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Il portiere dei record ANTONIO BRUNO: “A Nocera la mia stagione più bella”

Carattere irruento, tipico di chi non si tira mai indietro quando c’è da alzare la voce per comandare gli uomini della retroguardia, dotato di spiccate doti tecniche e di un’agilità tra i pali superlativa, il soggetto in questione non può essere altrimenti che Antonio Bruno, chiamato a difendere la porta della Nocerina nel campionato 1995-96, detentore quell’anno di un record invidiabile, il portiere meno battuto tra tutti i professionisti: “Sono trascorsi quasi vent’anni da quell’esperienza a Nocera e sebbene abbia vestito la maglia rossonera solamente per una stagione, devo dire che quel campionato lo porto impresso a fuoco nel mio cuore, fu un’annata straordinaria, Nocera mi è subito entrata dentro”.

La Nocerina dopo aver vinto il campionato di C2, la soffiò al Matera che fu l’unica squadra a tenere testa ai molossi, classificandosi seconda dietro ai rossoneri

«C’è un aneddoto legato al mio arrivo a Nocera, io dovevo approdare alla Nocerina già l’anno precedente, quando il Matera fu retrocesso in C2 per illecito sportivo. Avevamo raggiunto un accordo sia con Maglione che con Simonetti che prevedeva che se il Matera non si fosse iscritto al campionato io sarei stato molosso, poi la situazione societaria dei lucani si risolse e continuai con la mia squadra di provenienza».

L’anno successivo però Del Neri la volle fortemente…

«Gigi è una persona fantastica ed ancora oggi abbiamo un ottimo rapporto e ci sentiamo spesso, aveva molta fiducia in me e nei miei compagni, ed è innegabile dire che nonostante fossimo dei buoni giocatori, avevamo tutti un bel caratterino, ebbene lui ebbe il grande merito di farci unire tantissimo, soprattutto in campo. Oltre a Del Neri, però, fu anche la dirigenza rossonera a volermi, ricordo la telefonata del mio fraterno amico, l’Avv. Edoardo Chiacchio che mi disse: “Ti vogliono a Nocera” e poi mi passò Maglione».

E tu scegliesti un contratto atipico per quei tempi…

«Eh si! Io sono stato sempre una testa calda e le sfide mi sono sempre piaciute, ricordo che proposi al presidente Maglione di avere un ingaggio più basso di quello che mi propose ma con la promessa che se avessimo agguantato i play-off avrei ricevuto un bel premio, l’avvocato inizialmente mi considerò quasi un folle visto che la Nocerina era una matricola, ma poi accettò… Alla fine ebbi ragione io!».

Il tuo ruolo è uno dei più difficili e richiede calma e tranquillità, come si affronta una piazza esigente come quella di Nocera?

«Non ti nego che qualche problema a Nocera l’ho avuto, a quei tempi ero giovane e sanguigno ed una mia reazione mi fece rischiare di dover lasciare la Nocerina. Fui convocato dalla società e mi dissero che alcuni ultras avevano richiesto il mio allontanamento e che forse sarebbe stato meglio rescindere. Io mi impuntai e dissi: “Da qui non me ne vado”, quindi volli incontrare direttamente quei tifosi e si risolse tutto per il meglio».

Cosa pensi dei fatti accaduti a Salerno?

«Il mio pensiero si può racchiudere in poche parole, per i fatti occorsi all’Arechi sono state prese decisioni ignobili, ho seguito l’intera vicenda, e quando ho visto che avevano richiesto l’esclusione per la Nocerina, ho pensato che fosse solamente una messinscena, qualcosa per impaurire, e mai e poi mai avrei immaginato che alla fine avallassero quelle scelte».

Il futuro appare più cupo del previsto per i colori rossoneri, cosa potrebbe diradare le nubi?

«Nocera è una grandissima piazza e non può scomparire, un consiglio che mi sento di dare visto che adesso lavoro al Taranto come preparatore dei portieri, è di cercare di ripetere a Nocera quello che hanno fatto i Tarantini, ossia favorire l’ingresso in società dei tifosi con l’azionariato popolare. Ovviamente tengo a precisare che gli investitori esterni servono comunque ma con i tifosi che possono partecipare attivamente alla vita del proprio club si può vigilare meglio e capire se in società ci siano o meno persone serie, perché alla fine quando una squadra fallisce, gli unici ad essere penalizzati sono solo i tifosi».

Ritorneresti a Nocera?

«Io la speranza di ritornare ce l’ho sempre… Non me lo farei ripetere due volte!».

Fabio Vicidomini, ForzaNocerina.it

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