CIRO DE FRANCO: “Quante bugie sul mio addio”










“Ogni amore fa sempre una brutta fine, tanto più brutta quanto più divino, più alato era il suo principio”, sono le parole di Charles Baudelaire, uno dei maggiori esponenti del modernismo transalpino del XIX secolo. Parole calzanti, quasi a pennello, con la descrizione dell’avventura in rossonero di Ciro De Franco, promessa mai realizzatasi, e fulcro difensivo del triennio 2010-2013, che ha portato la Nocerina dalle stelle della Serie B alle stalle del campionato più anomalo per il club.
“Al di là di tutto sono stati tre anni bellissimi” – commenta l’ex difensore molosso – “durante il primo abbiamo stracciato un campionato senza quasi incontrare alcun ostacolo di fronte a noi. Purtroppo, poi, non siamo stati in grado di mantenere la categoria per tante motivazioni, e avremmo potuto fare qualcosina in più a seguire”. Per lui, un rapporto di amore e odio con la piazza. Se dovesse indicare il top ed il flop di questo periodo, chi sceglierebbe? “Tutto ciò che ha contribuito alla mia crescita professionale, anche gli errori e i momenti negativi, li indicherei come top, e non flop come molti altri fanno. Il fatto di imparare dai propri sbagli deve essere motivo di orgoglio, perchè solo così si può formare il vero sportivo.”
L’addio al possibile grande palcoscenico della Serie A quanto ha pesato su De Franco? “L’anno di Prima Divisione fu davvero importante per me, c’erano tutti i presupposti per fare bene. In Serie B, poi, non avevo cominciato male, ma, purtroppo, sono andato incontro ad un infortunio già dalla quarta gara del girone di andata. Il cambio di allenatore e la tanta confusione, inoltre, non hanno fatto altro che peggiorare la situazione.” Quest’anno, invece, cosa non ha funzionato a dovere a livello di collettivo? “La squadra era molto giovane, fatta da tanti ex primavera, che avevano bisogno di tempo per calarsi nella mentalità di un campionato difficile come quello di terza serie. Non mi sono lasciato spaventare da ciò, e per questo a Luglio accettai di ridimensionare il mio ingaggio, viste le difficoltà della società. Ci avevo visto giusto e, nonostante avessimo dovuto lavorare non poco per colmare il gap con le altre, i risultati si sono visti nella partita col Benevento. La gara contro il Catanzaro, invece, ha stravolto le carte in tavola.”
Cosa successe? “Fui allontanato senza particolari motivazioni, nè mi è stato detto chi avesse deciso ciò. Non potevo fare altro che accettare la volontà della società, dell’allenatore o di chi altro avesse preso questa decisione.” Si è parlato di alterchi con lo staff tecnico… “Non mi va di commentare queste cose. Sono state dette tante cattiverie gratuite nei miei riguardi, ma coloro che mi conoscono sanno che sono un ragazzo tranquillo, che non vuole creare problemi a nessuno.” A tenere banco, nel frattempo, quel Salernitana-Nocerina che l’ha vista spettatore, essendo, in quel periodo, già fuori rosa. Il suo pensiero? “Ci sono poche cose da dire, al di là di quello che è già stato detto. Anzi, penso si sia parlato fin troppo, infangando il buon nome di una piazza come Nocera, da sempre calda, ma al tempo stesso corretta fino al midollo. Il problema è da indicare a monte, cioè dalla decisione del questore di vietare la trasferta.”
E sulle sanzioni comminate al club dalla Commissione Disciplinare? “Preferirei non esprimermi per non dire inesattezze, non avendo seguito approfonditamente la vicenda. La mia speranza è che, essendo legatissimo a questa maglia avendoci vissuto i momenti più belli della mia carriera, i tifosi possano rivedere la Nocerina riammessa in Prima Divisione e, nell’immediato futuro, di nuovo in Serie B.” Le speranze sul suo futuro immediato e a lungo termine? “Al momento sono impegnato con il Matera e l’augurio che faccio a me stesso ed alla squadra è quello di poter riportare questa formazione nel calcio che le compete, null’altro.” E se dovesse ritrovare, ben presto, in maglia biancoceleste mister Auteri? “Non sapevo ci fosse questa possibilità. Comunque se dovesse essere, non potrebbe che farmi piacere. Col mister sono sempre rimasto in ottimi rapporti, ed è a lui che devo tutto, perchè è stato lui ad avvicinarmi al calcio che conta.”
Gianluca Tortora, ForzaNocerina.it