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TIFOSI: Don Gerardo, la lanterna di Genova e un tramonto rossonero

Pubblichiamo così come ricevuta:

 

Ogni giornata della nostra vita termina sempre con lo stesso miracolo della natura, la luna prende il posto del sole che si perde nell’orizzonte d’occidente regalando al mare le sfumature che fanno scrivere poesie, innamorare i giovani e regalare malinconia a chi rimpiange un altro giorno andato via. Il tramonto ci avvisa che siamo alla fine.

La vita di un essere umano è come una giornata, vive le stesse fasi distribuite in tempi più lunghi, ma quando si può dire di essere arrivati al tramonto, quando puoi con certezza affermare di essere nella crepuscolarità della tua esistenza.

Non è una questione di età, è soprattutto una questione di spirito, quello stesso spirito che ci rende forti e motivati da giovani e pian piano si spegne con l’incedere degli anni, fino a diventare tramonto.

Chi scrive questo articolo sta vivendo il mezzogiorno della sua vita, ma oggi non si parlerà del sottoscritto, ma di chi con una semplice e carnale passione sta rimandano il suo tramonto a giorni più in la da venire.

Era un anonimo pomeriggio in terra dei marmi, trasferta nefasta in casa dell’ultima in classifica, viaggio lunghissimo da affrontare dopo la sconfitta e un posto in macchina da riempire. Qualcuno ci invita a portare con noi un anziano tifoso, noi accettiamo di buon grado pur non sapendo bene di chi si trattasse.

Fu in quelle ore che abbiamo realizzato cosa possa essere realmente la Nocerina, Don Gerardo D’Aurelio, 81 anni, probabilmente il molosso più anziano presente in ogni trasferta, sicuramente il più innamorato, un amore che sconfigge il tempo e gli anni che passano, un almanacco di aneddoti a tinte rossonere e una frase che resterà nel cuore di chi l’ascoltò “Chissà se la rivedrò più la serie B”.

Tra le tante storie meravigliose raccontante in quel viaggio, quella della lanterna di Genova è stata sicuramente una delle più belle e toccanti. Dovete sapere che la ditta che costruì la famosa lanterna del capoluogo ligure fu la Buscetto di Nocera dove Don Gerardo ricopriva un importante ruolo e fu proprio lui insieme ad un manipolo di colleghi ad occuparsi dei lavori che furono svolti nel 1956. Lo scorso anno in occasione di una delle 2 trasferte in terra ligure della Nocerina, Don Gerardo portò con se una targa nuova di Buscetto da affiggere alla lanterna, purtroppo la ristrutturazione in corso della struttura non permise a Don Gerardo di accedervi. Quel giorno Don Gerardo accompagnato dai nostri amici Ciccio Cuomo e Lorenzo Orefice portò con se oltre alla targa anche ritagli di giornali dell’epoca e un tocco della sua sana malattia bicolore. Oggi ringraziamo il custode del faro, il signor Angelo De Caro, che ha mantenuto la promessa fatta un anno fa al nostro Don Gerardo, mandando la foto del faro ristrutturato e con la sua targa in bella mostra.

Finalmente uno dei sogni di Don Gerardo si è avverato, adesso ci apprestiamo a viverne di nuovi insieme alla nostra squadra sperando che quella domanda piena di speranza e rammarico fatta in macchina possa trovare la più dolce delle risposte.

Troverai sempre una bandiera sventolare al suo balcone e ricordare a questa città che il suo cuore vive e batte per quei due magici colori, troverai sempre questo giovane di 83 anni pronto ed entusiasta in ogni stadio d’Italia, qualunque sia la categoria, con la pioggia e con il sole e se lo conoscerai ti mostrerà il suo biglietto con il numero 1, il primo sempre.

Perché ogni giorno arriva un tramonto che veste di rosso il mondo, e ci prepara al buio della notte, ma le passioni si sa, sconfiggono il tempo, e quella di Don Gerardo resta e resterà sempre indelebile, pura e invincibile e non ci sarà nessun tramonto finchè arderà la fiamma della sua passione.  


Massimiliano

Le foto:

 

 

 

 

 

redazione ForzaNocerina.it

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