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NOCERINA, un silenzio intollerabile

Prosegue l'assurdo silenzio stampa dopo una sconfitta vergognosa

I vecchi maestri del giornalismo sportivo, quelli che si occupavano di calcio negli anni ruggenti in cui categorie come la Serie C e la Serie D raramente passavano in tv, ripetevano spesso che per scrivere un buon articolo su una gara di calcio era fondamentale passare dalla sala stampa. Sondare gli umori dei protagonisti, sentire le loro parole, farsi spiegare le scelte compiute nei momenti più importanti della gara, provare a chiarire con loro gli episodi che non si era riusciti a scrutare bene dalle gradinate: questa era fino a qualche anno fa la chiave per scrivere un pezzo di un certo livello su una partita.

Negli ultimi anni questo avviene sempre più di rado; c’è la necessità di pubblicare tutto in tempi brevi, specie sul web, e le interviste post-partita diventano un corollario a parte, una sorta di appendice al racconto della gara. Eppure ci sono alcune situazioni in cui sarebbe fondamentale sentire le parole dei protagonisti per capire cosa è successo, situazioni in cui le parole del tecnico o dei calciatori potrebbero essere essenziali, in cui la dirigenza dovrebbe metterci la faccia per spiegare una sconfitta: è il caso del risultato di oggi, un 6-1 subito senza alcuna reazione contro una squadra invero assai mediocre, un rovescio che andrebbe spiegato con dovizia di particolari ai tifosi ed agli addetti ai lavori.

La Nocerina, invece, dopo una giornata che resterà scolpita in negativo nella storia centenaria del club molosso, ha deciso di proseguire testardamente nel suo silenzio stampa. Un silenzio stampa deciso una settimana fa, senza reali motivi che potessero giustificare una decisione del genere. Se proprio vogliamo dirla tutta la stampa che si occupa di colori rossoneri è stata fin troppo accondiscendente negli ultimi mesi. Si è glissato sulle vertenze, limitandosi a riportare i comunicati della giustizia sportiva. Si è parlato relativamente poco della scandaloso caso della Juniores, una vicenda dai contorni davvero vergognosi. Si è parlato ancor meno di una squadra costruita alla bella e meglio, con una rosa striminzita e mal assortita; si è cercato di non mettere in evidenza anche una conduzione tecnica non all’altezza della piazza.

Nonostante questo la Nocerina ha deciso di chiudersi, di trincerarsi in un inspiegabile silenzio. Un silenzio che, a questo punto, lascia spazio ad una sola ipotesi: chi guida attualmente la Nocerina non è in grado di spiegare cosa sta accadendo. Non c’è una giustificazione plausibile per i continui ritardi nei pagamenti. Non c’è modo di giustificare la truffa tentata con la Juniores nella stagione flagellata del Covid. Non c’è nessuno in grado di spiegare perché una rosa già deficitaria è stata ulteriormente indebolita con cessioni cervellotiche come quelle di Rizzo e Simonetti. Non esiste una figura tecnica in grado di spiegare come sia possibile che in tre mesi di campionato i molossi abbiano cambiato più volte schema ed interpreti senza mai trovare la quadratura.
Probabilmente è questo l’unico motivo che può giustificare un silenzio così assordante. Un ostinato rifiuto ad aprirsi ad una piazza umiliata per l’ennesima volta in questa infausta domenica. Una piazza che rischia sempre più di allontanarsi dai colori rossoneri; un rapporto già incrinato da tempo e che potrebbe spezzarsi del tutto continuando su questa strada.

Filippo Attianese

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