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Superlega, la spallata definitiva al calcio romantico

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L’oppio dei popoli, il calcio, anche in questa occasione è riuscito nell’impresa di prendersi la scena totale dell’informazione e dei social, in meno di 24 ore. E’ bastato l’annuncio della nascita della SuperLega a scatenare internauti e appassionati in tutta Europa, accantonando per poche ore, tutti gli altri argomenti, di sicuro più importanti, che da mesi occupano l’interesse collettivo.
Ma fondamentalmente l’annuncio è stato solo il risultato di un lavoro che da tempo, sottobanco, le super potenze del pallone stavano portando avanti. I motivi sono i più svariati, probabilmente al di là della creazione di una nuova lega, non riconosciuta da nessuna organizzazione calcistica, l’accelerata è arrivata per la situazione economica drammatica in cui versano quasi tutti i club “fondatori” di questo nuovo organismo.
Una spinta in avanti che potrebbe rivelarsi una vera zavorra al progetto, che al di là delle coperture economiche garantite da un colosso finanziario d’oltre oceano, Infatti le clamorose minacce da parte delle Federazioni nazionali, dell’Uefa e della Fifa, potrebbero creare più danni degli attuali conti in rosso delle società ribelli. Ma il vero problema è un altro, quello più significativo per chi ama il calcio, ma mai preso in considerazioni dalle lobby che lo governano, il disgusto dei tifosi. Buona parte degli appassionati di calcio, si sono nauseati da questa fuga in avanti, che ha solo il profumo dei soldi e niente interessa la maglia sudata, l’odore dell’erba degli stadi o la passione viscerale della gente che vive di calcio e si emoziona ancora per un pallone che rotola in rete.
Ma il vero problema potrebbe essere dietro l’angolo. Le minacce di sanzioni potrebbero diventare presto un invito a ripensarci, magari mettendo sul piatto della bilancia altri suonanti euro, che andrebbero a discapito di tutto il movimento calcio, favorendo solo i club più importanti.
Il calcio italiano potrebbe avere devastanti effetti a cascata. Infatti, probabilmente, le risorse destinate ai club minori si assottiglieranno sempre più, penalizzando i settori giovanili, che rappresentano la vera linfa vitale per tutto il movimento calcistico nazionale.
Il dilettantismo, già messo a dura prova dalla pandemia in corso, potrebbe veder scomparire buona parte delle società di periferia. Un problema che in qualche modo è stato superato, nell’attuale stagione, grazie ai fondi destinati alle società dilettantistiche dal Governo, tramite i fondi elargiti dalla Sport e Salute SPA. Un sostanzioso sollievo dato al mondo del dilettantismo, sia per sostenere i costi di adeguamenti e controlli sanitari, sia per sopperire in qualche modo ai mancati introiti. Ma ancor più, liberando molte associazioni di compensi destinati ai propri tesserati/collaboratori, tramite l’erogazione di bonus, per diversi mesi, direttamente nelle disponibilità degli interessati.
Ma tutte queste agevolazioni a breve termineranno, ci auguriamo vivamente, segnando la fine dell’emergenza pandemica, riportando ad una normale gestione le ASD, che si ritroveranno a vivere, in una situazione non semplice, i soliti problemi di bilanci e di coperture economiche, che molto spesso trascinano i sodalizi fino alle vertenze economiche con i tesserati. Dando vita a balletti estivi di tira e molla sulle cifre tra le inadempienti società e i tesserati.
Staremo a vedere, augurandoci di rivedere quanto prima gli stadi pieni dell’essenza del calcio, i tifosi, che come sempre bistrattati, vengono utilizzati solo per creare l’alibi a fallimentari gestioni sia federali che societarie.

Francesco Cuomo; ForzaNocerina.it

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