AMARCORD. Lamberto Leonardi: “A Nocera due esperienze indimenticabili”










Tecnico eclettico, amante del bel gioco, ma soprattutto, forte di esperienze che lo hanno fatto entrare di diritto negli almanacchi del calcio italiano. Da giocatore ha vestito le maglie di Roma, Varese e Juventus, da allenatore si è affermato per quasi un ventennio in Serie C, ma se c’è una tifoseria che non lo ha mai dimenticato è proprio quella rossonera. Stiamo parlando di Lamberto Leonardi, trainer della sfortunata stagione 1981/82, culminata con la mancata promozione in B, ma anche dell’annata 1993/94, quella del ripescaggio dalla D alla C2, che segnò la fine di un periodo infernale nei dilettanti e l’inizio di un grande ciclo di successi per i molossi. Per Leonardi sono comunque state due stagioni eccezionali, che porterà sempre nel cuore: “Ho trascorso dei momenti indimenticabili, sia belli che brutti – esordisce – I ricordi che ho di Nocera, cittadina stupenda, sono tra i più cari di tutta la mia vita”. Gli incidenti contro il Campania di Morra Greco e quella mancata vittoria a tavolino che avrebbe permesso alla Nocerina di giocare lo spareggio per la Serie B contro il Campobasso gridano ancora vendetta: “Quel giorno successe di tutto – racconta con emozione – all’improvviso volarono oggetti di ogni tipo in campo. Vincevamo 2-0 e dall’arbitro avevamo già avuto la certezza di un imminente 3-0 a tavolino. Commettemmo il grave errore di farci rimontare” – prosegue ridendo –“ Ma ciò che accadde sul rettangolo verde e i verdetti che ne sono seguiti vanno al di là del comico e del surreale. C’è anche da dire che nel corso del campionato perdemmo alcuni punti per strada a causa di errori banali, ma il rimpianto più grande è il non aver giocato quello spareggio strameritato. Avevamo vinto sia all’andata che al ritorno, eravamo di gran lunga superiori e avremmo potuto regalare una grandissima soddisfazione al pubblico e al presidente Orsini”.
Destino beffardo, fu proprio quel Campobasso ad andare in Serie B, grazie ad una controversa decisione del giudice sportivo che, a campionato concluso, non assegnò ai rossoneri quanto giustamente reclamavano: “Ancora oggi sono convinto che dietro quella decisione ci furono vere e proprie pressioni politiche – dichiara – Non trovo congruenze, tuttora, nella scelta di non assegnarci la vittoria a tavolino e nel concederla al Campobasso per un episodio esterno alla partita, in cui un loro giocatore venne colpito da un contadino per un mero battibecco. Lascio, per questo, ai posteri l’ardua sentenza”. Da allora la Nocerina non è riuscita più ad imporsi ad alti livelli, anche per una situazione economica sempre più critica, iniziando una discesa verticale verso il baratro, che culminò col fallimento e tante stagioni trascorse nei dilettanti. Ma, ironia della sorte, fu lo stesso Leonardi, nel 1994, a riportare, seppur dalla “porta di servizio”, i molossi tra i professionisti dopo un ottimo secondo posto alle spalle del Benevento nel CND: “Sentivo che da quella squadra sarebbe nato qualcosa di importante – dichiara – avevo a disposizione giocatori di buone qualità. Mi sarebbe piaciuto restare anche gli anni successivi, ma, probabilmente, la società aveva altri progetti”.
Storia di altri tempi, ora il futuro dei rossoneri è ancora incerto, si naviga a vista nella speranza di non sprofondare, ancora una volta, negli abissi: “E’ una vergogna quello che sta accadendo negli ultimi anni – esclama arrabbiato –Mi sorprende il fatto che a Nocera non si riesca più a creare un progetto societario serio. Un anno e mezzo senza calcio è troppo per questa meravigliosa piazza e per i suoi encomiabili tifosi – e conclude – Nonostante ciò resto comunque ottimista, sicuramente ci sarà una svolta importante. Nel frattempo assicuro già da adesso che un giorno ritornerò al San Francesco. Nocera e i nocerini sono troppo importanti per me e a loro sono, ancora oggi, profondamente legato.”
Domenico Pessolano, ForzaNocerina.it