AMARCORD: Rosario Italiano, il protagonista nascosto










La Nocerina edizione 1994-95 è una delle più belle della storia dei Molossi. Se dovessimo passare in rassegna i tanti tifosi rossoneri con la domanda “Chi ti ricordi di quella squadra?” i primi nomi che verrebbero alla mente sarebbero di sicuro quelli di Andrea Pallanch, Emanuele Cancellato, Sebastiano Siviglia e Francesco Conti, e via via tutti gli altri. Nessuno escluso perché i tifosi non dimenticano mai chi li ha fatti sognare.
Probabilmente uno degli ultimi nomi sarebbe quello di Rosario Italiano, il numero otto della formazione di Santosuosso prima e Del Neri poi. Il ragazzone siciliano, infatti, fu uno di quelli con il maggior numero di presenze. Segno che le sue qualità, pur non essendo appariscenti, furono riconosciute da due allenatori molto diversi tra loro.
Rosario Italiano fu tra i primi acquisti del direttore sportivo Tonino Simonetti, si dimostrò da subito molto disponibile con i tifosi. Foto e chiacchierate non mancavano mai, anche se il riccioluto siciliano non era un amante delle parole, preferiva i fatti. In un centrocampo che poteva contare su gente di altissima qualità come Conti, Pallanch, Antonioli e Vastola, il buon Italiano riuscì a ritagliarsi un ruolo importante.
Forte di testa, con un buon tempo per gli inserimenti e due piedi educati. Il classico giocatore che sa far bene tutto. Riuscì a mettere a segno anche due gol, entrambi contro l’Astrea. Gol pesanti perché diedero alla Nocerina quattro punti. Soprattutto il pareggio siglato sul campo dei romani fu fondamentale perché arrivò a pochi minuti dal termine di una partita molto brutta. Una sconfitta avrebbe aperto una crisi a dir poco indesiderata.
Delle tante partite che giocò con la maglia rossonera ricordo in particolare quella di Coppa Italia con il Savoia a Torre Annunziata. Erano le prime esibizioni della Nocerina e quel lungagnone fu subito preso di mira dai soliti “competenti”. Una partita senza sbavature, con ottime aperture e grande pressione sulla palla. A centrocampo sporcò una serie infinita di palloni. Una partita alla Italiano.
In rossonero restò una sola stagione, ma una grossa fetta di quella promozione fu anche di questo silenzioso ragazzone siciliano che ha avuto nella Nocerina l’apice della sua carriera. Una cosa che accade spesso, la nostra è una maglietta che una volta indossata trasforma anche gli uomini più tranquilli in veri Molossi.
Fabio Pagano, ForzaNocerina.it