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VISTA DALLA CURVA: Nocerina-Perugia nel ricordo di Andrea Servi

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Finalmente dopo due interminabili mesi conditi dalla cocente delusione post Latina, dalla travagliata iscrizione al campionato e da un incessante fiume di parole, spesso inutili, si ritorna al calcio giocato. Al San Francesco va in scena l’anticipo della prima giornata di campionato, Nocerina-Perugia. Il pre-partita non è dei più tranquilli, con le tifoserie che inscenano una vera e propria guerriglia urbana per le strade di Nocera, che per dieci minuti si trasformano in un campo di battaglia.

Soltanto dopo che le forze dell’ordine riescono a ristabilire apparentemente la calma, il San Francesco si inizia a riempire, seppur parzialmente. Sono circa 100 i tifosi perugini che riescono a raggiungere il settore ospiti, anche se nei primi venti minuti della partita non prendono posizione sulle gradinate, ma si intrattengono nella zona di prefiltraggio adiacente il settore.

Nel frattempo in campo si osserva un minuto di raccogliemento per l’ex molosso Andrea Servi, uno degli eroi della promozione in serie B, morto prematuramente a causa di un cancro. LA CURVA SUD SALUTA ANDREA SERVI, recita così lo striscione che viene srotolato nel settore caldo del tifo molosso.

Alle 20:45 Fiore di Barletta da il via alle ostilità. In curva si respira ancora aria di tensione, e i primi cinque minuti scivolano via senza alcun tipo di incitamento.

Il primo coro è a ripetere, contro i “nemici” perugini, dopodiché si inizia ad incitare la squadra. Come da pronostico è il Perugia a fare la partita, ma i ragazzi di mister Fontana non si intimoriscono, creando alcune pericolose occasioni. Al 10’ i grifoni però passano in vantaggio, grazie ad un colpo di testa ravvicinato di Eusepi. La gioia degli ospiti dura pochissimo, bastano due minuti a Lepore ed Evacuo per confezionare il goal del pari. Il nome di Evacuo riecheggia nello stadio su invito della speaker, il tempo sembra fermarsi. Non sarà Felice ma il fratello d’arte Davide in quanto ad impegno e voglia di fare non è secondo a nessuno.

Il goal fa salire di tono anche il tifo in curva. Si canta a squarciagola, lo sventolio delle bandiere è quasi incessante, si intravede anche qualche vessillo perugino, probabilmente bottino di guerra degli scontri pre-partita.

Al 35’ Cremaschi mette giù Sini in area, per Fiore è rigore. Eusepi si presenta sul dischetto ma calcia fuori tra il tripudio dei tifosi molossi. Il goal del vantaggio però è solo rimandato. Dieci minuti più tardi Fabinho, si beve un paio di difensori e trova il sette alla destra di Gragniello con un tiro forte e preciso sul quale il numero uno di casa nulla può. Cala il gelo sul San Francesco. Si va al riposo con gli umbri in vantaggio.

Il secondo tempo è meno bello del primo, con le squadre che si danno battaglia soprattutto a centrocampo, anche se è sempre il Perugia ad avere le redini del gioco in mano. Inizia la girandola delle sostituzioni, con Fontana che butta nella mischia Hottor, Cristofari e Jogan. Al 26’ fa il suo ingresso in campo l’ex Fabio Mazzeo, accompagnato da un timido applauso da una parte della curva, che si rende subito pericoloso, con un tiro a giro dei suoi che si stampa sul palo a Gragnaniello battuto.

La partita sembra destinata a finire cosi, la Nocerina rischia in un altro paio di occasioni ma trova la forza per l’ultimo guizzo. È quello di Malcore che brucia sul tempo Massoni, entra in area e viene messo giù da Koprivec, l’arbitro assegna il rigore che è trasformato da Lepore di precisione. Il San Francesco esplode di gioia.

Gli ultimi minuti volano via senza particolari patemi fino al triplice fischio dell’arbitro che manda tutti sotto la doccia.

Bello il gesto di De Franco che, visibilmente commosso, a fine gara lancia verso la curva la t-shirt con su impressa la foto dell’amico e compagno di squadra Andrea Servi.

 I circa 3000 tifosi rossoneri lasciano il San Francesco appagati. Da questa squadra non ci si può attendere certo la vittoria del campionato ma, dopo ieri sera, la certezza che questi ragazzi se la giocheranno fino all’ultimo secondo senza mollare di un centimetro, come veri molossi, rendendo la vita difficile anche al più blasonato degli avversari, è realtà.

Vittorio Sabbatino, ForzaNocerina.it

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