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AMARCORD. TOMA MAGLIE-NOCERINA: storia di un viaggio rossonero

Seguire la Nocerina in trasferta è un’esperienza a prescindere dal risultato. All’andata si introduce la partita, si commenta la formazione, il campionato, l’avversario. Invariabilmente si ricordano altre trasferte, vecchie partite, grandi campioni e calciatori che hanno lasciato il segno in negativo. E’ la tradizione orale che si tramanda di tifoso in tifoso, di generazione in generazione, di padre in figlio.

Ci sono trasferte epiche, ci sono trasferte brevi, ci sono esodi e vere e proprie invasioni. La frase “Oggi giochiamo in casa” è stata tradotta in realtà rossonera spesso e volentieri. Noi non l’abbandoniamo mai. Era il 1989, prima giornata dell’allora campionato Interregionale. La Nocerina aveva dominato il campionato di Promozione battendo la concorrenza della Scafatese. Dopo anni di professionismo ci siamo avventurati nella massima serie dilettantistica senza cognizione di causa.

Il calendario oppose alla Nocerina il Toma Maglie. Mai sentito, visto o nominato prima di allora. Sapevamo a malapena che si trovava in Puglia. Allora non c’era internet e l’unico navigatore erano le indicazioni di chi conosceva la zona e la proverbiale cartina geografica supportata dalle parole dei benzinai in servizio sugli autogrill.

Un amico che aveva fatto il militare a Taranto ci disse che era poco dopo Lecce. Prima giornata non potevamo mancare. Tutti intorno ai vent’anni o poco meno partimmo senza esitare. Sei del mattino, piazza Municipio, colazione al sacco, entusiasmo a mille, bandiera e sciarpe d’ordinanza. A nostre spese scoprimmo che il concetto espresso dalle parole “poco dopo Lecce” poteva essere piuttosto relativo.

Raggiungemmo Maglie pochi minuti prima del calcio d’inizio. Ci accomodammo in una struttura che si poteva definire stadio solo nella fantasia di chi lo aveva progettato. Al ventesimo del primo tempo la partita era già finita, troppo forti i pugliesi per quella ipotesi di squadra che era la Nocerina. Il punteggio finale fu di 4-0. Pesante quasi come il viaggio di ritorno. Senza pentimenti, solo delusione per il brusco risveglio.

Ci vorranno molti anni per pareggiare questa trasferta. Salò e Quarenghi come Toma e Maglie. Altre storie, altre trasferte. Nocerini in viaggio.

Fabio Pagano, ForzaNocerina.it

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