCERE, a prescindere da qualunque fattore esterno. Piuttosto eloquente lo striscione esposto ieri in tribuna, proprio in prossimità del tunnel degli spogliatoi. L’inizio sembra promettente, con due successi in altrettante gare; bisogna proseguire su questa lunghezza d’onda, nella consapevolezza che finalmente ogni tassello è al proprio posto e gli alibi per calciatori e staff tecnico sono praticamente prossimi allo zero.

IL PALLONE PORTAFORTUNA SULLA PANCHINA DELL’UGENTO. Prima dell’inizio della gara, o meglio durante il riscaldamento, i magazzinieri dell’Ugento abbandonano un pallone su un sediolino della loro panchina, rigorosamente rossonera come il resto dello stadio. Analizzando questo gesto possiamo tranquillamente affermare che nel sacco pugliese è finito proprio un solo pallone, quello scagliato da D’Agostino a pochi minuti dalla fine, indigesto per i pugliesi e ricco di speranza per il popolo molosso.

 

TENSIONE, ADRENALINA ED EFFETTO SAN FRANCESCO. Le squadre stanno per fare il loro ingresso in campo e Giacomo Di Donato, giovane portiere ospite, porta i guantoni al volto. Un gesto per stemperare la tensione pregara, per raccogliere le ultime energie mentali e per non subire eccessivamente l’effetto San Francesco. Praticamente invalicabile per 85 minuti, con un rigore parato a D’Agostino, un eccezionale colpo di reni su colpo di testa di Cristiani e un’altra serie di interventi decisivi. Nulla può sul missile del mago, che forse solo il Buffon dei tempi migliori avrebbe potuto disinnescare.

IL MAGO AL CENTRO DEL VILLAGGIO. D’Agostino è già entrato nel cuore di tutti i tifosi molossi da quel sabato 8 giugno, quando si è intrufolato alla presentazione del direttore tecnico Cosimo D’Eboli. È lui il simbolo della nuova Nocerina e anche quando si inginocchia al centro del campo per lamentarsi di un fallo non fischiato raccoglie cori ed applausi, utili anche a fargli passare la delusione per il calcio di rigore sbagliato. L’ex Piacenza dimostra di essere assolutamente in grado di ricompensare l’affetto nei suoi confronti con giocate e colpi di categoria superiore. “Non è importante quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi!”.

DOTTORE, GIORNALISTA MA INNANZITUTTO TIFOSO. “Prima di essere operatori dell’informazione siamo innanzitutto tifosi”. Non è una frase fatta, ma il motto perfetto di chi racconta le gesta della propria squadra, cercando di mantenere, per quanto possibile, un certo equilibrio. Al cuore rossonero, però, non si comanda e il nostro Francesco Buffardi ad ogni apparizione sulle gradinate del San Francesco non manca di farsi immortalare con lo stendardo “Fedelissimi presenti” che lo accompagnava prima del suo approdo alla nostra redazione. Oggi il conduttore della “Cantera del lunedì” si è laureato in Economia e Managment, con una tesi in social media marketing. Congratulazioni da tutto il popolo molosso, caro Ciccio!

VOLA SOTTO LA CURVA, CAPITANO! Dal 21 aprile all’8 settembre nulla è cambiato, o quasi! Nella scorsa primavera Agostino Garofalo, dopo aver sbloccato il risultato contro il Latte Dolce con un magistrale calcio di punizione, correva verso la curva con le braccia aperte, ad abbracciare idealmente i suoi tifosi. Gesto identico ripetuto ieri in occasione della rete di D’Agostino, che ha ereditato proprio da lui la fascia di capitano. Per il buon Agostino nuovo ruolo, come collaboratore tecnico di Novelli, ma vecchie e inimitabili emozioni.

OLIVA, MA COL NOCCIOLO O SENZA? Non capiterà tutti i giorni al suo Ugento di essere protagonista in un palcoscenico prestigioso come quello del San Francesco, ma mister Mimmo Oliva ha seguito la gara  senza mai perdere la calma. Il gol di D’Agostino certamente gli sarà rimasto indigesto quando già pregustava la gioia del primo punto in campionato. Posto più che meritato nella nostra rubrica, per l’eleganza e l’obiettività nell’analisi della gara in sala stampa e per i suoi ringraziamenti rivolti al popolo rossonero e alla società di via Cafiero per l’accoglienza che è stata riservata alla sua squadra!

ESULTARE CON … STILE! Tensione alle stelle per 85 minuti, il pallone non ne vuole sapere di varcare la linea della porta dell’Ugento e lo spettro di un deludente pareggio casalingo è dietro l’angolo. Chi vive la gara da bordo campo accusa maggiormente lo stress e la liberazione al momento di un gol in zona Cesarini è soggettiva. Caso più unico che raro è rappresentato dal buon Marco Stile, che con un ghigno dei suoi scarica tutta l’ansia accumulata e riesce a nascondere le sue lacrime di gioia solo grazie agli occhiali scuri che indossa per proteggersi dal sole.

GIGIONE AL SAN FRANCESCO! Da Parigi a Budapest, passando per … il San Francesco. Non ha utilizzato il teletrasporto Gigio Donnarumma per catapultarsi nella curva rossonera, ma ha semplicemente regalato la sua maglia agli F912 dopo il blitz esterno della Nazionale contro la Francia. Il gruppo nocerino che segue le gesta degli Azzurri in tutto il mondo conserverà come un cimelio storico la casacca del numero uno del PSG, ieri indossata dal buon Fabio Bove, che quando D’Agostino ha sbloccato il risultato avrà certamente imitato l’esultanza di Donnarumma all’eurogol di Di Marco.

Vincenzo Petrosino

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