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DA ZERO A DIECI: Il pokerissimo pugliese ed il mutismo del presidente

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Pesante debacle interna per la Nocerina che, senza riuscire a opporre grande resistenza, viene spazzata via dall’Andria. Cinque a uno il risultato finale per i pugliesi…da zero a dieci.

ZERO i punti che aveva conquistato l’Andria nelle ultime cinque giornate di campionato. Il trend viene bruscamente interrotto al San Francesco, con un netto cinque a uno ai danni di una Nocerina che, dopo aver risvegliato l’Agropoli, decide di donare nuova linfa anche ai pugliesi, dispensando ancora una volta graditi doni natalizi con un mesetto di anticipo. Molossi dal cuore d’oro.

UNO il mese trascorso dall’esonero di Nello Di Costanzo, sollevato dall’incarico per non essere riuscito a tirar fuori il meglio da una squadra che, come da propositi presidenziali, avrebbe dovuto lottare per obiettivi importanti. Da allora la situazione sembra precipitata, nonostante gli inserimenti degli esperti Iannini e D’Anna a conferire tecnica e personalità. Sembra sia stato paradossalmente preso in parola il presidente Maiorino che non voleva sentir parlare di salvezza. Di questo passo, infatti, non se ne parla proprio…

DUE i minuti che impiega lo stesso massimo dirigente per abbandonare il terreno di gioco al termine del match. Una faticosa camminata verso gli spogliatoi, con sguardo perso verso tribuna e terreno di gioco. Il presidente sembra aver perso la loquacità che lo contraddistingueva fino ad un paio di settimane fa, trincerandosi dietro un mutismo che non lascia buone sensazioni a nessuno nell’ambiente rossonero.

TRE all’evitabile botta e risposta andato in scena in settimana a mezzo comunicati. Apre le danze la società rossonera, “denunciando” le spettanze reclamate dall’ex rappresentante legale Bruno Iovino, il quale si è poi sentito in dovere di rispondere chiarendo fatti e circostanze. Ne segue una divisione in fazioni pro Iovino e pro Maiorino che di certo non ha contribuito a generare quella serenità che sarebbe stata necessaria per approcciare al meglio la partita con l’Andria, crocevia importante per la stagione dei molossi.

QUATTRO i secondi di smarrimento accusati dagli undici rossoneri al triplice fischio del signor Restaldo di Ivrea, prima che Gaetano Iannini chiami tutti a raccolta e conduca il gruppo al cospetto di una curva che ha ormai esaurito la pazienza di inizio stagione. Fischi e cori di disapprovazione per tutti, al termine di una prestazione sconfortante che va addirittura a peggiorare quanto visto ad Agropoli.

CINQUE le reti subite ieri dalla Nocerina, un passivo che non si registrava da oltre un decennio in gare di campionato. Allargando il discorso agli ultimi venti giorni, parliamo di ben tredici gol incassati in tre partite. Non male per una squadra che con il precedente allenatore, pur non brillando in fase offensiva, concedeva relativamente poco agli attacchi avversari.

SEI i calci d’angolo battuti ieri al San Francesco, di cui cinque a favore dei rossoneri. Su uno di questi, all’alba della ripresa, è letale l’inserimento di Emanuele D’Anna a fulminare di testa un incolpevole Segantini. La rete del parziale 1-2 illude i rossoneri e i pochi infreddoliti spettatori presenti tra tribuna e curva. Seguiranno altre tre segnature dei pugliesi che infieriranno, senza grandi difficoltà, su una Nocerina spaesata e incapace di ogni ulteriore reazione.

SETTE alla tenacia del diciannovenne Pasquale Messina. Subentrato all’altrettanto acerbo Vincenzo Pisani a inizio ripresa, il napoletano scuola Parma prova in tutti i modi a giocare palla a terra su un campo reso pesante dall’abbondante pioggia, tentando più volte ottimistici dribbling a metà campo. Quando riesce a saltare l’uomo, vede mortificare le proprie iniziative da compagni incapaci di assecondarne gli esiti. Incompreso.

OTTO alla maschera del tecnico rossonero Marcello Esposito, che si presenta ai microfoni in sala stampa continuando a porre l’accento sulle indubbie lacune che presenta la rosa a sua disposizione. Resta il dato oggettivo di una squadra che, al netto dei limiti di cui sopra, da almeno due partite ha iniziato a sbracare in maniera paurosa. Lo staff tecnico sta cercando di inculcare principi di gioco, il tutto evidentemente a discapito di equilibri apparsi irrimediabilmente compromessi, nonostante qualche innesto di esperienza apportato negli ultimi tempi.

NOVE i minuti che mancavano alla fine del primo tempo quando il giovanissimo Romano, ingenerosamente sostituito poco dopo, fornisce un inopinato assist all’andriese Palazzo. Quest’ultimo non ci pensa su due volte e spara un destro da quasi trenta metri che va ad insaccarsi alle spalle di uno Scolavino inspiegabilmente svenuto nei pressi della linea di porta. E’ il raddoppio dei pugliesi che, dopo l’illusoria rete di D’Anna, dilagheranno nella ripresa.

DIECI gli spettatori che, dalla tribuna centrale, si girano increduli verso il gabbiotto stampa subito dopo le rete del 2-0 andriese. Si è infatti appena udito il tonfo sordo di una sedia scagliata contro un muro, gesto di comprensibile rabbia per quanto appena visto in campo. Quando lo sconforto prende il sopravvento…

Maria Esposito, ForzaNocerina.it 

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