AMARCORD. Frosinone-Nocerina: la gara che decise due carriere










Si può essere contestati dopo aver ottenuto diciannove punti in otto giornate di campionato con sei vittorie, un pareggio e una sconfitta? La risposta dovrebbe essere, “Mai nella vita”, ed invece è sì. Pasquale Santosuosso, una carriera da vincente in Serie D e C2, viene scelto dal direttore sportivo Tonino Simonetti per guidare la Nocerina versione 1994-1995. Gli sarà fatale la sconfitta sul campo del Frosinone.
Il tecnico cilentano basava il suo calcio su movimenti offensivi armoniosi e sul possesso palla. Un calcio moderno per l’epoca. Un gioco che aveva in Pastore, Fontanella e Vastola i suoi interpreti più brillanti. Ne traeva vantaggio Emanuele Cancellato che segnava gol a grappoli. La Nocerina si avvia verso Frosinone accompagnata da millecinquecento tifosi che giungono in Ciociaria con ogni mezzo, auto, bus e treni speciali. Altri tempi, c’era un centro coordinamento efficiente.
La partita è dura. Il Frosinone è una bella squadra ed in casa sa farsi rispettare. Il gol che decide il match e forse la carriera di Santosuosso è un episodio fortuito. Un tiro di un centrocampista gialloblu è deviato da Colletto e termina alle spalle di Sansonetti. La Nocerina proverà a reagire ma non ci sarà nulla da fare.
L’unico sussulto la tifoseria rossonera lo avrà su un recupero dello stesso Mimmo Colletto che partendo dalla bandierina del calcio d’angolo rincorrerà un avversario partito dal lato opposto del campo. Una diagonale lunga ottanta metri. Santosuosso di fronte al malcontento della tifoseria deciderà di non voler sopportare più la pressione e lascerà la panchina a Gigi Del Neri.
Difficile pensare che Santosuosso non avrebbe vinto il campionato. A distanza di vent’anni la situazione è migliorata? Sicuramente si. Il pubblico di Nocera, oggi, non contesterebbe mai un allenatore che ha vinto sei partite su otto. Resta, però, un pubblico che mette grande pressione sulla squadra, sui calciatori e sull’allenatore. Il pubblico è capace di incidere nel bene e nel male su una stagione. E’ uno dei motivi, anche se non il principale, per cui la nostra piazza ha vissuto solo tre anni di Serie B a fronte di una passione che, a questi livelli, conosce pochi eguali. Riflettiamoci su.
Fabio Pagano, ForzaNocerina.it