I SIGNORI IN ROSSONERO: questa Nocerina paura non ne ha!
Per citare il buon Ciccio Cuomo, quella di questo pomeriggio è stata “una paradossale domenica calcistica” che per fortuna però, si è conclusa al meglio per la Nocerina.
Scontro davvero surreale quello contro l’Acerrana a cui non hanno potuto partecipare i sostenitori ospiti, questa volta non per motivi di ordine pubblico ma per decisioni del Comune di Acerra, che non ha concesso l’agibilità al settore ospiti.
Il diniego non ha scoraggiato qualche tifoso che in incognito ha acquistato il biglietto e assistito alla partita nel settore locale pur di non perdere l’ennesima trasferta.
Per tutti gli altri amici, come sempre è stata messa a disposizione la diretta di ForzaNocerina con le imperdibili cronache di Ciccio Cuomo e Carmine Apicella, che anche nei momenti più difficili ci strappano qualche sorriso.
Match che ha avuto come protagonista o meglio, antagonista, le perdite di tempo: cambi che duravano almeno due minuti, il tempo che ci vuole a farsi un caffè o stendere una lavatrice, palloni che sparivano o apparivano magicamente da posti inesplorati, rimesse battute portando prima a spasso la sfera davanti ad un direttore di gara fin troppo clemente.
Chi per lavoro ha seguito la Nocerina ad Acerra si è trovato nell’inedita (più o meno…) situazione di dover commentare le squadre non da destra a sinistra ma “da giù a su”…e questo la dice lunga sul trattamento riservato alla stampa rossonera presente allo stadio.
Non è andata meglio a dirigenti ed accompagnatori, i quali si sono visti limitare la possibilità di guardare serenamente (prima) il match ed entrare (dopo) negli spogliatoi per non meglio chiariti problemi burocratici.
Una cosa è certa: certe strutture non sono adatte al calcio giocato, nemmeno quello amatoriale e quella di Acerra si è dimostrata una di quelle, almeno per il momento.
Era quasi impossibile vedere limpidamente le azioni di gioco se non divincolandosi tra le ringhiere e gli striscioni del parcheggio del settore ospiti (proprio così…il parcheggio!!!).
Eppure al novantesimo si è visto nitidamente un rapace di nome Nicola Ferrari alzarsi in cielo per spingere dentro un pallone che ha fatto esplodere la gioia dei pochi presenti ma delle migliaia di tifosi che hanno seguito in tv o in radiocronaca la Nocerina.
D’Eboli quasi commosso, Gerbaudo che grida “ci vogliono gli attributi”, calciatori che si abbracciano, un dirigente che esclama “siamo un grande gruppo”.
Un finale così, ci fa dimenticare molto velocemente la scomodità dei novanta minuti.
Si torna a casa con le borse pesanti. Dentro ci sono altri tre punti ed un’altra domenica in cui sentirsi fieri della propria malattia rossonera.
Ora senza paura verso domenica prossima, perché “questa Nocerina paura non ne ha”.
Carmen Giordano & Charlie D’Agosto