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Cristiano: ”non mi fido della Nocerina”

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VERDELLO – Mezzosinistro a Brescia, con un Foglio largo sulla fascia con cui duettare. Esterno basso sulla mancina in avvio di stagione, vedi match a Varese. All’altezza della linea di mezzo, divagazioni sul tema con sballottamenti assortiti da ambo le parti. Reduce dalla passerella trionfale del “Rigamonti” in un ruolo che se non è inedito poco ci manca, Andrea Cristiano si sta rivelando l’uomo più di un AlbinoLeffe che pare avere innestato la quinta nella corsa alla salvezza. Qualunque sia il tema tattico sabato pomeriggio nello scontro diretto al “Comunale” contro la Nocerina, il ventisettenne piemontese è pronto a dire la sua.

 

Andrea, già archiviata la vittoria di Brescia per concentrarvi meglio sul prossimo obiettivo?

 

“Abbiamo festeggiato il giusto, rimettendoci al lavoro la domenica mattina. La soddisfazione è più che ovvia, ma sappiamo bene che nonostante i progressi evidenti non siamo ancora arrivati da nessuna parte. La bagarre è soltanto all’inizio”.

 

Da quanto s’è visto in campo, però, uno dei più contenti dovresti essere tu. Da interno hai sfoderato una prestazione super.

 

“Già, forse se l’aspettavano in pochi, io incluso. Resta il fatto che me la sono cavata benone, rivelandomi utile alla causa. Che abbia messo o meno lo zampino in occasione del secondo gol non può che farmi piacere, ma l’intera partita ha dimostrato che sono in grado di giocare anche lì. Essere utile alla causa è la priorità assoluta: a Brescia ce l’ho fatta”.

 

E con questo siamo al quarto cambio di ruolo dallo start… Praticamente hai fatto di tutto, dal terzino all’ala. 

 

“Sono io il primo a stupirmi: anni fa, se mi avessero chiesto di giocare dietro, avrei messo il muso lamentando di non esserne capace. In realtà la duttilità è una cosa che si acquisisce col tempo: l’allenatore decide la strategia, e in settimana si prova e riprova la posizione con costanza. Adesso mi manca soltanto di andare in porta, e poi posso dire di aver fatto di tutto (ride, NdR)!”.

 

L’intesa con Foglio, col quale teoricamente dovresti pestarti i piedi, è stata forse la chiave per scardinare il portone degli ultimi avversari.

 

“Siamo stati bravi a sovrapporci a vicenda, coprendoci reciprocamente in caso di avanzata dell’altro. Il

mister mi ha chiesto soprattutto di garantire profondità, quindi era scontato che non dovessi rinunciare ad attaccare. E alla fine la difesa di casa non aveva punti di riferimento: in occasione del raddoppio mi sono allargato io a sinistra e ho dato la palla a Valerio”.

 

Ora c’è la Nocerina, primo scoglio del trittico che chiuderà l’anno.

 

“Poi andiamo a Verona e avremo un’altra concorrente per la salvezza in casa, il Gubbio. Sicuramente dovremo sfruttare il fattore campo contro due squadre alla nostra portata. Il girone di andata si chiuderà a Torino all’Epifania e lì sarà un altro discorso”.

 

Tabelle di marcia a parte, che Nocerina vi attendete? 

 

“Si vive alla giornata, inutile fare proclami o programmi. E sabato non avremo vita facile, perché i campani sono concentrati sull’obiettivo. Vengono da una brutta sconfitta davanti al loro pubblico, praticamente sono partiti per il ritiro subito dopo”.

 

Quali sono i nomi da tenere d’occhio?

 

“Che Di Maio sia squalificato depone a nostro favore: è un difensore, ma anche un goleador aggiunto che sa pungere quando si sgancia. La coppia Farias-Castaldo è abbastanza pericolosa. In ogni caso ci aspetteranno, ci faranno giocare molto e la sfida è difficile da decifrare”.

 

E se Auteri dovesse affidarsi alla “torre” Plasmati, chi s’incaricherà di arginare i 199 centimetri dell’ex atalantino?

 

“E’ stato fermo praticamente un anno per una querelle contrattuale e sta vedendo poco il campo, non so se ce lo troveremo davanti. Contro Padova e Crotone uno dei due nostri centrali difensivi staccava e l’altro sorvegliava la situazione: con Ruopolo e Cacìa ci è andata bene, con Djuric un po’ meno ma in un match condizionato dalle tre espulsioni a nostro carico”.

 

Le ultime due sessioni pre gara a porte chiuse. Servirà a studiare meglio le soluzioni anti Nocerina al riparo da occhi indiscreti?


“L’ha deciso mister Fortunato, forse perché gli avversari si stanno allenando a Coccaglio ed essendo a un tiro di schioppo potrebbero mandare qualche dirigente a spiarci… La concentrazione e la tranquillità prima di una partita importante sono sempre una buona base per analizzarne i possibili risvolti e studiare i piani per affrontarla al meglio”.

 

fonte: Simone Fornoni, www.tuttoalbinoleffe.com

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